Lacche russe di Palech

Lacche russe di Palech

Si chiama “na guljan’e” il mio ultimo acquisto, una deliziosa škatulka russa, una caratteristica scatolina che fa parte delle mitiche lacche russe di Palech

In giro per mercatini

Per le lacche russe ho sempre avuto un’ossessione. Diciamo che ho un’ossessione per le scatole in generale, specialmente se di latta. Quelle russe non sono di latta, ma solo per il fatto di essere russe sono diventate presto un’ossessione. La scatolina che vedete nella foto è, secondo me, un affare che ho fatto al mercatino dell’antiquariato. Una signora ne vendeva tre, ma solo una aveva il nome dell’artista sul retro, e allora l’ho presa. Mi sono emozionata. La trovo deliziosa. Quando l’ho vista mi brillavano gli occhi. In giro ce ne sono tante ed è facile beccare la “cineseria” di turno. Io sono convinta di aver fatto un affare anche se su internet il nome dell’artista non sono riuscita a trovarlo; e forse allora un affare non l’ho fatto…

Comunque, mi sono ridimensionata abbastanza dal momento che per mesi ho fatto la corte a una scatolina di lacca in un negozio di antiquariato russo a Roma che aveva messo tutto al 50% per chiusura locale. Ne avevo adocchiata una meravigliosa che con lo sconto mi veniva 450 euro. Ho desistito, ma  vi posso assicurare che avevo letteralmente la bava alla bocca.  Poi mi sono ricordata che non sono una collezionista e che, cosa più importante, non ho tutti questi soldi da spendere per una scatolina. 

Delle lacche russe ho già parlato in generale in un altro articolo, in questo invece voglio approfondire quelle di Palech, cioè quella che ho acquistato.

Lacche russe di Palech

Per chi non lo sapesse, Palech è nel cuore della Russia e si trova nella regione di Ivanovsk, un luogo magico, sommerso da boschi e fitte foreste. 

Gli anziani del posto sostengono che il villaggio di Palech è nato nel periodo della conquista mongola. Si racconta che i mongoli misero a ferro e fuoco le abitazioni di diverse popolazioni limitrofe tra cui gli abitanti di Suzdal’ e Vladimir, e che questi riuscirono a salvarsi perché si rifugiarono nelle foreste impenetrabili. Una volta allontanati i mongoli, i fuggitivi bruciarono la foresta e vi si stabilirono, fondando il villaggio di Palech.

Sempre gli anziani, narrano che le miniature di Palech sono nate proprio qui perché, tra i fuggitivi, c’erano anche dei monaci di Suzdal’ , che conoscevano l’arte della pittura di icone. Da quel momento Palech ha iniziato piano piano la sua scalata verso la notorietà, se così possiamo dire, anche se conobbe periodi bui. Uno di questi coincise con la I guerra mondiale. Un po’ in tutti i Paesi coinvolti, le aziende e le attività subirono un forte scossone e molte si interruppero, proprio come quelle di Palech. Le officine iconografiche vennero chiuse e i monaci indirizzarono il loro talento verso altre forme d’arte.

Fu grazie ad un artista del villaggio, Ivan Golikov, che arrivò la svolta. Al Museo di Mosca di arte artigianale rimase particolarmente impressionato dalle miniature Lukutin, splendide scatoline e cofanetti neri di varia forma realizzati in carta pesta. Ne restò folgorato e decise di realizzare qualcosa di molto simile ma con il proprio stile, cioè quello iconografico.

I tentativi che fecero gli artisti di Palech furono innumerevoli. Non era facile, infatti, adattare il loro stile ai nuovi materiali ma alla fine ci riuscirono. Inizialmente ad esempio si facevano arrivare i manufatti da Fedoskino, poi impararono a farli da soli.  

“A passeggio”, la mia scatolina russa

Che caratteristiche hanno le lacche russe di Palech e come capire se abbiamo acquistato una “cineseria”? Non lo so, però consultando diversi siti almeno qualche punto fermo l’ho individuato.

Innanzitutto i soggetti. Le lacche di Palech (scatoline portacipria, astuccio per aghi o per sigari) richiamano sempre soggetti popolari: favole, byline e canti. I soggetti preferiti di Golikov ad esempio, erano le battaglie, le trojke e le danze (i maestri di Palech erano chiamati non a caso anche canzonieri). Erano essenzialmente una celebrazione della vita, proprio come la mia scatolina che rappresenta un momento felice: alcuni giovani che giocano a tirarsi le palle di neve mentre altri suonano e cantano in tipici abiti del posto. Fuori uno!

Un’altra caratteristica è l’interno della scatola. Questo deve essere rigorosamente rosso, mentre il coperchio deve essere nero, ornato da una cornice di piccoli fregi color oro. E la mia è così; fuori due!

Un altro elemento a cui fare attenzione è il meccanismo di apertura. Una scatola artigianale per quanto perfetta ha sempre delle piccole imperfezioni e una di queste è il rumore di apertura. Le scatoline realizzate in serie non emettono suoni perché il meccanismo di apertura e chiusura è fluido e regolare. Quelle realizzate a mano (come la mia, ne sono sicura!), emette un rumore sordo ad ogni apertura perché i cardini non sono perfettamente allineati. Fuori tre!

Un’ ultima verifica da effettuare, forse quella più importante, riguarda la tempera. Bisogna mettere la scatolina all’altezza degli occhi e guardare il disegno. Inevitabilmente un prodotto fatto a mano presenta delle minuscole colature che non solo si vedono, ma si sentono al tatto, cosa che non accade quando il prodotto è realizzato con la tecnica del decoupage. E io credo di essere fortunata perché le colature si sentono. Sono poche, all’altezza dei cumuli di neve sotto i piedi delle figure, ma si sentono! E fuori quattro!

Comunque, prima o poi, la porterò da qualcuno che se ne intende e ve lo farò sapere se ho acquistato un “pacco” (come si dice dalle mie parti) oppure no. Fatto sta, che al momento sono felicissima del mio acquisto:  ben 15 euro di gioia pura!

Fonti:

https://vip-zakaz24.ru/blogs/interesnye-stati/gde-kupit-nastoyaschiy-paleh

MARGARITA ALBEDIL, Le lacche russe, ed jarkij gorod, San Pietroburgo, 2007 

Se il post ti è piaciuto, metti “mi piace” sulla mia pagina facebook o “like” su questo articolo. Grazie!

Seguitemi anche su:

Instagram: https://www.instagram.com/sguardoadest/

Twitter: https://twitter.com/Sguardoadest1

Pinterest: https://www.pinterest.it/SguardoAdEst/_saved/

Linkedin: https://www.linkedin.com/in/sguardo-ad-est-blog-47545b1ab/detail/recent-activity/

Telegram: https://t.me/Sguardo_Ad_est

Facebook: https://www.facebook.com/sguardoadest

Facebook: https://www.facebook.com/duck.amelia

YouTube. https://www.youtube.com/channel/UCRltYIZk55MiHbw45taqHhg

1 Comment

  • Gennaro Scherillo

    Sono un collezionista,alcune le vendo,se siete interessati

    Aprile 11, 2023 - 9:14 pm

Leave A Comment

You must be logged in to post a comment.

Translate »