Basilica di San Sebastiano: un reliquiario doc con opere di grande valore

Basilica di San Sebastiano reliquiario

La Basilica di San Sebastiano e il reliquiario

La Basilica di San Sebastiano fuori le mura a Roma con il suo reliquiario è un luogo davvero speciale. Ci troviamo sulla via Appia e la storia della chiesa è molto interessante, innanzitutto perché qui si conserva la Memoria Apostolorum:numerosi graffiti con i nomi di Pietro e Paolo che testimoniano il culto dei due santi in questo luogo

Il sito, infatti, era meta di pellegrinaggio dei fedeli perché qui si conservarono temporaneamente le salme dei due apostoli

FIG. 1_ Facciata esterna della Basilica di San Sebastiano

Non a caso, la Basilica fu eretta nella prima metà del IV sec. proprio in onore di Pietro e Paolo sul luogo dove erano stati nascosti provvisoriamente i loro corpi. Ricordiamo che S.Pietro fu crocifisso a testa in giù(su sua richiesta per dimostrare la propria inferiorità rispetto a Cristo) nell’attuale piazza San Pietro al posto della quale al tempo del martirio dell’apostolo (nel 67 d.C) si trovava l’obelisco del Circo di Nerone. Le spoglie restarono lì fino al 258 d. C quando a causa delle persecuzioni di Valeriano contro i cristiani, la salma fu messa al sicuro nelle Catacombe di San Sebastiano insieme quelle dell’apostolo Paolo. Quest’ultimo venne decapitato lo stesso giorno di Pietro sulla via Laurentina, sul luogo dove oggi sorge l’Abbazia delle Tre Fontane.

Entrambe le salme tornarono in Vaticano un secolo dopo su indicazione di papa Silvestro I.

La Basilica si chiama di San Sebastiano perché le Catacombe che si trovano sotto la chiesa accolsero nel 297-305 d.C le spoglie del martire. Nel Medioevo il culto dei fedeli verso San Sebastiano divenne così forte che alla Basilica fu data il suo nome. 

Lo scopo della basilica

Innanzitutto, iniziamo col dire che l’aspetto attuale della Basilica non ha nulla a che fare con quella originaria, cominciando dal nome e finendo alla struttura esterna e interna. Inizialmente, la Basilica si chiamava basilica Apostolorum proprio perché edificata in onore degli apostoli Pietro e Paolo.

FIG. 2_reliquiario con le impronte di Gesù e le reliquie di San Sebastiano

La forma era completamente diversa e di dimensioni molto maggiori rispetto all’attuale con tutta una serie di mausolei lungo il perimetro per una superficie totale di circa 2000 mq.! Lo scopo della basilica, infatti, era lo stesso delle altre basiliche costantiniane costruite presso i sepolcri dei martiri, cioè principalmente per scopi funerari

Salvator Mundi (1679) del Bernini

Sempre più fedeli, infatti, chiedevano di essere sepolti presso le tombe dei martiri. A tale scopo, oltre al sottosuolo, anche la superficie a ridosso del perimetro della Basilica fu ideato per contenere sepolture. E’ per questo motivo che furono costruiti una serie di mausolei tutto intorno alla Basilica. Nel caso specifico, ciò che attirava i fedeli era proprio la Memoria Apostolorum. 

Intorno al ‘600 la chiesa versava in pessimo stato, per cui il cardinale Scipione Borghese decise di farla restaurare. E’ per questo motivo che l’aspetto attuale è completamente diverso da quello originario. 

La facciata [FIG.1] è stata realizzata in stile tardo-rinascimentale con un bel portico a 3 archi che conserva 6 colonne binate (a coppie) con capitelli ionici provenienti dall’antica basilica. Nella finestra centrale spicca lo stemma della famiglia borghese che ritroveremo anche all’interno della chiesa nello spettacolare soffitto a cassettoni.

Il rifacimento della chiesa fu iniziato da Flaminio Ponzio e terminato da Giovanni Vasanzio.

I tesori della Basilica di San Sebastiano: reliquiario e non solo

Fra le opere di maggior interesse presenti nella Basilica di San Sebastiano va certamente menzionato il reliquiario [FIG.2]Subito dopo la nicchia che espone il busto del Bernini, il Salvator Mundi, opera di grandissimo pregio realizzata dall’artista all’età di 81 anni e suo testamento artistico e spirituale, è presente la cappella delle reliquie. Qui si trovano conservate le impronte ritenute dei piedi di Cristo (la cui copia è presente, e venerata, nella Chiesa Domine, Quo Vadis?), una delle frecce con cui fu colpito S. Sebastiano e la colonna a cui fu legato.

Di grande pregio è la cappella di San Sebastiano, progettata da Ciro Ferri e posta di fronte al Salvator Mundi. La cappella è perfettamente allineata con la sepoltura del santo che si trova immediatamente sotto, nella catacomba! L’opera [immagine di coperrina] in marmo è splendida e, non è caso, è stata realizzata da Antonio Giorgetti su disegno di BerniniLa statua raffigura il martire Sebastiano morente, disteso e trafitto dalle frecce.

Sebastiano era un ufficiale imperiale e fu vittima delle persecuzioni contro i cristiani nel periodo di Diocleziano. Sebastiano abbracciò la fede cristiana e quando l’imperatore lo scoprì lo condannò a morte. Diocleziano, infatti, considerò la scoperta un vero e proprio tradimento da parte di Sebastiano che godeva di grande prestigio presso l’imperatore. L’ufficiale fu legato a un albero sul colle Palatino e trafitto da così tante frecce che i soldati pensavano fosse morto e lo lasciarono lì. Il martire, invece, era ancora vivo e il suo corpo fu raccolto da quella che poi sarà Santa Irene, che lo curò e lo rimise in sesto. Sebastiano, però, una volta guarito decise di andare da Diocleziano per intimargli di smettere la persecuzione contro i cristiani, ma questo, sorpreso di vederlo, lo condannò nuovamente a morte per flagellazione.

Soffitto, cappella Albani e altare maggiore

Molto bello è il soffitto ligneo a cassettoni [FIG.3], disegnato da Giovanni Vasanzio, con al centro l’immagine di San Sebastiano trafitto. Sono presenti anche due grandi stemmi, quello del cardinale Scipione Borghese e quello di papa Gregorio XVI che volle il restauro della chiesa.

Di grande pregio anche la cappella Albani costruita nel 1706 su disegno di Carlo Maratta con cupola e abside. La cappella ha anche due dipinti, uno di Pier Leone Ghezzi, raffigurante San Fabiano mentre dà la comunione a Filippo l’arabo, e l’altro di Giuseppe Passei, Santo eletto papa. La cappella nella quale spicca la statua di San Fabiano con angeli realizzata da Francesco Papaleo è chiusa da una imponente cancellata in bronzo e ferro battuto.

Ultimo ma non ultimo, l’altare maggiore su cui è posta un’edicola con quattro colonne di verde antico del Ponzio con un affresco della Crocifissione realizzato da Innocenzo Tacconi. 

A parte le numerose opere di grande pregio presenti nella chiesa, la Basilica di San Sebastiano è per la maggior parte meta di fedeli per il suo reliquiario, per il busto del Bernini e per il sepolcro di San Sebastiano sotto le Catacombe. 

FIG.3_soffitto a cassettoni

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