Lavinia: il gioiello ritrovato di Villa Borghese a Roma
La Loggia dei vini in parte restaurata e riconsegnata ai cittadini in tutto il suo splendore
Il restauro della Loggia
Lavinia, il gioiello ritrovato di Villa Borghese a Roma, è un elegante padiglione per banchetti e feste,costruito nell’arco di 10 anni (tra il 1609 e il 1618) per volere del cardinale Scipione Borghese (1575-1633) e allestito prevalentemente durante il periodo estivo.
Perché parliamo di Loggia dei vini? E perché il padiglione si chiama “Lavinia”?
Innanzitutto, diciamo che questo piccolo gioiellino di architettura era stato concepito in coppia con la Grotta sottostante, che oggi è visibile parzialmente, perché oggetto della seconda fase del restauro che si concluderà nei prossimi mesi ad opera di R.O.M.A. Consorzio (le fasi di restauro sono in totale 3).
Questa prima fase che permette al pubblico di apprezzare la piccola struttura ha interessato le scale d’accesso a doppia rampa, i pilastri e la volta interna, con le cornici in stucco e l’affresco centrale con Il Convito degli dei, opera del pittore urbinate Archita Ricci.
Cosa c’era nella Grotta? Cataste di “nettari”!
Parliamo, infatti, di un ampio spazio destinato alla conserva dei vini che era collegato a un lungo cunicolo sotterraneo, battuto regolarmente dalla servitù, che portava bevande e ristori agli ospiti che si godevano la festa sul padiglione. Il corridoio sotterraneo, infatti, era collegato alle cucine del Casino Nobile.
Le fonti di archivio raccontano anche che nell’elegante loggia affrescata a pianta ovale con otto arcate su pilastri in tufo del Tuscolo, era stato realizzato un marchingegno che riversava sugli ospiti una pioggia di petali profumati al termine del banchetto. Per stupirli fino alla fine, insomma!
Il progetto d’arte contemporanea
Perché il padiglione si chiama “Lavinia”? Perché il nome è un omaggio a Lavinia Fontana, una delle prime artiste riconosciute nella storia dell’arte, presente con le sue opere nella Galleria Borghese. E Lavinia è anche il nome del progetto d’arte contemporanea a cura di Salvatore Lacagnina, ideato per far dialogare lo spazio della Loggia con le diverse fasi di restauro.
Arrivati all’elegante padiglione immerso nel verde di Villa Borghese, vi accoglieranno una serie di oggetti strani, non immediatamente identificabili, ma particolarmente suggestivi all’interno dell’elegante spazio barocco. Se vi avvicinate a questi bizzarri oggetti che penzolano da una struttura metallica, e provate a toccarli, meglio ancora se provate a sbatacchiarli l’uno all’altro, sarete invasi da una serie di suoni particolarmente curiosi. Siete difronte all’opera di Virginia Overton.
Fino al 26 gennaio 2025, infatti, saranno presenti opere site specific degli artisti Ross Birrell & David Harding, Monika Sosnowska, Enzo Cucchi, Gianni Politi, Piero Golia, Virginia Overton.
Lavinia, artisti a lavoro a Villa Borghese
Con le loro opere, credo, che gli artisti abbiano rivisitato in chiave contemporanea le atmosfere dell’epoca, rievocando suoni e attualizzandoli, riproponendo in chiave contemporanea componenti d’arredo e giochi d’acqua. Ecco allora che l’artista polacca Monika Sosnowska che ama manipolare materiali da costruzione come travi d’acciaio, cemento, tondini di ferro e tubi, mette a disposizione la sua creatività per realizzare la maniglia del cancello di Lavinia. L’artista Pietro Golia con la sua opera, invece, dialoga idealmente con una fontana rustica che si trovava a ridosso della loggia abbellita con una statua di divinità fluviale.
Inoltre, ogni banchetto che si rispetti ha bisogno di tavole bellamente imbandite che Gianni Politi ripropone in versione moderna, all’interno di uno spazio su cui un tempo campeggiavano una tavola in marmo con degli incavi in cui scorreva acqua per mantenere fresche le bevande e altre tavole destinate a «credenza e bottiglieria». Molto suggestivo anche il cancello alla base della doppia scalinata d’entrata realizzato da Enzo Cucchi (No title, 2024) con un chiaro rimando alle origini di Roma. Infine, Virginia Overton stimola le nostre percezioni visive e uditive, con un’opera che rimanda alla memoria la musica che si eseguiva nella piccola loggia e che l’artista qui ripropone con un assemblaggio di oggetti di recupero molto particolari, che se sbatacchiati generano bizzarre melodie.
Lavinia, il gioiello ritrovato di Villa Borghese a Roma, è visitabile gratuitamente e facilmente accessibile dall’ingresso su Via Pinciana.
Orari: dal giovedì alla domenica
Dalle 09:00 alle 17:00 fino al 26 gennaio 2025
Lavinia è Promosso da Roma Capitale, Assessorato della Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con la collaborazione di Zètema Progetto Cultura.
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