La ciambella di Carpineto romano: come tradizione vuole


La ricetta è segreta e affonda le sue radici nella tradizione popolare del posto. La ciambella di Carpineto si può trovare e gustare solo qui!
La ricetta segreta
La ciambella di Carpineto romano è una vera delizia! L’ho gustata alla “sagra della cerasa” a Sant’Angelo romano, ma delle ciliegie neanche l’ombra. In compenso, però, c’era un ricco banchetto con prodotti da forno, odorosi e succulenti che mi invitavano ad avvicinarmi. Detto, fatto. Ho comprato l’impossibile e lì ho fatto la conoscenza di Simona e Tommaso Centra che hanno un laboratorio di prodotti tipici della zona. E’ in quest’occasione che ho conosciuto ( e addentato!) la rinomata ciambella di Carpineto.
Non c’è stato verso, neanche il sig. Tommaso si è pronunciato sulla ricetta originale, che è segreta praticamente da sempre. Mi ha detto soltanto che tutti i prodotti del suo forno li fa come glieli faceva la nonna. Lui si metteva lì e guardava. Le ricette della sua nonna, infatti, fanno parte della sua storia passata e futura. Ha quindi deciso di continuare la tradizione genuina del posto e ha aperto il suo forno. Vi posso assicurare che si percepisce immediatamente che non c’è alcuna manipolazione. Il prodotto è profumato, morbido e saporito.

Tommaso Centra nel suo negozio a Colleferro, produce la ciambella di Carpineto romano in due forme, la tonda e quella tradizionale morbida e allungata. Io ho preso quest’ ultima perché Tommaso mi ha spiegato che per esigenze di marketing, oggi, si preparano le ciambelle di Carpineto tonde e si chiudono in una confezione da tre. Poiché è un prodotto locale, ghiotto prevalentemente per i turisti, è più comodo acquistarne qualcuna in più per tutta la famiglia (sono tre, ma sono belle grosse!) e portarle via, proprio perché non è possibile trovarle da nessun’altra parte.
Quella morbida a forma di bastoncino, è invece quella della tradizione ed è venduta sfusa. Una delizia!
Ciambella di Carpineto e Ciambella di Carpineto “scottolata”

Come dicevo, della ricetta originale non si sa nulla se non che è fatta con farina, anice, lievito naturale, sale e olio. Prodotti semplici e poveri, proprio come vuole l’antica tradizione, che va avanti da oltre 50 anni. Il segreto è nella quantità dei singoli ingredienti. Una volta lavorata la pasta, si dà a quest’ultima la tradizionale forma a ciambella arrotolata, scottata in acqua bollente e poi messa in forno a legna. Una specialità!
La si può gustare come più si preferisce, ma l’ideale è intingerla nel latte, tè o vino proprio perché rispetto a quella tradizione è un po’ più “scrocchiarella” come si dice da questa parti.
Alle ciambelle caserecce, Tommaso Centra affianca le “scottolate”, un’altra prelibatezza che Tommaso presenta in versione “con o senza glassa”. Se devo consigliarvi (e se come me amate le cose dolci) quelle con la glassa hanno un sapore più delicato che smorza il sapore delle uova. E vi posso assicurare che nell’impasto ce ne sono tantissime come mi ha detto Tommaso!
Per le “scottolate” gli ingredienti che usava la sua nonna sono farina, zucchero, uova, buccia di limone, grappa e lieviti.
Insomma, una gita a Carpineto, ci sta tutta, approfittate della bella stagione che sta arrivando!

2 Comments
Ne avevo sentito parlare come uno dei posti piu romantici a Trastevere. In effetti vedendo le foto, devo dire che anche a me, al primo sguardo, aveva dato questa impressione. Tuttavia la delusione e stata abbastanza importante. Romolo nel Giardino della Fornarina e il classico ristorante di Roma un tempo molto caratteristico e ora sponsorizzato da tutte le Lonely Planet del pianeta. Ergo e diventato un posto per turisti a caccia di autenticita alla romana. Di autentico pero, questo posto ha ben poco. I piatti sono quelli della tradizione romana: amatriciana, carbonara, scottadito, coda. Insomma i grandi classici. La mia porzione di amatriciana era abbastanza abbondante. Purtroppo quella dei mii compagni di ventura molto meno. Il sugo della mia amatriciana aveva quell’acquetta molesta di chi allunga il sugo per non renderlo troppo sugnoso a chi ha il palato non abituato. Infine il servizio. Mi colpisce sempre come in alcuni dei quartieri piu turistici di Roma, i camerieri, pur rimanendo molto gentili, esagerino sempre in simpatia finendo per diventare (appunto) poco autentici e troppo forzati, tipico di chi deve entrare nei panni dell’italiano che, agli occhi dei turisti, mangia-pizza-e-suona-mandolino. Del ristorante salvo la location, sicuramente carina. Non ho detto straordinaria. Sia chiaro.
Giugno 3, 2022 - 2:29 pmComunque la ciambella di Carpineto, è una cimbella e non un luogo di Trastevere 😉
Giugno 3, 2022 - 3:51 pm