Una Villa romana “marittima” a San Benedetto del Tronto: bisogna riscrivere la storia?

Villa romana marittima a San benedetto del Tronto

Nel Paese Alto di San Benedetto del Tronto, il ritrovamento di una villa romana “marittima”  racconta il ruolo chiave della città in epoca romana

Testimonianze del passato

La Villa romana “marittima” ritrovata a San Benedetto del Tronto, a ridosso del Torrione, indica che la città aveva una funzione ben precisa nell’organizzazione economica e sociale romana. Nel corso degli scavi che hanno interessato San Benedetto del Tronto tra il 2010 e il 2019, altri ritrovamenti hanno confermato che la città rivestiva un ruolo chiave sia in epoca romana sia medievale.   

E’ possibile ammirare una parte dei resti della villa marittima romana, grazie ad un’area dedicata, predisposta dal Comune di San Benedetto del Tronto. Due locali spaziosi, ricchi di pannelli espositivi e di un totem digitale, raccontano al visitatore la storia della villa. Il preziosissimo contributo del personale di accoglienza invece rivela informazioni di prima mano legate al periodo degli scavi. Grazie alla disponibilità di Agustina, abbiamo scoperto tantissime cose su questo sito straordinario e abbiamo avuto la possibilità di girare un mini video per voi, dove Agustina ci racconta la struttura della stanza riportata alla luce

Le ville “marittime” romane

Le ville “marittime” romane erano dimore “speciali”, utilizzate, a partire dal II. Sec. a.C., dall’élite senatoria per le attività legate all’otium. La maggior parte si possono ammirare oggi tra il Lazio e la Campania, e tra queste ricordiamo ad esempio la Villa dei Papiri ad Ercolano, la villa di Domiziano ad Anzio e la Villa di Cicerone a Formia.

La caratteristica delle ville marittime consisteva nella destinazione d’uso. Si trattava infatti di ville residenziali, costruite a poca distanza dal mare, destinate prevalentemente ad attività legate alla sfera personale (lo studio, la cura della casa, della persona etc…). Una sorta di casa vacanza come la intendiamo oggi, per riposare la mente e rinfrancare lo spirito. A volte queste grandi residenze, potevano ospitare anche piccoli impianti produttivi. Accanto alla villa marittima di San Benedetto infatti, è stata rinvenuta una vasca utilizzata per l’allevamento dei pesci o per la produzione del garum, una salsa di pesce usata per condire le pietanze.

La Villa romana “marittima” a San Benedetto del Tronto

La stanza rinvenuta a poca distanza dal Torrione nella parte Alta di San Benedetto, colpisce per l’eleganza della sua pavimentazione. Nella stanza infatti spicca un mosaico con tessere bianche delimitate da una larga fascia di tessere nere, che racchiude piccole scaglie di pietre colorate. Le caratteristiche della stanza e del mosaico privo di marmi, indicano che si tratta di una tipologia decorativa piuttosto antica, databile intorno al I sec. a.C.

Inoltre, nel corso degli scavi, è merso un altro mosaico, raffigurante un gambero, che impreziosiva la soglia della stanza. Il gambero era stato scelto probabilmente per simboleggiare la ricchezza del proprietario della residenza e la ricchezza del mare su cui essa affaccia.  Dalla ricostruzione degli archeologi, inoltre, è emerso anche che le pareti delle stanze erano riccamente decorate con la tecnica dell’affresco. Alcuni frammenti si sono conservati e sono visibili sui pannelli esplicativi della mostra.

Il ritrovamento della stanza ha permesso di ipotizzare l’aspetto dell’intera villa romana marittima. Dobbiamo immaginare un ambiente probabilmente porticato, su cui si apriva una sequenza di stanze. Il grande soggiorno era il locale caratterizzato dal mosaico con inserti di pietre colorate a cui era collegata una stanza più piccola a nord, con il piccolo mosaico in bianco e nero. Questa struttura era tipica delle ville aristocratiche dell’epoca (un esempio ne è la Villa dei Misteri di Pompei, costruita proprio nello stesso periodo), concepite come delle vere e proprie suites. Tali stanze erano costituite da un ampio salone di ricevimento affiancato da una o più stanze di riposo. Inoltre, un settore della villa rinvenuto sotto l’attuale Piazza Sacconi era destinato alla produzione; una vasca quadrangolare potrebbe essere stata utilizzata per la pigiatura dell’uva o come bacino per la produzione del garum. Tali ritrovamenti, evidenziano non solo le dimensioni della villa, ma danno anche la percezione delle numerose attività si svolgevano.

Altre testimonianze a San Benedetto del Tronto

I ritrovamenti relativi alla villa romana marittima infatti, non sono gli unici elementi legati alla presenza romana a San Benedetto del Tronto. Un’altra testimonianza, è in vicolo Nerone, e fa riferimento ai resti di un tratto di colonnato e di un mosaico a tessere nere. Lungo via Rossini, invece, alcuni resti umani adagiati nelle vasche romane utilizzate a mo’ di tombe, ci indicano che l’attuale Paese Alto era un fermento di attività anche in epoche successive a quella romana.

resti umani nella vasca della villa romana di San Benedetto del Tronto. Foto tratta dal totem digitale della mostra

Infine, se visitate Palazzo Piacentini, a pochi passi dalla Villa marittima romana, scoprirete che, nel piano interrato, è presente un piccolo cunicolo. Il tunnel, in parte percorribile, è un condotto idrico di scarico risalente all’epoca romana. La particolarità del condotto sono le pareti. Queste ultime infatti sono state decorate con colli d’anfora perfettamente integri. Il tipo di anfora utilizzata (Lambogia 2) era molto diffusa nell’area adriatica tra il I e il II sec. a.C. e il ritrovamento testimonia che in zona era presente una fornace. Quest’ultima era usata per la produzione proprio di questo tipo di anfore, utilizzate prevalentemente per il trasporto del vino.

Tali testimonianze quindi, indicano che la parte Alta di San Benedetto del Tronto era un punto di riferimento nella vita sociale ed economica romana, ma anche un punto nodale per la città medievale che probabilmente aveva scelto questo luogo per le sepolture dei propri cittadini.

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La Foto di copertina dell’articolo è tratta dal totem digitale della Mostra

2 Comments

  • Curiosando « Presstoo.it

    […] La Villa Marittima di San Benedetto del Tronto è una testimonianza archeologica tutta da scoprire! Ecco un piccolo video – focus relativo al mosaico. Ringraziamo la giornalista Francesca Amore che è venuta a trovarci quest’estate contribuendo così alla realizzazione del video. Qui trovate il suo articolo http://www.sguardoadest.it/…/una-villa-romana-marittima… […]

    Novembre 17, 2020 - 9:04 pm Reply
    • admin

      Grazie di cuore. La Villa marittima è una testimonianza bellissima. Tappa obbligata per chi arriva a San Benedetto! Io ne sono rimasta affascinata

      Novembre 18, 2020 - 11:40 am Reply

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