La Bibbia raccontata da Marc Chagall

Bibbia Chagall

La Bibbia secondo Chagall

La Bibbia raccontata da Marc Chagall (1887-1985), è un viaggio affascinante nella vita personale e nel pensiero del grande artista russo. La mostra, intitolata Chagall.La Bibbia, è stata allestita nell’affascinante Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro, e ospita ben 170 opere grafiche del grande pittore russo.

Marc Chagall, Salomon, 1956

La mostra ha l’obiettivo non solo di svelare al grande pubblico il rapporto di Chagall con la religione ebraica e con la sua personale maniera di rileggere in chiave pittorica il Messaggio Biblico, ma anche di raccontare l’ebraismo in Calabria e le influenze dell’arte ebraica sulla cultura contemporanea. A tal proposito, nella mostra sono esposte le opere di due artisti contemporanei Max Marra e Antonio Pujia che completano il viaggio artistico nella storia della religione ebraica.

L’esposizione, curata da Domenico Piraina e, per la sezione sull’Ebraismo in Calabria, da Pasquale Faenza, è un viaggio nella visione personale che Chagall aveva del Grande Libro e dei suoi racconti che, per lui, erano prevalentemente racconti di uomini, di patriarchi, di profeti, di re e di regine, di spose, di pastori. Per Chagall, infatti, la Bibbia non è la storia della Creazione ma delle creature.

Fin dall’infanzia sono stato affascinato dalla Bibbia. Mi è sempre sembrato, e tutt’oggi mi sembra, che questo libro sia la più grande fonte di poesia di tutti i tempi. Da allora ho cercato il suo riflesso nella vita e nell’arte. La Bibbia è l’eco della natura, il mio è un tentativo di trasmettere questo mistero”. (M.Chagall)

Chagall era nato in una famiglia ebrea molto religiosa e praticante. Nel suo immaginario i vari personaggi del vecchio Testamento, erano diventati quasi persone reali con cui dialogare, persone molto simili a quelle che frequentavano le sinagoghe. 

Ricordo che la mostra Chagall.La Bibbia è organizzata dal Comune di Catanzaro e dall’Assessorato alla Cultura della Città di Catanzaro con Arthemisia.

L’arte di Max Marra e Antonio Pujia

A chiusura del percorso espositivo, la mostra presenta un gruppo di opere realizzate dall’artista contemporaneo Max Marra, intitolata Il ghetto, conchiari e drammatici rimandi alla tragedia del popolo ebreo.

Un altro nucleo di opere a corredo dell’intera esposizione è quello di Antonio Pujia Veneziano intitolata Pirgos, ceramiche parlanti. Si tratta di un’installazione creata appositamente per la Giudecca di Bova, sezione urbana del Museo della Lingua Greco-Calabra “Gerhard Rohlfs” di Bova. L’opera di Antonio Pujia è costituita da 7 vasi che omaggiano l’antica presenza della comunità ebraica in Calabria. Esse sono caratterizzate inoltre da decorazioni che richiamano antichi e sacri simboli ebraici della Menorah, della Stella di David o dello Shofar.

Infine, in mostra è esposta una ristampa unica e rara, il Commentarius in Pentateuchumdi Rashi (Rabbi Salomon ben Isaac), tomo edito a Reggio Calabria il 18 febbraio1475 con caratteri ebraici mobili e il cui l’originale è conservato presso la Biblioteca Palatina di Parma.

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