Sienkiewicz nella chiesa “Domine Quo Vadis?” di Roma
Si chiama anche Santa Maria delle Piante la chiesa dove i polacchi posero il busto dello scrittore
Chiesa “Domine Quo Vadis?”
Sienkiewicz (1846 – 1916) era uno scrittore e un giornalista polacco che considerava l’Italia la sua seconda patria. Nella chiesa “Domine Quo Vadis?” in via Appia a Roma la Comunità dei polacchi residenti in Italia, in onore del loro connazionale, pose nel 1977 il busto dello scrittore, opera dello scultore polacco Boguslaw Lengman (1905-1988).
Sienkiewicz è noto per il suo fortunatissimo romanzo Quo Vadis? scritto nel 1896 e per il quale ottenne il Nobel nel 1905.
L’idea del romanzo gli balenò quando l’amico e pittore Siemiradzki (1843 – 1902), che viveva a Roma da anni, gli mostrò la chiesa “Domine Quo Vadis?” detta anche Santa Maria delle Piante a seguito dell’incontro leggendario tra Pietro e Cristo.
Nella chiesa è custodita una pietra con le impronte dei piedi di Gesù, proprio nel luogo in cui avvenne l’incontro. La pietra è una copia e l’originale si trova in una cappella della Basilica di San Sebastiano fuori le mura.
Le fonti apocrife narrano che l’apostolo Pietro mentre fuggiva dalla città di Roma per evitare il martirio incontrò Cristo e gli chiese: “Domine? quo vadis? Signore, dove vai? E Questi rispose: “vengo a Roma a farmi crocifiggere di nuovo”.
A quel punto Pietro si sentì in colpa e comprendendo il suo richiamo tornò indietro per affrontare la sua missione ma Cristo scomparve. Nel punto esatto della sparizione, rimasero impresse le orme dei Suoi piedi. E fu proprio in questo luogo che venne eretta la Chiesa “Domine Quo Vadis?” a testimonianza dell’evento.
“Domine Quo Vadis?” di Henryk Sienkiewicz
Il romanzo è ormai un classico della letteratura di tutti i tempi, un libro da leggere assolutamente. Si tratta di un romanzo storico e di una storia d’amore allo stesso tempo.
Per Sienkiewicz la storia dei protagonisti simboleggia la triste realtà dei suoi tempi. L’autore polacco, infatti, nella grandezza di Roma vedeva la Russia dominatrice mentre nell’umiltà e nell’eroismo dei cristiani concentrava la forza spirituale della Polonia oppressa.
Solo tre personaggi sono frutto della fantasia dell’autore, tutte le altre invece, sono figure storiche realmente esistite, protagonisti della storia imperiale di Roma, primo fra tutti Nerone.
Petronio, invece, è la figura che accompagna il lettore per Roma, è lo spirito di Sienkiewicz.
Il romanzo è un intreccio di avvenimenti, storie, azioni, inganni, vendette, amori e odi e di tante scene divenute famose grazie anche al film degli anni ’50 con Robert Taylor, Peter Ustinov e Deborah Kerr per la regia di B. De Mille, esperto di colossal.
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