Addio Russia! di Florence Harper
Un libro dimenticato
Addio Russia! di Florence Harper edito da Lorenzo de’ Medici press e tradotto da Mariana Tudorache è la narrazione della Rivoluzione russa del 1917 raccontata da una giovane giornalista inviata sul campo.
Il libro è una testimonianza preziosa di uno degli eventi più importanti della storia contemporanea vissuti e analizzati da una giovane ventisettenne canadese per il settimanale «Leslie’s Weekly».
Florence Macleod Harper (1886-1946) si recò a San Pietroburgo nel 1916 per raccontare lo scoppio della rivoluzione e i suoi risvolti. Il libro è la narrazione dettagliata di fatti vissuti in prima persona con la freschezza, la curiosità e il timore percepiti da una giovane donna.
Momenti appassionati si alternano a racconti dal sapore ironico e grottesco; attimi terribili e di totale sconforto si alternano a inesprimibili momenti di gioia per un tozzo di pane secco ricevuto tra le mani mentre l’intera popolazione moriva letteralmente di fame.
Florence Macleod Harper con il suo resoconto è una delle poche testimonianze di donne che hanno assistito a scioperi, cortei, carestie, tragedie al fronte e scontri a fuoco che si sono consumati in quei mesi cruciali.
Il libro Addio Russia! Una testimone della rivoluzione del 1917 di Florence Harper è stato dimenticato per tantissimo tempo fino a quando la casa editrice Lorenzo de’ Medici Press non lo ha riportato all’attenzione dei lettori.
Addio Russia! di Florence Harper
La Harper arrivò a San Pietroburgo attraversando la Siberia su un treno sudicio e lentissimo come racconterà nel resoconto del suo viaggio. Il libro è zeppo di considerazioni sulla Russia, sui suoi abitanti, sulle usanze culinarie, sul modo di pensare dei contadini, sulle difficoltà patite ogni giorno ed è ricco di considerazioni sulla propria condizione privilegiata di fronte alla miseria e allo sconforto della popolazione.
Florence Macleod Harper era una donna particolarmente emancipata per il tempo. Nei suoi racconti si percepisce l’ambizione, il coraggio e la praticità di una donna attenta, consapevole e particolarmente reattiva difronte alle difficoltà.
La Harper descrive dettagliatamente la prima sommossa della rivoluzione quando la folla cominciò a soffrire per la mancanza di pane, praticamente introvabile; narra la tempesta di proiettili sulla folla sorpresa sulla Fontanka durante i primi scontri ([…]Tutto intorno giacevano morti e feriti. C’erano più donne e bambini che uomini […]); ci parla in modo accorato dello strazio di intere famiglie (o di quel che ne rimaneva) durante l’identificazione dei propri cari e dei funerali che il governo provvisorio continuava a rimandare inasprendo sempre più gli animi della gente già sofferente per l’arrivo delle pestilenze.
Florence Macleod Harper soggiornò a lungo con altri stranieri all’Hotel Astoria, più volte attaccato e saccheggiato dai bolscevichi. La giovane giornalista, forse, proprio perché giovane, ci parla in tutto il libro di una costante scarica di adrenalina che si era impossessata di lei e del fotografo Donald Thompson, che la seguiva per documentare ogni cosa. Quando ricevevano informazioni di pericolo, di imminenti conflitti a fuoco e disordini, partivano impavidi per raggiungere la meta.
Al momento del primo saccheggio dell’hotel, quando vennero bruciati mobili e libri la giornalista scrisse:
Durante il primo trambusto ero sgattaiolata fuori dalla mia stanza e riuscì a uscire e mescolarmi con la gente, così vissi la nuova esperienza di assistere all’attacco e al saccheggio dell’hotel in cui vivevo. Quando tutto fu finito, scoprì che mi era piaciuto abbastanza.
Esperienze indimenticabili
Addio Russia! di Florence Harper è molto emozionante e ricco di suspense, ma la parte forse più interessante credo che sia stata la sua decisione di andare al fronte con la Croce Rossa. Qui, insieme all’unico americano responsabile di un’ambulanza da campo, il colonnello Hurd, la giovane Florence Harper farà esperienze indimenticabili, che la segneranno a vita. Inizialmente, la giornalista registrava e fotografava tutto, poi le dissero che per restare doveva lavorare…
Tragici i momenti in cui assisté ad amputazioni; umilianti i modi in cui le donne -infermiere venivano trattate al fronte; tristi gli arrivi di uomini in ospedale che si ubriacavano con l’acqua di colonia o di toletta pur di ingerire qualsiasi cosa che contenesse alcool (la vodka era stata proibita); odioso il potere crescente dei soldati che iniziarono a diventare protagonisti di latrocini e a macchiarsi di veri e propri delitti; rabbiosa l’evidenza degli ospedali senza medici e i feriti lasciati a morire pur di liberarsi degli odiati borghesi e tanta delusione per il fallimento del primo battaglione femminile della Morte.
Florence Harper inoltre, registrò tutti gli usi, le tradizioni e i piatti russi che l’avevamo maggiormente incuriosita. L’autrice ci parla del suo primo bagno russo, delle galosce mai viste prima, dell’usanza delle donne di portare un fazzoletto in mano per far capire che sono in cerca di marito, ci parla del kvas, l’unica bevanda disponibile in quei mesi, si delizia per gli stuzzichini (zakuski) a base di sottaceti, caviale, panini farciti e pesce freddo tipici della tradizione e si innamora delle golose frittelle ripiene di fiocchi di latte e frutta (i bliny).
Addio Russia! Di Florence Harper è un testo scorrevole anche se va letto con la giusta calma, senza fretta, riflettendo su ogni aspetto che la giovane giornalista racconta per cogliere appieno un evento storico di enorme portata, in cui la politica internazionale ebbe un ruolo di primo piano. Esemplificativa in tal senso è l’introduzione al testo che l’autrice conclude con queste parole: la storia dei tre anni di lotta della Russia è una storia di un paziente eroismo contro un tradimento della peggior specie.
L’edizione Lorenzo de’ medici press di Addio Russia! di Florence Harper è corredata da un QR Code che permette di vedere molte delle fotografie scattate dal fotografo Donald Thompson nel periodo in cui la Harper fu in Russia e che testimoniano le esperienze raccontate nel libro.
Il volume di Florence Harper venne pubblicato nel 1918 da una piccola sigla editoriale dedita soprattutto all’editoria di viaggio e di esplorazione. Il lavoro della Harper così come quello di Thompson non hanno avuto i riscontri che avrebbero meritato ed entrambi sono stati dimenticati nel tempo dimenticati.
Foto da: https://www.alexanderpalace.org/thompson/73nurse.html
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