Le colature di Ian Davenport colpiscono l’occhio e l’anima
Gocce di colore che fluttuano. I lavori di Ian Davenport
Ritmo e ripetizioni
Le colature di colore di Ian Davenport hanno catturato immediatamente la mia attenzione alla Galleria Mucciaccia a Roma nel corso dell’esposizione Color Space. Non si può assolutamente restare indifferenti alle sue creazioni. Un’esplosione di colore perfettamente allineato cola senza sbavature verso il basso della tela. Inoltre, la brillantezza e l’accostamento delle linee colorate, perfette peraltro, sono rimaste a lungo impresse nella mia memoria. Tornata a casa non potevo limitarmi a quello che avevo visto e ho incominciato a documentarmi sulle tecniche e sugli altri lavori di Ian Davenport, e ne ho scoperte delle belle!
In tutti i suoi lavori ciò che colpisce è il ritmo e le trame delle sue vernici colorate. L’artista ripete ossessivamente strisce di colori che non sono mai casuali o banali. La casualità regna sovrana solo quando inizia la colatura. La cosa sorprendente è che la colatura che ne risulta non è mai un guazzabuglio indefinito di colore e forme. E’ pazzesco ma la forza di gravità riesce comunque a dare una forma “composta”, diciamo così, alle risultanze colorate. Questo grazie anche alle curvature che concede Davenport alla superficie su cui fa scivolare le vernici.
In mostra, accanto ad una delle opere, c’era un pannello in cui Davenport ci esemplifica la concezione personale e artistica del colore:
Trovo che un approccio molto scientifico al colore non mi interessi affatto: il colore è una cosa molto difficile da prevedere; è sorprendente, cambia, è totalmente intangibile. Mi piace fare paragoni con la musica ma anche con il cibo: il colore può essere seducente e goloso. E’ così che cerco di pensare al colore. (Ian Davenport)
Le colature di Ian Davenport
La caratteristica evidente delle opere di Ian Davenport è la casualità. Quando si fanno delle pennellate sulla tela, si sa benissimo qual è il risultato che si ottiene. Con la colatura ovviamente no, perché le gocce di vernice (Davenport utilizza quella per uso domestico) con la loro brillantezza e luminosità si mescolano casualmente ad altri colori creando forme spettacolarmente belle e vivide. L’artista, quindi, rinuncia visibilmente al controllo sulla propria opera, assoggettandosi completamente alla casualità e alla forza di gravità, che insieme generano ogni volta qualcosa di unico e magicamente sorprendente.
Ian Davenport si laurea a Londra nel 1988 alla Goldsmith college e fa parte del movimento Young British Artists. Menziono il Turner Prize del 1991 (un premio britannico di arte contemporanea riservato agli under 50), perché è stato il più giovane artista mai nominato fino a quel momento.
Di opere ne ha realizzate tante ma per la sua maestosità e perché mi ha compita particolarmente vi cito un progetto del 2006 per la rigenerazione del Bankside (intitolato Poured Lines ) che ha le dimensioni di 5 autobus londinesi, un dipinto lungo 48 metri!
Cito anche un’opera a cascata a tre piani nel più grande negozio di Dior a Toronto (2019) e la parete realizzata per 57 biennale di Venezia (intitolata Colourfall).
Ci sono, infine, alcuni video sulla pagina personale dell’artista che vi invito a vedere, perchè le colature di colore di Ian Davenport sono davvero entusiasmanti. Guardatevi la making a diagonal pianting! (cliccate qui). Ah dimenticavo. Per la realizzazione delle colonne di colore che poi andranno a gocciolare in modo casuale, di Ian Davenport non usa il pennello, bensì una gigantesca siringa ipodermica che gli consente di controllare con precisione il liquido.
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