Ultimo giorno per Primarosa Cesarini Sforza a Villa Torlonia
Si chiama “La materia e il perimetro” la mostra dedicata a Primarosa Cesarini Sforza a Villa Torlonia, un percorso originale legato a tutto il suo percorso artistico
“La materia e il perimetro”
Primarosa Cesarini Sforza a Villa Torlonia a Roma sarà visibile solo fino ad oggi. Al bellissimo Casino dei Principi, l’artista romana ripercorre in modo originale, a tratti confuso, il proprio percorso artistico. Totalmente slegata dalle date, le sue opere qui esposte non seguono il flusso lineare della sua vita. Il Tempo è una convenzione per l’artista. Tutti i suoi lavori sono qui riuniti a testimoniare una storia in cui lo spettatore è chiamato a fare la sua parte, ricostruendo nel proprio immaginario il linguaggio estetico dell’artista e assaporandone il percorso artistico.
Primarosa Cesarini Sforza è un’artista contemporanea nota sopratutto per la sua produzione artistica versatile e multiforme. Quando ci aggiriamo tra le sue opere non ci stanchiamo mai. Il nostro sguardo vibra di curiosità, è catturato da tecniche diverse, che spaziano dalla scultura, alla fotografia, alla pittura.
La Mostra ci racconta com’è iniziato il percorso di Primarosa Cesarini Sforza. Diciamo quasi per caso, perché fu il papà a iscriverla all’Istituto d’arte senza interpellarla. La sua prima committenza è stata nel ’67 con un mosaico da realizzare davanti a una pasticceria di New York.
Guardando le opere delle prime sale ciò che mi è piaciuto particolarmente è il concetto di accumulo, visibile in tutte le opere dell’artista. Pezzi da mettere insieme e assemblaggio di oggetti vari creano un immaginario affascinante quasi sempre racchiuso in un perimetro, in una cornice, una scatola, un involucro di vetro, qualcosa che dia all’artista la percezione del controllo proprio attraverso l’involucro chiuso.
Il linguaggio artistico di Primarosa Cesarini Sforza ad un certo punto sembra assestarsi e prediligere esclusivamente la carta, precisamente acrilico su carta per quasi dieci anni. All’interno della mostra ci sono due pannelli nei quali l’artista si racconta, una sorta di diario personale, molto intimo e molto bello nel quale la Sforza ci catapulta nel suo mondo caotico, sia da un punto di vista personale sia artistico. Poi arriva la folgorazione, e si chiama Marocco. E’ da lì che ricomincia Primarosa Cesarini Sforza. La sua arte tridimensionale è un successo. I colori sorprendenti di quella terra, dipingono il suo immaginario. E la sua creatività esplode.
Primarosa Cesarini Sforza a Villa Torlonia
Ammirando le opere dell’artista romana emerge con prepotenza un apparente caos che è frutto invece di una ricerca continua, di curiosità per tutto ciò che la circonda e che poi viene raccolto e in qualche modo assemblato. E’ un caos frutto di continui stimoli che vengono raggruppati e manipolati per creare sempre qualcosa di nuovo.
“È un po’ come una bambina che ha accompagnato tanto il mio pensiero e che poi è uscita. Una volta che ho messo le mani nella materia non mi interessa più.
Però la fatica, la manualità della creazione mi appassiona. Perché io realizzo sempre l’opera, perché voglio vedere se l’idea poteva prendere forma. Mi ci incaponisco finché non vedo il risultato…che poi abbandono”.
Mi piace moltissimo questa considerazione di Primarosa Cesarini Sforza, perché la si percepisce in tutti i suoi lavori. E’ il processo creativo che domina la sua arte. Non è il risultato finito che le interessa, non è la meta che vuole raggiungere, è l’esperienza del viaggio che fa vibrare se stessa e la sua arte. E’ la continua ricerca che stimola la sua creatività.
“Per questo il processo creativo è sempre in atto” – dice Primarosa Cesarini Sforza. “Basta un oggetto e mi scatta un’altra idea”.
Fili, fili di tutti i tipi e colori, rami, foglie, stoffe, oggettini riciclati e poveri, tutto è utile, tutto serve, tutto ci parla nelle opere di Primarosa Cesarini Sforza. Bella mostra a Villa Torlonia, speriamo venga prolungata.
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