Italia mon amour! Il successo di Karl Brjullov

Anno 1833. Il pittore russo Karl Brjullòv (San Pietroburgo 1799- Manziana 1852) termina il suo capolavoro Gli ultimi giorni di Pompei.Il dipinto riscuote un successo strepitoso. L’arte russa si impone in Europa, e per il pittore si aprono le porte di un futuro glorioso. 

Ma chi era Brjullòv? E perché tra il pittore russo e l’Italia fu amore a prima vista?Beh, per noi italiani la risposta è scontata, “perché l’Italia è il paese più del mondo!” e chissà, forse lo fu anche per Brjullòv che nel Bel Paese trascorse un terzo della sua vita. Il pittore russo la girò in lungo e in largo e alla fine, per la sua palestra artistica, scelse la città di Roma. Questa gli offrì un nugolo di spunti e attrazioni che nel tempo forgiarono il suo carattere artistico e la sua vena creativa.

Probabilmente al suo arrivo in città nel maggio del 1823, gli si illuminarono gli occhi di fronte a tanta bellezza e ricchezza artistica. Come accade a tanti di noi, forse, anche Brjullòv ebbe la sensazione di perdersi in tanta abbondanza e magnificenza artistica. Forse, anche lui fu assalito dalla scoraggiante consapevolezza di aver visto solo una parte dei tesori che la città custodiva. E forse, anche lui, fu assalito dal dubbio che, anche se avesse girato in lungo e in largo la città, non avrebbe mai visto tutto fino in fondo.

autoritratto di K.Brjullov

Che Roma sia una delle città più belle del mondo, è cosa risaputa; che gli italiani, e i romani in particolare, la conoscano a menadito, un po’ meno. Del resto, siamo realisti, sarebbe quasi impossibile. Come si può non condividere lo sconcerto di Brjullòv?Dappertutto a Roma si respira arte, cultura, storia  e bellezza. Gli occhi da soli non bastano. Se guardiamo dritto dinnanzi a noi per ammirare le chiese, le colonne e i resti antichi, ci perdiamo il basolato romano su cui stiamo camminando, se passeggiamo con il naso all’insù per ammirare i merletti e i fregi delle innumerevoli colonne che puntellano la città, ci perdiamo lo splendore di palazzi antichi, statue e fontane. E se pensate che tra le viuzze della città e le stradine secondarie sia diverso, vi sbagliate.

Se capitate nel Rione Colonna, fate un salto a Via San Claudio, una stradina adiacente alla famosa Piazza San Silvestro dalla quale si erge il campanile di San Silvestro in Capite.Lì noterete una targa scritta sia in italiano che in russo nella quale viene ricordato il pittore russo Karl Brjullòv che visse in quel palazzo per circa dieci anni, dal 1823 al 1835. Da casa nostra – scriveva il fratello Alexander ai genitori a San Pietroburgo – si può vedere la Roma antica; qui il Colosseo nonostante non sia integro, è meraviglioso e ti obbliga a dimenticare tutto il resto e a concentrarti solo su di lui. Ci separano dalla residenza papale unicamente un muro e un vicoletto;  in questo modo possiamo vedere molto bene il giardino papale, dove gli alberi sono coperti di arance e l’erba è più verde che in estate, facendoci  dimenticare che invece siamo nel mese di gennaio…

E partiamo proprio da Roma per scoprire nei prossimi articoli uno dei pittori più famosi al mondo, che sbalordì i suoi contemporanei europei con quadri originali e ritratti raffinati, consacrando così il valore dell’arte russa su scala mondiale.

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