Le forme sensuali di Botero arrivano nelle piazze di Roma
La Città Eterna ospita 8 sculture di Fernando Botero, l’artista colombiano scomparso l’anno scorso
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Botero è nelle piazze di Roma fino al 1° ottobre 2024 con una esposizione a cielo aperto dal titolo “Botero a Roma”. La mostra è stata curata dalla figlia dell’artista, Lina Botero, che così ha motivato la scelta della location:
“Roma, città eterna: credo che nulla avrebbe potuto far più piacere a mio padre, Fernando Botero, che vedere le sue sculture monumentali esposte, oggi, nel cuore di questa città così straordinaria, capitale di questo Paese che lui tanto amava e che tanto influenzò la sua opera.
Da ogni punto di vista, l’Italia fu la sua seconda patria, non solo per l’ammirazione che portava per la sua arte, ma anche per l’amore che provava per quella che considerava anche la sua terra. Questa mostra, nel cuore del centro storico di questa città, costituisce “una prima” intesa come insieme di sculture monumentali a Roma”.
Consigliatissima una passeggiata per il centro storico di Roma se, come me, rimarrete in città per tutto agosto. Le strade sono meravigliosamente semivuote, specialmente il fine settimana, durante il quale vi imbatterete solo in qualche sparuto gruppetto di turisti accaldati che fanno staffette da una chiesa all’altra nella ricerca disperata di un po’ di refrigerio.
Approfittate allora, e godetevi Roma partendo da una delle viste più suggestive della città: la terrazza del Pincio. Parcheggiate direttamente a Villa Borghese, vi posso assicurare che in questo periodo trovate quanto posto desiderate…e anche al fresco! Facendo come ultima tappa Piazza di Spagna, la scelta è consigliatissima.
Con questa interessante iniziativa, ancora una volta Roma dialoga, con il suo bagaglio storico e artistico che attinge al passato, con l’arte contemporanea in un affascinante confronto tra presente e passato.
Botero nelle piazze Roma
Anche se non siete particolarmente amanti dell’arte, sono certa che le forme di Botero vi sono ben note. I suoi volumi esasperati, le forme tondeggianti e sensuali hanno fatto il giro del mondo.
Nel corso della sua vita artistica, Fernando Botero (1932 -2023) è entrato spesso in disaccordo con i critici che non amavano particolarmente il suo linguaggio estetico; lui, però, se n’è sempre disinteressato e ha continuato per la sua strada, coltivando la sua arte e regalandoci opere decisamente originali.
Le figure e i personaggi di Botero sono riconoscibilissimi, tanto nelle sculture quanto nei dipinti. E’ solo lui che ritrae la realtà in questo modo. Ripeto, anche se non siete amanti dell’arte, Botero lo riconoscete immediatamente.
Inoltre, grandi e fortunate esposizioni in giro per il mondo ne hanno fatto un vero e proprio mito. Si racconta che in occasione della sua personale alla Gres Gallery di Washington negli anni ’50 abbia venduto tutti i suoi quadri il giorno dell’apertura! Fortunate anche la Staatliche Kunsthalle di Baden-Baden in Germania e la Galleria Marlborough a Roma. Esposizioni di grande successo ci sono state anche negli Stati Uniti e in Messico.
La figlia, Lina Botero, ha scelto Roma perché il padre era particolarmente legato all’Italia. Nel nostro Paese l’artista colombiano approdò prestissimo per studiare a Firenze e innamorarsi di due grandi artisti che rimasero un punto di riferimento per il suo linguaggio estetico: Piero della Francesca (1412 – 1492) pittore umanista di spicco e Paolo Uccello (1397 – 1475) pittore e mosaicista italiano.
Da un punto di vista estetico, Piero della Francesca lo ammaliò con i suoi volumi, con la particolare immobilità dei gesti, con la semplificazione geometrica delle forme e con i suoi giochi di prospettiva.
Paolo Uccello probabilmente catturò Botero per la ricerca della realtà nel fiabesco, nel fantastico e nell’onirico. Come non cogliere un richiamo tra il cavallo di San Giorgio e il drago di Paolo Uccello e il morbidissimo cavallo in Via del Corso?
La “lievitazione” delle sue figure inizia alla fine degli anni ’50. E’ in questo periodo che Botero scopre la sensualità delle forme voluminose, una sensualità che con un pizzico di ironia, diventa il suo linguaggio estetico per antonomasia. Il volume delle forme lo cattura, ma la sua ricerca estetica non è certo alla sensualità dei corpi che mira. L’abbondanza delle forme richiama alla mente prosperità e benessere, trasmette un senso di pacatezza ma anche di possenza, quella che serve all’essere umano (alle sue figure quasi guerriere) per affrontare la realtà. Le sue opere, infatti, sono caratterizzate dal contrasto tra ironia e tragedia, specialmente quando ritraggono scene di vita quotidiana.
Se volete scoprire le belle statue di Botero nelle piazze di Roma, vi indico dove trovarle:
- Terrazza del Pincio (Donna distesa” del 2003 e “Venere addormentata” del 1994)
- Piazza del Popolo (“Adamo” del 1992 e “Eva” del 1992)
- Largo San Carlo al Corso (“Cavallo con briglie” del 2009)
- Piazza di San Lorenzo in Lucina (“Gatto” del 1999)
- Piazza di San Silvestro (“Donna seduta” del 2000)
- Piazza Mignanelli (accanto a Piazza di Spagna) (Donna seduta” del 1991)
La mostra è stata organizzata grazie alla collaborazione tra pubblico e privato. “Botero a Roma” è stata realizzata dalla Fernando Botero Foundation in collaborazione con Il Cigno GG Edizioni, BAM Eventi d’arte, Il Cigno Arte e il supporto del Municipio I Roma Centro.