Katy Castellucci e la Scuola romana a Villa Torlonia

Katy Castellucci

Katy Castellucci e la Scuola romana è la mostra curata da Claudia Terenzi Fabio Benzi e organizzata al Casino dei Principi di Villa Torlonia dal nipote della pittrice, Alessandro Pagliero. Le opere dell’artista sono visibili al pubblico fino al 10/10/2021 e comprendono 60 dipinti, 10 gouaches e 30 disegni.

Katy Castellucci (1905-1985) è stata una dei rappresentanti più sensibili della Scuola romana, che ha saputo interpretare magnificamente l’atmosfera artistica del primo Novecento. I suoi quadri sono delicatissimi e la maggior parte ritraggono scene familiari, figure e nudi femminili, paesaggi e fiori.

Interessantissima è, a mio avviso, la fase neocubista, accorpata alla fine del percorso espositivo e che rappresenta una delle ultime fasi artistiche della pittrice.  I quadri di questo periodo sono straordinariamente comunicativi. Al gioco sapiente di colori brillanti si accompagnano forme geometriche dal tratto chiaro e deciso che raccontano la personale visione di alcune viste romane. Katy Castellucci dopo il periodo neocubista, sperimentò l’arte astratta, interpretando una fase a lei contemporanea dalla quale, però, non si sentiva particolarmente attratta e che decretò l’abbandono definitivo dalla pittura.

Tra i temi preferiti da Katy Castellucci ci sono i fiori, che adornano la parete d’ingresso della prima sala di Villa Torlonia. Sotto l’influenza di Mafai, Castellucci sviluppa via via uno stile tutto personale distaccandosi dal maestro e dedicando a questo tema, nei primi anni ’50, numerosi lavori. Il fiore è il protagonista assoluto dei suoi quadri. Non ci sono interferenze, non sono presenti altri oggetti, e lo sfondo è rappresentato sempre da una base monocromatica. La scena è tutta per loro.

I disegni di Katy Castellucci e gli omaggi degli amici

La mostra espone anche deliziosi disegni dell’artista che evidenziano nel tempo un cambio nello stile e nel tratto. Molti lavori presenti nelle teche non sono databili con precisione, tuttavia, è evidente il cambio di registro: ai disegni più ombreggiati e rarefatti deli anni ’30 si sostituiscono tratti più incisivi e lineari. I temi che fanno da sfondo ai suoi disegni sono diversissimi; l’artista spazia dal paesaggio al nudo femminile, dai bozzetti per il teatro alle figure di animali.  

La mostra espone, infine, anche alcuni quadri degli amici (e rinomati artisti) come Mafai, Zivieri e Ghiozzi, che dedicarono a lei e alla sua famiglia numerosi dipinti.

Chi era Katy Castellucci

Katy Castellucci nacque a Laglio, in provincia di Como, nel 1905. Figlia di artisti (il padre Ezio era un rinomato pittore), studiò al liceo artistico a Roma e per un paio di anni visse con la sorella e la madre a Parigi.

Tornata a Roma, conobbe Mafai e Ziveri mentre frequentava la scuola degli Incurabili a Via Canova. Tra i tre nacque una profonda amicizia che le permise, insieme ad altri artisti, di esporre alcune sue opere alla III Mostra del Sindacato Laziale nel 1932. Dopo due anni, ai Mercati Traianei espose un altro dipinto “Autoritratto con limone”, anche se la sua prima mostra importante fu alla Galleria della Cometa nel 1936.

Dopo aver sposato nel 1940 il giornalista Claudio de Vita, si trasferì a Milano dove iniziò ad insegnare, attività a cui si dedicò anche dopo il ritorno a Roma, abbandonando definitivamente la pittura e impegnandosi nella creazione, all’interno dell’istituto d’arte a Roma, di un corso di pittura su tessuti con tecniche diverse. Morì nel 1985 a Roma

L’esposizione è stata promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e dal nipote dell’artista Alessandro Pagliero.

Altri quadri della pittrice sono presenti nella Gallery Arte:

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