“Olga Berggolts, la Madonna di Leningrado” di Francesca Legittimo
La biografia-romanzo su Olga Berggolts
“Olga Berggolts. La Madonna dell’assedio di Leningrado” di Francesca Legittimo edito da Queen Kristianka è l’ultimo lavoro dell’autrice. Anche questa volta Francesca Legittimo ci sorprende con un testo coinvolgente per la tematica trattata e per lo stile, sempre avvolgente ed emozionante.
Siamo negli anni dell’assedio di Leningrado e la figura di Olga Berggolts diventa un simbolo di quel periodo. Lei è una poetessa e la sua voce ha un potere salvifico.
In quei giorni, le sue dolci parole alla radio davano forza al popolo russo straziato. In migliaia si riunivano per ascoltare le sue poesie. Olga Berggolts divenne la manifestazione della forza d’animo degli eroici abitanti della città.
Il libro è una biografia narrata sotto forma di romanzo che svela la vita privata e pubblica di questa donna straordinaria che ha aperto una breccia di speranza nel cuore della popolazione sotto assedio.
Ringrazio Francesca Legittimo che è tornata a raccontarmi la sua ultima fatica. Sono certa che le sue risposte alle mie domande vi incuriosiranno e vi spingeranno a farvi un gradito regalo di Natale da gustare in silenzio, al calduccio, sorseggiando una buona tisana, per riflettere anche su un tema di brutale attualità.
“Olga Berggolts. La Madonna dell’assedio di Leningrado” di Francesca Legittimo
Quando ha deciso di scrivere un romanzo su Olga Berggolts? C’è stato un evento, una lettura, una storia che le ha fatto scattare la scintilla?
In realtà ho dei ricordi un po’ confusi. Mi ricordo di aver visto parecchi anni fa un suo libro esposto nella vetrina di una libreria di San Pietroburgo. Rimasi incantata dalla bellezza del suo volto. Iniziai a fare ricerche sulla sua biografia e scoprii una storia incredibile nella sua tragicità. A volte nei momenti difficili della mia vita mi dicevo: “Quello che stai passando non è niente in confronto a ciò che ha sopportato Olga”. L’idea è nata così: mi sembrava di conoscerla ormai da tempo.
Iniziamo proprio da titolo del libro, e spieghiamo ai nostri lettori perché si chiama la Madonna dell’assedio di Leningrado.
Durante i circa novanta giorni dell’Assedio di Leningrado, quando la popolazione moriva letteralmente di fame e di freddo, Olga parlava ogni giorno alla radio e con le sue parole cercava di confortare i suoi concittadini, di sostenerli nella loro strenua resistenza. Fu così che le fu attribuito il soprannome di Madonna, una specie di mamma di tutti, una mamma che consola ed abbraccia.
Mi piace molto una delle prime frasi del libro: perché la poesia va letta, lasciarla lì su un foglio di carta è un delitto. Questa frase racchiude un po’ tutta la storia di Olga, giusto?
Sì, perché la poesia non è sola parola, ma anche melodia. La biografia stessa di Olga dimostra quanto sia importante la voce. Molti anni dopo le persone la riconoscevano proprio grazie alla sua voce che era rimasta impressa nella loro memoria. E in parte mi sembra che anche a me quella sua voce sia giunta superando le barriere del tempo.
Nel romanzo è presente anche un’altra voce che narra la sua storia, si tratta di Vera. Possiamo svelare al pubblico qualche dettaglio sul suo rapporto tra le due donne?
L’altra donna, Vera, si innamora della Russia in giovanissima età, vi trascorre la maggior parte della sua vita. E la voce di Olga arriva proprio a lei. Essendo una persona molto introversa, ha più facilità a parlare con una persona morta che con i vivi. Le vite di entrambe le donne sono strettamente legate alla Russia che diventa una sorta di destino. L’esistenza di Vera è però, a differenza di quella di Olga, molto povera di eventi, proprio per colpa del suo carattere così riservato; per questo motivo Vera prova un certo piacere nel rivivere i fatti della biografia di Olga.
Quando ha deciso di scrivere questo romanzo, è stata in Russia? ha ripercorso alcuni luoghi di cui parla nel libro? Se sì, quale le è rimasto nel cuore?
Ci sono stata nell’estate di quest’anno, quando il libro era appena uscito. Mentre lo scrivevo, provavo invece una grande nostalgia per quei luoghi che conosco così bene. Sono riandata a vedere la casa in cui ha abitato per molti anni, in via Rubinstein; ora è divenuta la via dei ristoranti e dei caffè alla moda. Sono andata anche al cimitero Piskarevskoe, dove si trova la scritta da lei ideata “Niente è dimenticato, nessuno è dimenticato”. Lei avrebbe voluto essere sepolta in quel cimitero, ma le autorità sovietiche non le concessero neppure questa. Per loro era divenuta una figura scomoda.
Francesca Legittimo è nata a Bolzano nel 1969, si è laureata a Venezia in Lingua e Letteratura Russa e ha poi proseguito gli studi a Mosca. Attualmente insegna lingua russa allo IULM e alla SSML Carlo Bo. È coautrice del corso di lingua russa Davajte (Hoepli). Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “ La sfinge russa” (2020) e Russia incatenata(2023).
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