Il successo di Agatha Christie

il successo di Agatha Christie

Perché la scrittrice inglese a distanza di oltre quarant’anni è uno degli autori più letti, pubblicati e amati di sempre? Qual’è la ricetta del successo di Agatha Christie? 

La signora del giallo

Il successo di Agatha Christie continua. E’ un classico portare uno dei suoi best seller sotto l’ombrellone, ma è un must anche le sere di inverno acciambellati in un morbido plaid. La casa editrice Rba ripropone per la seconda volta la collana Grandi Donne, donne tenaci, creative, uniche, coraggiose e libere, proprio come Agatha Christie (1890 -1976). E non potevo non acquistarlo per farmi catturare dalla vita di questa straordinaria scrittrice che ha riempito i pomeriggi della mia adolescenza. 

I suoi libri sono fantastici e dovevano necessariamente venir fuori da una mente brillante. Non mi sbagliavo. La lettura della biografia di Agatha Christie è stata un viaggio entusiasmante nelle gioie e nei dolori di una donna d’acciaio, la cui vita ha dell’incredibile per i suoi tempi. 

Ha sfidato tutto e tutti perché era uno spirito libero, un vulcano che è caduta tante volte e altrettante volte, da sola, si è rialzata.

La biografia di Agatha Christie (nome da nubile: Agatha Mary Clarissa Miller) è un percorso avventuroso in un’epoca lontana dalla nostra, un periodo in cui le donne non godevano di una famiglia illuminata come quella di Agatha, i Miller. 

Agatha Christie, infatti, proveniva da una famiglia agiata e ottenne una rara istruzione, cosa per la quale ringraziò sempre i suoi genitori. Amava i viaggi, la fotografia, il canto, il pianoforte, è stata tra le prime persone a salire in aereo e uno dei primi europei a praticare surf; si diplomò in farmacia dopo l’esperienza di volontaria al fronte durante la prima guerra mondiale, divenne una vera e propria esperta di ceramica mesopotamica dopo i suoi frequenti viaggi nei siti archeologici di Siria e Iraq, non ha mai accettato di essere relegata al ruolo che le imponeva la società e ha lottato sempre contro le convenzioni sociali. Con il primo consistente assegno iniziò a viaggiare con la famiglia e comprò una macchina, un lusso per l’epoca, specialmente per una donna. L’automobile sarà per lei sinonimo di libertà e non smise mai di guidarla.

Aveva una fervida immaginazione, le piaceva osservare e faceva tesoro di ogni esperienza. 

Se ancora oggi è letta con tanto entusiasmo un motivo c’è: Agatha Christie è sempre attuale. Ma come fa un autore a essere sempre attuale? Quando è “vero”. 

Chi è autentico non perde mai il proprio smalto, inoltre la scrittrice aveva sviluppato fin da ragazzina una vera passione per la suspense che la rese per anni la regina indiscussa del giallo.

foto di dominio pubblico (Agatha nel 1910)

La svolta iniziò con la nascita di un protagonista fuori dagli schemi rispetto agli altri detective che al tempo sbancavano, come il rinomato Sherlock Holmes. Agatha aveva bisogno di qualcosa di nuovo per catturare i suoi lettori, ma allo stesso tempo di vicino, familiare e, innanzitutto, misterioso. Nacque così Hercule Poirot, ufficiale di polizia ormai in pensione, piccolo, grasso, pieno di manie ma molto umano, e quindi molto vero. 

Il tempo passava e l’autrice diventava famosa, pubblicando con il nome del primo marito, Christie, anche dopo il divorzio, per non tradire i suoi lettori. Un nuovo personaggio però le frullava per la testa già da tempo ma i suoi editori glielo bocciavano in continuazione. Si trattava di un’anziana zitella, un’autentica impicciona dotata, però, di un grande acume. Era Miss Marple, il nuovo protagonista di Agatha ispirato alla nonna e alle anziane signore del quartiere di Earling, che sapevano vita, morte e miracoli di tutto il circondario.  

Il successo di Agatha Christie: curiosità

La scrittrice inglese, poiché era dotata di una fervida immaginazione e aveva un innato spirito da esploratore, aveva bisogno sempre di sperimentare cose nuove, anche nella scrittura. Per questo motivo non si limitò mai al giallo e decise di varcare i confini del genere che l’aveva consacrata al successo mondiale. Iniziò a scrivere per il teatro, sua grande passione, e si dedicò, con lo pseudonimo di Mary Westmacott (sempre per non tradire i suoi lettori di gialli) ai romanzi rosa. Tra questi, enorme successo ebbe Trappola per topi che fu adattata anche al teatro e fino a oggi è stata rappresentata in 25.000 repliche. 

I libri di Agatha Christie sono stati quelli più tradotti al mondo, superando di gran lunga i suoi idoli letterari dell’infanzia, ossia Shakespeare e Jules Verne. Ha scritto 66 romanzi gialli e 14 raccolte che hanno come protagonisti Miss Marple e Poirot.

Leggendo la biografia di Agatha Christie, uno dei tratti che ho amato di più di questa donna straordinaria è stato il suo amore per le piccole cose quotidiane. Agatha Christie aveva un elemento che le permetteva di essere sempre felice nonostante le difficoltà: viveva con pienezza il quotidiano, e questo la rendeva una donna felice e appagata.

foto di dominio pubblico (Agatha in visita all’Acropoli, 1958)

Inoltre, un’altra dote caratteriale decisamente ammirevole era la capacità di essere razionale nei momenti giusti, cioè solo quando era necessario. La scrittrice inglese aveva capito che quando la realtà ti sbatte in faccia che, nonostante i tuoi sforzi, non riesci in una determinata cosa, è inutile incaponirsi, significa che non si è portati ed è il momento di voltare pagina. Questa non era affatto rassegnazione (una parola che nel vocabolario di Agatha non è mai esistita), bensì consapevolezza. Diciamolo, l’esatto contrario di quello che tanta retorica di oggi ci dice: rincorri e persevera nei tuoi sogni, nonostante tutto. Per Agatha il “nonostante tutto” era un problema. Se ne accorse già da ragazzina quando capì che la timidezza le avrebbe chiuso le porte di alcuni sogni. Ci sono due aneddoti che fecero soffrire molto Agatha ma che nello stesso tempo le diedero quella consapevolezza e determinazione che poi furono la base della sua grande forza. 

A quindici anni Agatha venne mandata a Parigi per studiare canto e pianoforte, due discipline che amava alla follia. Fu notata e invogliata a proseguire il pianoforte in modo professionale, e così avvenne. Ma quando arrivò il momento fatidico, l’esibizione al suo primo concerto, Agatha si immobilizzò e iniziò a suonare come una dilettante. Per la prima volta scoprì un suo enorme limite che le condizionò tutta l’esistenza: la timidezza. Con suo profondo dolore, i maestri la spinsero ad abbandonare quella strada. Nella sua biografia scriverà:

Anche il suo debutto in società in Egitto (all’epoca protettorato britannico) fu un disastro. Un ennesimo smacco lo ebbe quando al suo primo ballo un giovane capitano la invitò a ballare. Terminata la musica, il giovane accompagnò Agatha dalla madre e si accomiatò con queste parole:

“Ecco sua figlia signora. Ha imparato a ballare e per la verità balla meravigliosamente. Adesso sarebbe bene che le insegnasse anche a parlare”

Agatha per tutto il ballo si era concentrata solo sulla musica, non aveva mai guardato il suo cavaliere negli occhi e tanto meno rotto il ghiaccio con una sola battuta. Non riusciva a rispondere alle domande del giovane, le si era attorcigliata la lingua!

Lettura e scrittura fai da te

Un’altra incredibile curiosità riguarda la lettura e la scrittura. La madre di Agatha, Clara, la sua più grande sostenitrice, una donna molto carismatica, attratta dal mondo esoterico e dalla passione per il mistero, concedeva ai figli molte libertà e metteva pochi paletti. Ad Agatha, però, ne mise uno in particolare, decisamente molto singolare: Agatha non doveva imparare a leggere prima degli otto anni! Secondo lei, procrastinare la lettura era vantaggioso per gli occhi e per il corretto sviluppo del cervello.

Ci riuscì? Certo che no. La scrittrice di gialli aveva un indole troppo curiosa per starsene buona buona a quel divieto. Quindi da sola iniziò a farsi leggere dalla tata le insegne dei negozi, ne memorizzò suono e segno e iniziò a leggere di nascosto fino a quando all’età di cinque anni, prese in mano un libro dalla biblioteca paterna e, si rese conto che era in grado di leggerlo!

Ancora più stupefacente è stato il suo percorso verso la scrittura. Quando Agatha spiattellò al padre la sua personale vittoria in merito al divieto impostole dalla madre, egli si rese conto che era arrivato il momento di insegnare alla figlia a scrivere (Agatha fu istruita a casa). Ma la strada per la futura giallista fu complicata e tortuosa. 

Agatha iniziò ad avere difficoltà e anche se alla fine ci riuscì, non si approcciò mai alla scrittura con grande piacere. La scrittrice, infatti, anche da adulta commetteva numerosi errori di ortografia e aveva una calligrafia davvero orribile che, nonostante il successo, Agatha Christie non riuscì mai a migliorare!

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