La chiesa di Sant’Egidio e la leggenda degli gnocchi

Cosa avrà mai a che fare una chiesa con gli gnocchi della Slesia? Scopriamolo insieme con la storia di un contadino, di sua moglie e dei suoi rinomati manicaretti!
La leggenda
La chiesa di Sant’Egidio è legata agli gnocchi della Slesia che, oltre ad essere un piatto tipico della cucina polacca, sono anche i protagonisti di un’antica leggenda che li lega proprio alla Chiesa in questione. La chiesa si trova nella cosiddetta Isola della cattedrale (Ostrów Tumski), la parte più antica della città di Breslavia, in Polonia.
La leggenda narra di due contadini, marito e moglie che vivevano in una cittadina di campagna non lontano da Wrocław. La moglie era nota in tutti i villaggi vicini per i suoi manicaretti, ma innanzitutto per i suoi gnocchi. Si narra che morì prematuramente a causa della peste, e che da quel momento il marito iniziasse a intristirsi sempre di più e a soffrire la fame. Un giorno decise di mettersi in cammino verso Wrocław per andare in chiesa a pregare per l’anima di sua moglie.

Arrivato nella chiesa di Sant’Egidio, stremato dal viaggio e dalla fame, si addormentò sulla panca della chiesa e fece un sogno. Vide una schiera di angeli attorniati da anime felici, tranne quella di sua moglie. Lei non riusciva ad essere in pace perché vedeva il marito soffrire per il lutto e per la fame. Allora in sogno la donna gli disse che gli avrebbe fatto un regalo, un enorme vaso di gnocchi che si sarebbe riempito all’infinito ogni giorno. L’unica raccomandazione che la donna gli fece, fu quella di ricordarsi di lasciare ogni notte un solo gnocco nel vaso, altrimenti questi non si sarebbero mai più moltiplicati.
L’uomo si svegliò di soprassalto e con sua enorme meraviglia si trovò davanti un vaso pieno di gnocchi! L’odore e la fame erano così forti che l’uomo dimenticò l’avvertimento della moglie. Iniziò a mangiare tutti gli gnocchi e si avventò anche sull’ultimo. Questo però, gli sfuggi dalle mani e iniziò a rotolare fuori dalla chiesa inseguito dal contadino. Lo gnocco riuscì a scappare dalle grinfie del suo assalitore rifugiandosi sulla porta della chiesa e trasformandosi in pietra!.
La porta della chiesa di Sant’Egidio si chiama infatti, porta dello gnocco, Brama Kluskowa (da Kluski, gnocchi). Dalla foto di copertina, noterete un arco di mattoncini che collega la Chiesa di Sant’Egidio ad un palazzo. Ecco, quell’arco forma una sorta di porta, proprio la porta dello gnocco! E se ingrandite la foto di copertina, vedrete che sopra l’arco fa bella mostra di sé uno gnocco nero bello grosso!
La chiesa di Sant’Egidio

La chiesa di Sant’Egidio è bellissima, e in attesa di tempi migliori, potrete iniziare a godere delle sue bellezze attraverso un tour virtuale presente sul sito. Noterete che è molto antica, e infatti è l’edificio sacrò più antico della città. Si trova a poca distanza dalla cattedrale quindi, in una sola volta riuscirete a prendere due piccioni con una fava e fare davvero un bel giro!
La chiesa fu costruita nella prima metà del XIII sec., e nelle intenzioni iniziali doveva essere la cappella per il principe Jarosław (1198-1201). La chiesa ebbe una vita travagliata, ma per fortuna ne uscì sempre indenne. La struttura infatti fu chiusa a causa di incendi per ben due volte, una nel 1633 e l’altra nel 1759. Ristrutturata e rimessa a nuovo, la proprietà passò ai padri francescani, fino a quando venne chiusa nuovamente a causa dei danni provocati dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Per fortuna però, le bombe distrussero solo il 20% della chiesa, che con tenacia venne ricostruita e restaurata nello stesso anno!

Mi chiamo Francesca Amore, classe 1971, nata a Napoli e residente a Roma da quasi vent’anni. Roma ormai mi ha completamente adottata, e ricambio questo affetto scoprendola in lungo e in largo, raccontando le sue storie dimenticate e le sue bellezze che lasciano senza fiato.








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