La statua di Italo Griselli smantellata dal Consiglio di Pietrogrado
La statua alla rivoluzionaria Sofia Perovskaja fu smantellata poco dopo l’inaugurazione, perché?
L’opera di Griselli e il contesto politico
La statua di Italo Griselli alla rivoluzionaria Sofia Perovskaja la voglio ricordare non certo perché intenzionata a cavalcare l’onda degli ultimi avvenimenti legati alla statua di Indro Montanelli in Italia o a quelle di Cristoforo Colombo in America (a mio avviso, atti dettati unicamente da una grande inciviltà e ignoranza). Voglio ricordare questo avvenimento per tre motivi. Il primo perché riguarda uno scultore italiano che ha lavorato molto in Russia; il secondo perché ci permette di aprire una piccola parentesi sulle trasformazioni che subì l’arte subito dopo la rivoluzione d’ottobre; terzo, perché ho avuto il piacere di vedere di recente, alla Galleria d’Arte Moderna a Roma, una sua scultura in bronzo di Italo Griselli che mi è piaciuta molto (Romolo).
La statua di Italo Griselli alla rivoluzionaria Sofia Perovskaja si inserisce in un importante periodo storico per la Russia, quello immediatamente successivo alla rivoluzione d’ottobre. A Griselli, prima fu commissionata l’opera, poi però, il giorno dell’inaugurazione, avvenuta il 29 dicembre 1918, dopo che calò il drappo che la ricopriva, si decise di smantellarla….
Italo Griselli iniziò ad avere rapporti con la Russia nel 1911 quando partecipò a San Pietroburgo, al concorso per la realizzazione di un monumento allo zar Alessandro II. Fonti pubbliche indicano inoltre che l’artista si trasferì stabilmente in Russia dal 1915 al 1917 e che visse a San Pietroburgo, prima sulla prospettiva Anglijskij e poi sull’isola Vasil’evskij.
La statua di Italo Griselli a Sofia Perovskaja
Secondo qualcuno (probabilmente nostalgico dei tempi andati), Italo Griselli e altri artisti, approfittarono dei bolscevichi per dare risalto al proprio ego artistico e al proprio portafogli. Fatto sta, che Griselli era a San Pietroburgo quando Lenin emise nel 1918 il decreto sui monumenti della repubblica, un piano che aveva l’obiettivo di influenzare le masse attraverso le sculture. Il progetto prevedeva la realizzazione di opere che rappresentavano i protagonisti della rivoluzione e figure di rilievo nel panorama culturale sovietico e russo in generale.
Quando nel 1918 si inaugurò la statua di Sofia Perovskja, il pubblico rimase letteralmente basito. Anziché il viso della giovane rivoluzionaria, ci si trovò difronte ad una testa per nulla somigliante a Sofia Perovskaja. Sembrava piuttosto la testa di un leone con una spumosa criniera, un collo enorme e il viso alterato. L’opera fece scalpore e non venne apprezzata né dal pubblico né dai vertici politici. L’anno successivo, su indicazione del Consiglio di Pietrogrado, la statua fu smantellata. Le aspettative attorno all’opera erano alte, anche perché il busto a Sofia Perovskaja sarebbe stata la prima statua sovietica ad una donna.
Ciò che aveva fatto rabbrividire gli astanti era stato lo stile utilizzato da Griselli. Quest’ultimo infatti quando iniziò a lavorare in Russia, fu particolarmente influenzato dalle avanguardie russe e si dedicò alla realizzazione di sculture cubo-futuriste, e questo fu il motivo dello smantellamento della sua opera. Nel campo artistico, le avanguardie esistevano già prima della rivoluzione, ed erano associate con la “decadente arte borghese”. Per questo motivo l’opera dl Griselli. non fu gradita ai vertici politici…
Nonostante ciò, Griselli continuò a lavorare in Russia e nel 1918 venne chiamato all’Accademia delle Arti di Pietrogrado per insegnare scultura e arti affini, mantenendo la cattedra fino al 1921, anno in cui lasciò definitivamente la Russia.
Chi era Italo Griselli
Italo Griselli (1880-1958) nacque in provincia di Pisa, a Montescudaio. Figlio di agricoltori decise di abbandonare gli studi per contribuire all’economia domestica, dedicando il temo libero allo studio da autodidatta. Era un uomo di talento e quando si trasferì a Firenze iniziò frequentare l’Accademia di belle Arti, raggiungendo presto grandi traguardi. Vinse diversi concorsi tra cui quello per la statua destinata all’altare della Patria a Roma, nel 1904 ottenne a Milano una menzione d’onore nel concorso per la statua a Giuseppe Verdi e nel 1911 fu nominato cavaliere della Corona d’Italia. Griselli inoltre realizzò l’ Allegoria della Toscana , una delle 16 statue che sormontano il colonnato dell’altare della Patria a Roma e che fa parte delle 16 statue che simboleggiano le regioni italiane.
Griselli realizzò tantissime opere in Italia e ottenne svariati riconoscimenti che qui sarebbe troppo lungo elencare. Voglio solo ricordare che, relativamente ai suoi legami con la Russia, Griselli partecipò a diverse mostre nazionali con l’associazione Mir-Iscusstvo e lavorò alla realizzazione del ritratto del granduca Costantino. Quest’opera fu replicata in diverse copie acquistate dal governo russo per ornare i saloni durante le feste dedicate ai cadetti. Oggi, il Museo Russo conserva una sua scultura, i maniscalchi realizzata nel 1916.
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