Lavorare la mollica del pane con le dita: Crepe d’oro di Antonio Ferrara
Fragilità, conflitti generazionali, incomunicabilità, passioni, lettura e amicizie sono solo alcuni dei temi che ci presenta questa storia, dolcissima: Crepe d’oro di Antonio Ferrara
L’arte del kintsugi
Lavorare la mollica del pane con le dita è la passione di Nico, il protagonista di Crepe d’oro di Antonio Ferrara, edito da Biancoenero.
In 60 pagine l’autore ha saputo raccontarci non una storia, ma mille storie. Nel libro si concentra un mondo: la frustrazione di Nico, un adolescente che ama modellare con le dita la mollica del pane quando è fresca, ossessionato dalle crepe che gli rovinano le sue piccole sculture; i genitori che non capiscono la sua passione e lo ostacolano, perché “perde tempo con quelle sciocchezze” e non studia; l’insegnante, quella “dritta”, quella che va oltre il proprio naso e che gli cambierà la vita; il maestro strano di ceramica, il rivelatore, colui che gli aprirà gli occhi e gli insegnerà che le crepe, tanto detestate, possono trasformarsi in qualcosa di estremamente originale e unico.
L’autore della storia, Antonio Ferrara, prende spunto dal kintsugi, un’antica tecnica giapponese usata dai ceramisti per riparare le tazze del tè per raccontarci una storia dolcissima. Nico non si sente compreso dai suoi genitori. E’ soddisfatto della sua ultima scultura, gli piace tantissimo. E’ perfetta, senza crepe. Una vera opera d’arte! Ma i genitori se lo vedono con le mani “in pasta” gliene dicono di tutti i colori. Bisogna studiare e non perdere tempo.
L’incomprensione genitori/figli è ciclica, si ripete da sempre, e Antonio Ferrara ce lo ricorda. Per fortuna, però, c’è anche la società, che oltre alla famiglia offre un paracadute quando le cose, proprio lì, non vanno come vorremmo. Nel caso di Nico è la sua maestra che ci vede lungo. Becca Nico durante la lezione mentre modella la sua scultura, ma non vi dico cosa accade per non togliervi il piacere della scoperta. La storia è bella, e non so se è a lieto fine, perché non si sa come andrà a finire. Una cosa, però, è certa: ora Nico sa cosa vuole.
Le illustrazioni del libro, caratterizzate da tratti puliti e lineari, realizzate da Gabriele Ghisalberti, accompagnano il lettore nella storia, semplice all’apparenza, ma ricca di risvolti che impongono necessariamente una serie di riflessioni su argomenti molto complessi.
Crepe d’oro di Antonio Ferrara
La mollica del pane rapisce anche noi e leggiamo Crepe d’oro di Antonio Ferrara tutto d’un fiato. Siamo in apprensione per Nico quando rubacchia da tavola i panini per lavorare la mollica in camera sua dopo cena. Fremiamo quando viene beccato dal padre e dalla maestra. Facciamo il tifo per lui, quando sgrana gli occhi davanti al primo vaso di ceramica e alla scoperta dell’oro.
Ci sono due cose che vale la pena di sottolineare in queste recensione e che riguardano il libro. La prima è che anche Crepe d’oro di Antonio Ferrara, come tutti i testi della casa editrice Biancoenero, segue i criteri di Alta Leggibilità. Di cosa si tratta? Si tratta dell’impaginato, della scelta cioè di proporre una pagina che stanca meno la vista perché color crema, di paragrafi brevi, del font Bianconero molto leggibile e di righe spezzate che agevolano la lettura.
La seconda caratteristica del libro, è la sua realizzazione, perché fa parte di un progetto meraviglioso. Il testo, infatti, ha visto la partecipazione di alcune scuole che hanno contribuito al prodotto finito. Il progetto, “Il libro si fa in quattro”, è nato dalla collaborazione di Biancoenero e l’Associazione Duna di sale. Studenti di dieci scuole campane hanno contribuito a diversi aspetti del libro: c’è chi ha editato il testo, chi ha lavorato sulla copertina e sulle illustrazioni, chi ha preparato booktrailer e videointerviste, chi ha realizzato un podcast di promozione e un teaser per Ticktoc e chi si è cimentato nelle attività di ufficio stampa.
Se le mie impressioni su Crepe d’oro di Antonio Ferrara vi hanno incuriosito, leggete la mia intervista all’autore per la testata Cinquecolonne Magazine,. Allo scrittore ho fatto qualche domanda che sicuramente interesserà sopratutto voi genitori!
Buona lettura
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