L’unicità del Bernini quando rappresenta l’estasi di Santa Teresa

Bernini _estasi di Santa Teresa

Si chiama Santa Maria della Vittoria la chiesa di Roma in cui è esposta la splendida scultura del Bernini, l’estasi si Santa Teresa, tappa obbligata per curiosi, turisti e amanti dell’arte

L’estasi di Santa Teresa

Bernini con l’estasi di Santa Teresa si conferma ancora una volta un grande maestro. L’opera è di grande bellezza e suggestione. Il complesso scultoreo si trova nella Chiesa di Santa Maria della Vittoria, al centro di Roma (Via XX Settembre) a due passi da Piazza della Repubblica a Roma; se non l’avete mai vista, è il momento di farci un salto. La statua è splendida e, come dico sempre, per capire e cogliere appieno la bellezza di una qualsiasi opera, è buona abitudine documentarsi almeno un po’, ne guadagneremo in conoscenza ma innanzitutto in sensibilità, perché impareremo a captare le sfumature ogni volta che saremo in contemplazione di fronte a un’opera d’arte.

Foto di dominio pubblico (wikipedia)_Santa Teresa

Analizziamo il gruppo scultoreo che si trova nell’angolo sinistro in fondo alla chiesa, verso l’altare. Perché Bernini rappresenta Santa Teresa che si lascia trafiggere dalla freccia di un angelo? Perché Bernini per realizzare quest’opera ha fatto quello che dovremmo fare anche noi: si è documentato. Santa Teresa, infatti, era una studiosa e teologa che scrisse la sua autobiografia nella quale racconta il momento in cui immersa nella preghiera arriva all’estasi, cioè il momento più alto di contatto con il Divino. Nel suo scritto la Santa racconta che il momento dell’estasi le arriva come il colpo di una freccia scagliata da un angelo che dapprima l’addolora profondamente e poi l’accompagna verso la beatitudine dei sensi. Se guardate attentamente il viso di Santa Teresa, credo che Bernini sia superato: sembra di assistere all’evento come nella scena di un film, il viso della Santa ci trasmette tutte le sue emozioni!

La cappella del Bernini che contiene l’estasi di Santa Teresa

I maligni ci sono in ogni epoca e ci furono anche al tempo di Bernini. A qualche moralista suo contemporaneo non piacque l’espressione della Santa perché ricordava molto il volto di una donna al momento dell’orgasmo, ma, come aggiunge lo storico dell’arte Claudio Strinati, l’intento del Bernini era ovviamente tutt’altro. Del resto, la caratteristica principale di Bernini che lo ha reso famoso al tempo e ancora oggi come maggiore scultore barocco, è la capacità di ritrarre le sue figure nella pienezza fisica e psicologica che contraddistingue ogni essere umano. 

Peraltro, quando Bernini realizza l’estasi di Santa Teresa (tra il 1647 ed il 1652,) era già un artista affermatissimo che aveva realizzato sculture di altissimo pregio come lo spettacolare Apollo e Dafne o il bellissimo Davide così come altre mirabili sculture tutte visibili alla Galleria Borghese di Roma.

Il gruppo scultoreo realizzato dal Bernini si trova all’interno di una cappella. La commissione arrivò da un’influente famiglia veneziana, i Cornaro, che chiesero all’artista la realizzazione all’interno della chiesa di una cappella. La particolarità della struttura consiste nell’atmosfera che il Bernini riuscì a creare perché, se guardate attentamente le pareti ai lati della scultura, noterete due gruppi di persone che in modo animato assistono alla scena dell’estasi, come se stessero a teatro! E non è un caso, perché Venezia, a metà del Seicento, conobbe un vero e proprio boom del teatro dell’opera! Pertanto, il modo con cui Bernini concepì e realizzò la cappella fu un chiaro omaggio alla famiglia veneziana che gli commissionò l’opera. Bernini mise in piedi un vero e proprio spettacolo teatrale in cui spiritualità e melodramma si fondono in una rappresentazione suggestiva ed emozionante tra il sacro e il profano. Da entrambi i palchi spuntano membri della famiglia Cornaro che commentano con trasporto l’estasi di Santa Teresa!

Chiesa di Santa Maria della Vittoria

Dopo aver ammirato l’opera del Bernini, fate un giro per la chiesa, perché merita la vostra attenzione. Avrete certamente notato che essa è intitolata a Santa Maria della Vittoria e non a Santa Teresa; questo perché alla figura di Santa Maria era legato un prodigio e una leggenda. Alla chiesa, infatti, fu dato il nome della santa in seguito a un miracolo che, si narra, sia avvenuto durante la battaglia dell’esercito cattolico contro i Boemi. Siamo a Praga ed è l’8 novembre 1620.

Durante un momento particolarmente critico della battaglia, si racconta che prese parte anche il cappellano dell’esercito, Padre Domenico di Gesù e Maria che portava al collo l’immagine di Maria. Secondo la leggenda, alcuni testimoni videro uscire dalla medaglietta dei raggi di luce fortissimi che abbagliarono i nemici, costringendoli alla fuga. 

Così, dopo qualche anno, l’immagine miracolosa di Maria fu trasporta in questa chiesa che da quel momento fu dedicata alla Vergine Maria della Vittoria.

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