Aumentiamo le difese immunitarie con il Kisel’ di avena!

Kisel' di avena

La morsa del freddo ha ormai attanagliato l’Italia. Perché non chiedere soccorso alla tradizione culinaria russa per non ammalarsi?

Un’antichissima ricetta

Il Kisel’ di avena è una bevanda tradizionale russa, che nel medioevo veniva portata in tavola come una vera e propria pietanza. Si mangiava ben cotta e assomigliava ad una sorta di pappa gelatinosa, sostanziosa e compatta. Poteva essere un primo, un secondo e anche un dessert!

Il piatto si cucinava spesso nei giorni di digiuno, quando non si poteva mangiare la carne, ed era così sostanzioso che la salute non risentiva affatto della mancanza di proteine animali, anzi. Il Kisel’, specialmente quello di avena, è ricco di vitamine e minerali.

Il Kisel’ di avena inoltre era il piatto delle celebrazioni. Si preparava in occasione dei funerali, ma anche dei matrimoni, e si presentava cosparso di uvetta e frutta, accompagnato a prelibate frittelle e alla Kaša di grano .

Il Kisel’ è una bevanda che ha un grande potere curativo, perché se assunto a cicli regolari, è un rimedio naturale per rafforzare le nostre difese immunitarie e per curare lo stomaco. E non è un caso infatti, che anticamente, il popolo lo preparasse per i bambini e per le persone malate di gastrite ed ulcera.

Il Kisel’ di avena preparato come bevanda è un prodotto salutare, non ho mai detto che è una prelibatezza per il palato, perché è un po’ acidulo (ma se vi siete convertiti alla smetana, non avete nulla da temere!). Diverso è, se scegliete di farlo diventare un dolce o un primo piatto. Oggi lo faremo diventare un Dessert!

Pronti per questa nuova avventura culinaria?

Ingredienti per il Kisel’ di avena

200 gr di fiocchi di avena

Mezzo litro di acqua

1 fetta di pane di segale

Sale

Preparazione del Kisel’ di avena

Fate intiepidire leggermente l’acqua (mi raccomando non deve essere calda altrimenti compromettete la corretta fermentazione!) e versatela in un recipiente di vetro (va bene anche un barattolo grande)

Aggiungete poi l’avena, la fetta di pane e mescolate bene

Coprite con un canovaccio e mettete il recipiente in un luogo caldo (io l’ho messo nel forno. Spento ovviamente!) e lasciate riposare per 12 ore

Dopo circa 8 ore andate a guardare il vostro composto. Noterete che il processo di fermentazione è in atto, perché il liquido è diventato più chiaro e l’odore è particolarmente pungente. Girate con un cucchiaio e lasciate riposare per altre 4 ore.

Io ho preparato il Kisel’ di avena di giorno, e a meno che non vi piaccia fare tardi la sera, vi consiglio vivamente di prepararlo prima di andare a dormire. In questo modo, appena sveglie, saranno trascorse 8 ore, e potete iniziare a girare il liquido con un cucchiaio (è un passaggio fondamentale). Preparalo la sera prima vi consente anche di gustarlo ad ora di pranzo o comunque nell’arco della giornata.

Terminate le 12 ore, versate il composto in un colino capiente che appoggerete su una pentola di acciaio, perché il succo che resta è il vostro Kisel’. Mi raccomando non buttatelo!

Vi faccio una premessa: non usate la farina di avena per questa ricetta, altrimenti il Kisel’ vi viene grumoso come il mio e a non tutti piace il sapore dell’avena al palato. Inoltre, utilizzate un colino molto fitto. Nel mio caso il colino ha lasciato passare anche un po’ di pane e il composto non è venuto omogeneo e liscio come al solito (ho fatto un pessimo acquisto…).

Quello che dovete buttare invece, sono l’avena e il pane che restano nel colino. Prima di buttare via tutto, però, assicuratevi di aver premuto bene con un cucchiaio nel colino in modo da far fuoriuscire tutto il liquido fermentato.

Il liquido ottenuto, lo dovete far addensare leggermente sul fuoco. Fate cuocere a fuoco medio, aggiungete un pizzico di sale e mescolate energicamente fino a quando non vedete che inizia ad addensarsi. Più lo fate cuocere e più si addensa, fino a diventare una vera e propria gelatina.

Mettete il composto in una formina e fate raffreddare in frigo per un paio di ore.

Tolto dal frigo, capovolgete la formina e decorate il Kisel’ di avena con frutta fresca o sciroppata (meglio se frutti di bosco). Io ho utilizzato albicocche sciroppate al rum e alla cannella. Una delizia!

Se invece avete deciso di mangiare alla “russa” (come ormai faccio io una volta a settimana), preparatevi il Kisel’ di avena come primo piatto. Seguite le indicazioni della “gelatina” con la differenza che il piatto non va in frigo, anzi, deve essere mangiato caldo, appena alzato dal fuoco con un filo di olio, accompagnato da pane nero e funghi trifolati!

Buon Kisel’ di avena a tutti!

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