Uccidendo il secondo cane: il graphic novel sullo scrittore polacco Marek Hłasko proposto per il Premio Strega

scrittore polacco Marek Hłasko

Uccidendo il secondo cane sullo scrittore polacco Marek Hłasko, è il il graphic novel realizzato da Valerio Gaglione e Fabio Izzo e  proposto per la 54° edizione del Premio Strega

il graphic novel di Oblomov Edizioni

Uccidendo il secondo cane su Marek Hłasko è una storia ambientata nella Varsavia del 1956. Il giovane scrittore polacco Marek Hłasko, analizza una città devastata, soggiogata dal regime socialista, che non riesce a riemergere dall’atmosfera di violenza e degrado in cui è caduta. Sullo sfondo di una Polonia oppressa dal regime, si snocciola la storia di una giovane coppia, Piotr e Agnieszka. I due giovani si muovono per strade di Varsavia, una città che pullula di bettole e in cui si respira odore di alcol e tira aria di violenza.

Chi era Marek Hłasko

Lo scrittore polacco Marek Hłasko (Varsavia 1934- 1969) visse una vita diremo border line, ed è questo il motivo per cui è stato accomunato spesso a James Dean. Oltre ad assomigliare esteticamente all’attore americano, lo scrittore polacco abusava di alcool e barbiturici come molti protagonisti dei film di James Dean.  Figura tormentata, Marek Hłasko iniziò la sua carriera di scrittore nel 1951 con i racconti Baza Sokołowska. La sua scrittura è asciutta e realista, intrisa di pessimismo e cinismo.  Marek Hłasko ottenne fama in breve tempo,  era considerato un talento in Patria ed  era ben visto dalle autorità. Il vento però cambiò, e le autorità chiusero la rivista Europa per la quale Hłasko collaborava. Spaventato per eventuali ritorsioni, lasciò la Polonia nel 1958 e non vi fece più ritorno.

Iniziò a vivere in diverse città del mondo tra cui Italia, Germania, Francia e Israele. Accettò numerosi lavori e collaborò anche come sceneggiatore con Roman Polanski, lavoro che si concluse però in una bolla di sapone. Diventò solitario, e si perse nella sua vita sregolata fino a quando nel 1969 venne trovato morto, all’età di 35 anni in una stanza d’albergo a causa di un mix di alcol e sonniferi.

Sulla sua tomba a Varsavia c’è un’iscrizione che lo ricorda così: “la sua vita fu breve e tutti gli voltarono le spalle”. Il nome dello scrittore polacco è scivolato nell’oblio in quasi tutto il mondo, così come in Polonia. I suoi libri sono difficili da trovare e in Polonia è rimasta traccia del suo nome sono in una stradina che gli è stata dedicata nel quartiere di Merymont, dove Hłasko aveva ambientato la storia di uno dei suoi primi racconti. In Italia lo scrittore è quasi sconosciuto, e quindi Uccidendo il secondo cane è un’ottima opportunità per conoscere questo straordinario scrittore polacco attraverso un linguaggio, quello del fumetto, che sta riscuotendo sempre più successo tra il grande pubblico.

La diffusione del fumetto

Voglio chiudere questo post con una considerazione sul fumetto. il graphic novel con la sua potente forza espressiva, è diventata ormai una delle migliori forme d’arte in grado di comunicare ad un pubblico vastissimo importantissimi temi storici, sociali e politici. Il fumetto infatti da tempo non è più relegato ad un pubblico di nicchia o ad una fascia di età ben precisa. Abbraccia un pubblico vastissimo, perché è uno strumento di altissima qualità, in grado di trasmettere contenuti e idee. Io mi sto avvicinando da poco a questa forma d’arte che sto apprezzando tantissimo e a cui sto dedicando parte delle mie letture come nel caso di Siberia (di cui vi ho già parlato).

Gli autori di Uccidendo il secondo cane

Valerio Gaglione classe 1989 è nato ad Acqui Terme, si è diplomato all’Accademia di belle arti in Incisione e illustrazione e attualmente si occupa di Arte Terapia, fumetto e pittura.Amante della musica, ha iniziato la sua carriera artistica come cantante e chitarrista, suonando in molti concerti sia in Italia che all’estero. Fabio Izzo come Valerio Gaglione è nato ad Acqui Terme. Classe 1977, Fabio Izzo è un polonista, scrive per il teatro e ama la poesia. Nel 2014 è stato candidato al premio Strega per il suo libro To Jest e ha vinto il XXXI premio Letterario di Cava de’ Tirreni.     

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