Recensione “On writing” di Stephen King

“On writing, autobiografia di un mestiere ” di Stephen King: tutto quello che vorreste sapere sul re del brivido

Realtà o finzione?

La Recensione di “On writing” di Stephen King l’avevo in mente già da qualche tempo. Il libro l’ho letto diversi anni fa e l’ho ripreso in mano di recente. Di solito, dopo aver letto un libro, ho l’abitudine di scrivere sul risguardo la data in cui l’ho letto e un commento. Su questo c’era scritto semplicemente “bello”. Non è da me, solitamente spiego anche perché mi è piaciuto, anche solo con una frase. 

In occasione della raccolta del materiale per mettere insieme i diversi appuntamenti del mio podcast, “Sviscerando con l’autore”, ho deciso di rileggerlo. Ho confermato il “bello” ma ho aggiunto che la prima parte va presa con le pinze e la seconda è molto utile e interessante.

Perché la prima parte va presa con le pinze? Perché Stephen King è un maestro nella scrittura. E’ capace di coinvolgere e intrigare il lettore, lasciarlo senza fiato, sbalordirlo,  e secondo me ha fatto lo stesso con la sua biografia. Credo che ci sia molto poco di vero, ma questa è una mia sensazione… Ho la sensazione che abbia “ritoccato” egregiamente la sua vita, esasperando alcune vicende personali e sminuendone volutamente delle altre. 

Nel libro, King parla delle sue letture adolescenziali che l’hanno fatto innamorare del genere horror, della dipendenza dall’alcool e dalla droga,  del cammino di recupero, dei lavori precari etc…La sua vita è davvero un film! Perciò ci credo poco…

La prima parte quindi non mi è piaciuta particolarmente, forse, anche perché ero avida di altre informazioni. La sua biografica pertanto non me la sono voluta godere di proposito, sia la prima volta che ho letto il libro sia la seconda. 

Avevo ragione invece sulla sezione relativa al mestiere di scrivere che, credo, ogni scrittore, specialmente emergente debba leggere.

Sono convinta che ci siano tantissimi consigli utili su come approcciare la scrittura in generale e come iniziare un romanzo in particolare. A differenza di altri scrittori famosi che hanno pubblicato un saggio o dato un contributo sull’argomento (vi cito Patricia Highsmith perché è uno degli ultimi che ho letto di recente), Stephen King fornisce davvero strumenti e concetti utili  per la stesura di un romanzo. Ovviamente, King descrive la sua esperienza, ma posso dire che le indicazioni e le riflessioni che fornisce non si discostano particolarmente da quelle di numerosi scrittori altrettanto importanti.

Recensione di “On writing” di Stephen King

La seconda parte del libro come dicevo, mi ha tenuta letteralmente incollata alle pagine. Come tanti altri autori, anche Stephen King parte innanzitutto con a classica “Cassetta per gli attrezzi” (grammatica, vocabolari, frase passive, capoverso etc..). la lettura però non è affatto noiosa. 

Con il suo modo, spesso scurrile, pratico e diretto, di raccontare, anche questi argomenti, che ci possono sembrare noiosi (ma indispensabili per chi ha deciso di iniziare a scrivere), diventano magicamente interessanti e appassionanti. 

Non mancano spunti di lettura, primo fra tutti William Strunk (la sua Bibbia e quella di molti scrittori americani) e numerosi romanzi che hanno segnato la sua adolescenza. Mi è piaciuta particolarmente la parte relativa alle abitudini di scrittura che a mio avviso è stato sempre un argomento molto personale e che Stephen King invece spinge oltre, spiegandoci che in realtà, in certi momenti il silenzio e la chiusura al mondo sono fondamentali per poter scrivere con serietà.

Trame, dettagli, figure retoriche, dialoghi, personaggi, simboli, temi, ritmo, revisioni e corsi di scrittura. Stephen King non tralascia nulla. Credo che per molti scrittori emergenti sia una buona base per partire e avere un’idea generale degli argomenti da studiare e approfondire prima di cimentarsi nella scrittura di un romanzo.

Spero che la mia recensione di “On writing” di Stephen King vi sia stata utile anche se non sono entrata volutamente nel dettaglio per non togliervi il piacere della sorpresa.

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