“Il Baule” di Federica Ottombrino


Sinossi
“Il Baule” di Federica Ottombrino edito da Rossini editore è un romanzo affascinante in cui il mondo delle donne è sviscerato attraverso un racconto di storie passate ma sempre vive.
Il Baule è il libro d’esordio dell’autrice che, oltre alla passione per la musica, ha unito quello per la scrittura, che le ha sempre aperto il cuore e dato ampio impulso alla creatività.
La storia narrata dall’autrice ruota tutta attorno a una casa, un’antica proprietà privata a Capo Miseno, a pochi chilometri da Napoli. In questa antica abitazione, negli anni ’30, parte da Maria una discendenza, tutta al femminile, di donne che saranno sempre, visceralmente, legate a questo luogo. Il Baule racconta la storia di cinquanta anni di lettere, foto e diari che hanno permesso di ricostruire e rivivere le loro passioni, debolezze, sofferenze e bugie. Nel romanzo si intrecciano diverse storie che ruotano tutte intorno alla casa, che impassibile a dispetto del tempo, guarda le vite dei suoi inquilini sgretolarsi e mutare nel tempo.

Ringrazio Federica Ottombrino che, in questa intervista, ci ha svelato non solo molto di sé, ma anche diversi aspetti interessanti che riguardano le vicende della sua protagonista
“Il Baule” di Federica Ottombrino
Salve Federica, domanda di rito per gli scrittori nuovi al pubblico di Sguardo Ad Est: ci racconta brevemente cosa fa nella vita e quali sono le sue passioni?
Ciao a tutti e a tutte, se dovessi usare un’unica parola per definirmi direi che sono una cantautrice. Il mio amore per la musica è strettamente legato a quello per le parole. Da quasi 12 anni sono al mondo attraverso queste due passioni, che mi hanno permesso di viaggiare, esplorare persone e condividere me stessa. Ho iniziato con Marilena Vitale con cui ho fondato il duo Fede ‘n’ Marlen: tre album all’attivo e tantissimi concerti in tutta Italia. Per me la musica è sempre stata apertura totale al mondo e quindi è da qualche anno che ho iniziato a collaborare con altri artisti, non solo del mondo della musica, ma anche del teatro. A maggio dello scorso anno è uscito il mio primo romanzo “Il baule” e a settembre il disco ad esso collegato “Canzoni dal Baule” con l’etichetta fiorentina La Chute dischi
Il libro è ambientato a Capo Miseno e la storia che lei racconta inizia negli anni ’30. Luogo e periodo affascinanti. Perché ha scelto queste due atmosfere per narrare la storia della sua protagonista?
In realtà non sono state due scelte. Il libro è arrivato da me, quasi a prescindere dalla mia volontà! Nel 2020 mi sono trasferita a Capo Miseno con mio figlio e Ludovica. La casa era rimasta chiusa per parecchi anni e le cose, i gesti quotidiani delle persone che l’avevano abitata erano rimasti fermi nel tempo. La scoperta di un baule contenente centinaia di lettere e fotografie ha acceso l’ispirazione per scrivere il romanzo. Ho ricostruito la storia della famiglia Paradiso e del contesto storico in cui le loro vite sono state protagoniste. Le suggestioni delle lettere si sono mischiate a ricordi e fatti miei personali.

Nel “Baule” si intrecciano diversi racconti di donne con i loro pensieri e passioni. C’è un personaggio del suo romanzo a cui è particolarmente affezionata? E perché?
Sono legata a tutti i personaggi. Ho cercato di capire la verità di ognuno senza giudizio, né posizioni rigide. Sicuramente la voce narrante Bianca è la personalità a me più vicina. Il suo modo passionale di vivere le relazioni, i legami intensi coi genitori, l’amore smisurato per il mare e il legame col figlio sono sicuramente elementi che condivido.
Ma anche Saria, con la sua tenerezza e tenacia ha bussato più volte alla porta dei miei ricordi.
Il suo libro ci stimola a riflettere sull’importanza dei ricordi e sulla necessità di mantenere in qualche modo viva la memoria di chi è vissuto prima di noi. Che rapporto ha lei con il passato e i ricordi?
La mia filosofia di vita mi stimola a restare sempre a fuoco rispetto al “qui e ora”, il momento presente, l’unico del quale possiamo occuparci e non pre-occuparci, ma devo confessare di essere molto attratta dalle storie, dai percorsi, e quindi dal passato. In generale quando conosco qualcuno sono incuriosita delle sue età precedenti, più che dagli obiettivi futuri. Potrei dire che di tutte le persone che ho amato la prima cosa ad avermi sedotta sono sempre state le loro storie, le loro perdite, le loro cadute e le loro vittore.
Com’è stata l’esperienza di scrittura? Ha già in cantiere un altro libro oppure Il Baule è stato solo una felice parentesi della sua vita creativa?
Scrivere un libro è un’esperienza totalizzante. Scrivi di continuo, e rubi tutto ciò che può esserti utile: la risposta del panettiere, i baffi del libraio, i ricordi di tua madre. La vita mentre scrivi un romanzo assorbe e trattiene e questa cosa è incredibile.
Avevo già tra le mani una storia bellissima, ma passo molto tempo nelle librerie e voglio assolutamente scrivere il libro che leggerei. Vorrei approfondire la storia di un personaggio importante del mondo della musica o della poesia. Qualcuno di cui si sa poco. Vorrei coniugare l’ispirazione romantica alla ricerca approfondita di cose che non conosco.
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