L’Audiolibro de L’Idiota di Dostoevskij interpretato da Claudio Carini

Audiolibro Idiota Dostoevskij Claudio Carini

Recitar Leggendo ha presentato L’Audiolibro de L’Idiota di Dostoevskij letto da Claudio Carini

L’Idiota di F. Dostoevskij

L’Audiolibro de L’Idiota di Dostoevskij interpretato da Claudio Carini è l’ultimo nato della casa editrice indipendente Recitar Leggendo Audiolibri, attiva nel campo degli audiolibri e degli ebook.

Con quest’ultima novità indirizzata ad un pubblico fortemente in crescita, la casa editrice arricchisce la proposta editoriale con L’Idiota, un grande capolavoro della letteratura russa. 

In occasione dei 200 anni dalla nascita del grande scrittore russo, Claudio Carini, attore di prosa, regista teatrale ed editore, ha deciso di omaggiare Dostoevskij con una grande sfida personale: provare ad interpretare un uomo assolutamente buono.

«Da tempo mi tormentava un’idea, ma avevo paura di farne un romanzo, perché è un’idea troppo difficile e non ci sono preparato, anche se è estremamente seducente e la amo. Quest’idea è raffigurare un uomo assolutamente buono. Niente, secondo me, può essere più difficile di questo, al giorno d’oggi soprattutto». 

La casa editrice, nata nel 2004 e curata da Claudio Carini, produce audiolibri particolarmente accurati dal punto di vista interpretativo, applicando un metodo di adesione psicologica ai personaggi e servendosi di accorgimenti timbrici sottili e sfumature interpretative che scendono in profondità nella psiche dell’ascoltatore, rendendo la voce sempre complice del testo prescelto. 

Un estratto dell’audio potete ascoltarlo al seguente link: 

Estratto audio 

Ho avuto il piacere di intervistare Claudio Carini in merito a questo suo straordinario lavoro e mi sono fatta raccontare qualcosa in più sull’Audiolibro dell’Idiota e sulle scelte editoriali di Recitar Leggendo Audiolibri.

L’Audiolibro de L’Idiota di Dostoevskij interpretato da Claudio Carini

Lei ha fondato Recitar Leggendo Audiolibri, un’iniziativa interessante e di successo. Avete già presentato altri treromanzi di Dostoevskij, “Delitto e castigo”, “Memorie dal sottosuolo” e “I fratelli Karamazov”. Interpretando i suoi romanzi, cos’è che la affascina di questo incredibile scrittore?

Dostoevskij, come tutti i grandi scrittori, sia che ci descriva gli ambienti degradati popolati da ubriaconi, prostitute, ladri, sia che ci racconti degli ambienti più aristocratici e altolocati del gran mondo di Pietroburgo, ha la capacità di creare dei personaggi concreti, autentici, facilmente visualizzabili da noi lettori, ci sembra di vederli lì, davanti a noi. Questo per un realizzatore di audiolibri, rappresenta un materiale privilegiato su cui lavorare. Per la verità, non sono poi così numerosi gli autori che possono vantare questa capacità. Oltre a Dostoevskij, fra gli altri cito qui Hugo, London, Verga, Manzoni e, ovviamente, il grandissimo Pirandello che pur non essendo stato un attore, è stato pur sempre un uomo di teatro, i suoi personaggi trasudano la polvere delle tavole del palcoscenico, leggerlo ad alta voce è un’esperienza trascinante.

Claudio Carini (foto concessa dall’autore)

La caratteristica dei libri selezionati da Recitar Leggendo Audiolibri rispetto agli altri in commercio, ha il pregio di essere accuratissimo dal punto di vista interpretativo. Perché secondo lei per il successo di un audiolibro non basta una buona dizione?

Bisogna capire che cosa si intende per “audiolibro”. Se con questo termine ci si riferisce ad una semplice, per quanto utilissima, attività di “servizio” per non vedenti o persone che, banalmente, non hanno tempo o voglia da dedicare alla lettura ma preferiscono ascoltarsi un libro mentre cucinano o guidano la macchina (per poter poi, magari, dire agli amici di aver “letto” il tal libro, dando vita così ad un imperdonabile equivoco), allora avere una buona dizione e una voce minimamente preparata è più che sufficiente. Se, invece, per audiolibro, intendiamo una evoluzione nell’arte della narrazione in generale, allora il discorso cambia completamente. Basti pensare al fatto che il rapporto tra narratore e ascoltatore è personale, quasi intimo. Il nostro “pubblico” ci ascolta, per lo più in cuffia, a casa, quando va a letto, o guida l’automobile, o passeggia. Non ci sono effetti sonori o visivi, né costumi né luci di scena, c’è solo una voce che racconta direttamente alle loro orecchie. In questo senso, l’audiolibro può essere considerato un modo nuovissimo e rivoluzionario di fruizione della letteratura.

Il nome stesso della mia casa editrice, “Recitar Leggendo” è di per sé un manifesto e un programma. La nostra ricerca è volta ad indirizzare tutte le tecniche interpretative che un attore ha accumulato sul palcoscenico verso un punto piccolissimo e ravvicinato, il microfono, che, idealmente, rappresenta l’orecchio dell’ascoltatore. Mettiamo molta cura in ogni titolo che produciamo. Già da tempo, ormai, questa attività ci assorbe completamente: nella nostra sede abbiamo una sala di registrazione perfettamente attrezzata che ci consente di ottenere prodotti audio professionali. Inoltre, curiamo personalmente o affidiamo a traduttori di nostra fiducia la traduzione dei testi, aspetto fondamentale nella realizzazione di un audiolibro, in quanto una traduzione troppo letterale non sempre facilita la lettura ad alta voce. 

Ritornando all’Idiota, c’è stata una parte o un personaggio che l’ha particolarmente affascinata, commossa o rapita?

Ovviamente il personaggio del protagonista è quello che più mi ha impegnato. Si tratta di un ruolo di particolare difficoltà interpretativa, anche perché “Idiota” nella lingua russa non ha lo stessa sfumatura di significato che ha da noi qui in occidente. Qui siamo di fronte a un personaggio incredibilmente ingenuo, “buono” nel senso più pieno e profondo del termine. Ma poi ci sono tanti altri personaggi presenti nel romanzo che mi hanno dato l’occasione di trasferire al microfono gli ormai molto più che quaranta anni di teatro che mi porto alle spalle. Dostoevskij, come tutti i grandi scrittori, ha la capacità di creare personaggi e situazioni estremamente reali, i suoi romanzi sembrano quasi delle sceneggiature, vengono descritti i movimenti dei personaggi, i tempi, vengono calcolate le pause, viene suggerito il tono, la sfumatura della voce. Questo per un realizzatore di audiolibri, rappresenta un materiale privilegiato su cui lavorare.

Claudio Carini (foto concessa dall’autore)

Ha scelto un criterio per la selezione dei classici della letteratura da presentare in Audiolibri per Recitar Leggendo Audiolibri?

La mia carriera di attore di prosa è stata la base, l’humus per così dire, che ha permesso la nascita nel 2004 di Recitar Leggendo Audiolibri. Fin dall’inizio della mia carriera ho privilegiato il cosiddetto “teatro di parola”, scelta che nel corso degli anni mi ha consentito di portare in centinaia di teatri, scuole e biblioteche la lettura ad alta voce. È stata proprio questa lunga esperienza di diffusione della letteratura ad alta voce a costituire la spina dorsale dell’attività editoriale di Recitar Leggendo. Ecco, quindi, le radici della nostra linea editoriale prevalentemente dedicata ai grandi classici: Ariosto, Dante, Boccaccio, Petrarca, Leopardi, Omero, oltre a quei moderni che sono ormai anch’essi dei grandi classici, come Calvino, Verga, Svevo, Pirandello, e poi i grandi classici stranieri, come, appunto, Dostoevskij, Tolstoj, London, Stevenson, Dickens e così via.

Qual è secondo lei uno dei maggiori vantaggi e/o piaceri che il lettore riceve dall’Audiolibro?

Le parole non sono soltanto delle macchie d’inchiostro sulla carta: prima di tutto sono suono. La lettura ad alta voce non è l’ultima trovata del ventunesimo secolo per la gioia di ascoltatori, attori ed editori, ma affonda le sue radici nel passato. Proviamo a pensare ad Omero: se mai è esistito, la sua professione non era quella dello scrittore, ma quella del “cantore”. Iliade e Odissea venivano dette e tramandate a voce alta.

Ma anche in tempi più vicini, tutto ciò che è stato scritto in endecasillabi è stato pensato per la lettura ad alta voce. Pensiamo all’Orlando Furioso, alla Gerusalemme Liberata, alla stessa Divina Commedia. O anche, volendo estremizzare, proviamo a pensare alla differenza tra l’ascolto di un brano musicale e la lettura silenziosa del suo spartito, nel caso  fossimo in grado di leggere la musica. Insomma, l’audiolibro non è altro che un supporto tecnologico moderno che ripropone una abitudine all’ascolto che viene dal passato. Ma, attenzione: se è vero che nel giro di tre o quattro anni l’audiolibro ha stupito tutti (e soprattutto qui in Italia) per la velocità prorompente della sua diffusione, è altrettanto vero che, forse, andrebbe creato ex novo  un pubblico per gli audiolibri da educare gradualmente all’ascolto, che possa diventare così un “consumatore” cosciente, maturo e preparato di letteratura interpretata ad alta voce. Ecco, direi che è questa la sfida che dovremmo raccogliere tutti noi editori, attori, lettori, ascoltatori.

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