David Batchelor alla Galleria Mucciaccia di Roma

David Batchelor alla Galleria Mucciaccia

Il colore prima di tutto

David Batchelor è presente alla Galleria Mucciaccia di Roma con una serie di opere davvero sorprendenti. Un tripudio di colori che ci parla attraverso gli oggetti più disparati. L’artista sprigiona il colore sperimentandolo su un’infinità di oggetti di uso quotidiano, che abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e che Batchelor fa rivivere in un’originale assemblamento di forme geometriche e materiali.

Le sue opere sono esposte al piano inferiore della Galleria Mucciaccia, in bella mostra su piccoli piedistalli di cemento. Vi scoprirete ad ammirare righe e squadrette di plastica come non l’avete mai immaginate, combinate insieme in posizioni e combinazioni nuove, quasi a formare un mezzo busto contemporaneo.

David Batchelor ha concentrato la sua ricerca sul colore in modo approfondito attingendo a tutte le forme di arte possibili (letteratura, scienza, musica, pittura etc…). Su quest’argomento ha anche scritto tantissimo e per chi volesse approfondirne i risvolti, può fare riferimento certamente a Cromofobia e Found Monomachromes nei quali affronta il tema della paura del colore nella tradizione culturale occidentale ( Cromofobia) e la sua personale esperienza con il colore negato, una serie di fotografie di pannelli bianchi vuoti ritrovati nelle città di tutto il mondo.

Nel corso della sua esperienza artistica David Batchelor è approdato al colore in un momento successivo.  Inizialmente l’artista ha lavorato esclusivamente sul bianco e il nero, perché la sua prima formazione era legata prevalentemente ad un’arte concettuale e minimale che rifiutava il colore. Poi, “un incidente” ha iniziato a fargli cambiare prospettiva…

David Batchelor alla Galleria Mucciaccia

Tutto ebbe inizio nel 1993 . David Batchelor non riusciva a concludere un’opera nel modo desiderato. L’oggetto non prendeva la forma immaginata, così, decise di dipingerne una parte rosa, di un rosa vivido. L’artista chiamò il “felice incidente” csemplicemente Pinko, un rettangolo arilico monocromatico su un supporto costituito da un oggetto ritrovato. Da quel momento il linguaggio estetico di David Batchelor si orienta al colore in tutte le sue forme, e per esaltarlo utilizza materiali disponibili nel quotidiano. Lampade realizzate con bottiglie di plastica, sfere di gomma legate con cavi elettrici, portachiavi, sagome di plexiglass, insomma tutto ciò che di “ignorato” gli capita sotto mano.

“Il mio scopo era e per molti versi è ancora quello di realizzare un lavoro che fosse colore prima di qualsiasi altra cosa: il colore come presenza piuttosto che come qualità di qualcos’altro; colore come sostantivo piuttosto che come aggettivo “(David Batchelor, The Luminous and the Grey, London 2014)

La mostra alla Galleria Mucciaccia mostra una serie di opere dell’autore in cui il colore si esprime al massimo delle sue potenzialità permeando oggetti che ne esaltano la brillantezza. E’ il caso delle sculture autoportanti realizzate con la caratteristica etica del fai-da-te. Cito ad esempio i piattini di latta di vernice impilati verticalmente (Geo-Concreto 17, 2019) o le geometrie multicolore realizzate con righelli e squadrette di plastica (Inter-Concreto XX, 2020 e  Inter-Concreto 18, 2019) oppure ancora pezzi di legno recuperati e verniciati frammisti a pezzi di plexiglass colorato (Inter-Concreto 08, 2019).

Lavoro intensamente su qualcosa e in  ealtà quello che sto buttando via in quel processo è più interessante di quello che conservo” (Art 360, Foundation october 31, 2017, filmed and edited by David Bickerstaff).

David Batchelor lavora sul colore sperimentato nell’ambiente urbano, ispirandosi ai colori artificiali dei materiali prodotti dalla società dei consumi, la plastica della chimica industriale, la fluorescenza dell’elettricità e la tecnologia digitale.

La mostra è una vera delizia per l’anima, un’esplosione di colore che fa bene agli occhi e al cuore, aprendoci con gioia ad un ritorno alla vita tanto agognato.

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