Sapete chi è Filippovka? Ve la presento

La Filippovka

Gli amici russi la conoscono certamente, noi italiani, no. La Filippovka è un’ antica bambola a sei braccia che il popolo russo costruiva a fine novembre. Scopriamo insieme perché aveva 6 braccia!

Il calendario delle bambole

La Filippovka, è una bambola russa a sei braccia, che il popolo costruiva solitamente il 27 novembre, il “Giorno di Filippo”. Ormai sappiamo bene che, ad ogni festa popolare corrispondeva quasi sempre una festa religiosa (dvoeverie), e quindi non vi dovete meravigliare se proprio il 27 novembre la Chiesa festeggia l’apostolo Filippo!.

Nel calendario popolare, il “Giorno di Filippo” era molto atteso, e le donne di casa si organizzavano per preparare la bambola del mese, la Filippovka appunto. Avete capito bene, la bambola del mese. Questa usanza popolare mi ha particolarmente affascinata e quindi ho deciso di parlarvene in questo, e in altri post.

Le donne dei villaggi costruivano 12 bambole di pezza, una per ogni mese dell’anno. Erano bambole simboliche e ognuna rappresentava qualcosa. La vita contadina era molto semplice, fluiva con ritmi lenti e in perfetta armonia con la natura. Anche le attività quotidiane erano semplici e le bambole non potevano che rappresentare quel mondo, in cui tutto ruotava attorno ai cicli della natura e all’operoso lavoro quotidiano.  

La Filippovka

A fine novembre le donne si riunivano per costruire la Filippovka, una bambola a 6 braccia. Perché con sei braccia? Perché la Filippovka, come tutte le bambole del calendario popolare russo era una sorta di porta fortuna e aveva un forte valore simbolico.  E la Filippovka proteggeva tutte le casalinghe!

La bambola era considerata un vero e proprio amuleto che si prendeva cura delle massaie. Ogni braccio, simbolicamente, si dedicava ad un’attività domestica.

La Filippovka si costruiva a fine novembre, quando ormai tutti i matrimoni erano stati celebrati e il raccolto era terminato. In questo periodo però, tra le tante faccende domestiche da sbrigare, se ne aggiungeva un’altra, la filatura. Il 27 novembre infatti, le donne erano tutte indaffarate ad assemblare le rocchette di filo che servivano per le attività di filatura invernale . Come abbiamo già detto, poiché in questo giorno si ricordava l’apostolo Filippo, alla bambola di novembre è stata data il suo nome per onorarlo.

Le bambole amuleto

Nella cultura popolare le bambole si costruivano per scopi ben precisi. Erano certamente un giocattolo per i più piccoli, ma erano anche una sorta di amuleto. Più precisamente diciamo che, le bambole popolari russe erano divise in tre gruppi principali: le bambole amuleto, le bambole giocattolo e le bambole rituali.

Avrete notato che una caratteristica delle bambole di pezza è la mancanza dei tratti distintivi del volto. Tale peculiarità era legata ad una antica credenza popolare secondo cui, in origine, le bambole venivano realizzate unicamente per scopi e rituali magici, durante i quali la bambola fungeva da talismano. La mancanza dei tratti distintivi del volto indicava che la bambola era un essere inanimato e che quindi, come tutti gli esseri inanimati, non potesse essere attaccata dalle forze del male.

Esistevano poi, un altro gruppo di bambole, le bambole amuleto. Queste venivano realizzate con l’unico scopo di proteggere la persona dai pericoli e dalle forze del male (di solito si donavano ai bambini). La bambola si portava in tasca, e a lei ci si rivolgeva con parole magiche, affinché proteggesse il corpo di chi la custodiva.

Come costruire la Filippovka e le altre bambole

Un’altra caratteristica interessantissima delle bambole riguardava l’abbigliamento e il rigoroso rispetto di alcune regole di “costruzione”. Queste regole avevano un forte valore simbolico e trasgredirle, significava dare meno forza ed efficacia alla bambola-amuleto. La regola più importante prevedeva il colore rosso in una qualsiasi parte dell’abbigliamento.  Il rosso infatti simboleggiava, calore, salute e gioia. Guai a non inserirlo!  

Anche il ricamo rivestiva un ruolo importante. I suoi disegni, infatti, richiamavano alcuni simboli che proteggevano le persone e che erano considerati magici. Negli abiti delle bambole, così come in quelli delle persone, venivano ricamati quasi sempre cerchi o rosette. Forme circolari quindi che simboleggiavano il sole, fonte di vita e prosperità. A volte si ricamavano anche figure femminili e cervi che nell’immaginario popolare erano associati all’idea di abbondanza e di fertilità. Anche le linee erano largamente utilizzate nei ricami e ognuna di esse simboleggiava elementi riconducibili alla natura: le linee ondulate rappresentavano la forza salvifica dell’acqua; le linee orizzontali la madre terra, i rombi con l’interno puntellato simboleggiavano i campi seminati e le linee verticali erano un evidente richiamo agli alberi e alla natura in generale

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la foto di copertina è la mia Filippovka, realizzata e cucita da me

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