Breve storia del pesce d’aprile di Giuseppe Pitrè


Vi siete mai chiesti perché il 1 aprile è usanza prendere di mira i creduloni? In questo bellissimo saggio, Breve storia del pesce d’aprile di Giuseppe Pitrè, ne scoprirete delle belle!
Saggio introduttivo di Carlo Lapucci
Breve storia del pesce d’aprile di Giuseppe Pitrè (1841 -1916), edito da graphe.it è una vera e propria passeggiata per l’Italia e l’Europa alla scoperta delle usanze legate a questa misteriosa consuetudine. E non è un caso che si parli di misteriosa. L’origine, infatti, è oscura, tuttavia, è ampiamente documentato che il 1 aprile, mezza Europa si prende gioco degli ingenui.
In Italia, l’usanza del “pesce d’aprile” si attesta per la prima volta nel 1875 mentre in Francia addirittura a metà del’600. Rispetto al passato, lo scherzo in sé non ha subito variazioni: la burla consiste nel mandare in giro dei poveri ingenui a cercare cose assurde, che non si potranno mai trovare. Il massimo della goduria, se così possiamo dire, consiste, però, nel prendersi gioco delle persone che si reputano più furbe e scaltre delle altre. In questi casi la burla è davvero uno spasso!
Il libro è una miniera di informazioni che Carlo Lapucci nel saggio introduttivo sintetizza e arricchisce con tantissime informazioni.

L’autore del libro, Giuseppe Pitrè racconta nel 1889, che pochi erano a conoscenza che la burla avesse un nome e che si mettesse in atto in una data ben precisa. Probabilmente la sua diffusione coincise con il diffondersi dei giornali e dell’artigianato. Erano, infatti, gli artigiani, quelli “specializzati” nelle burle.
I ragazzi di bottega erano materia grezza, venivano dalle campagne, erano ingenui e poco esperti. Nel periodo dell’apprendistato ne passavano di tutti i colori. Non conoscevano né il mestiere né i nomi degli arnesi. Potete immaginare cosa riservasse loro il futuro! Certamente era una palestra di vita, che fortificava i più ingenui. Il pesce d’aprile pareva proprio fatto apposta per loro.
I maestri artigiani mandavano in giro gli apprendisti a cercare le cose più assurde, quelle complicate da trasportare o, peggio, quelle inutili e inservibili. Il ragazzo andava a cercarle e chiedeva in giro un aiuto, finendo per cadere nelle grinfie di altri burloni che lo spedivano ancora da un’altra parte.
Credenze popolari
Molto interessante è la considerazione dello scrittore e studioso di tradizioni popolari Carlo Lapucci sull’interpretazione che si dà del pesce di aprile e che è legata ad un’antichissima credenza popolare. Sappiamo bene che anticamente, la vita quotidiana dei contadini era legata e regolata dal ciclo della natura. Poiché il ciclo annuale della terra si faceva iniziare con la primavera, era logico pensare che anche il mondo fosse stato creato in primavera. La credenza racconta che fu proprio il 1 aprile il giorno in cui il Signore terminò la creazione della Terra e la lasciò agli uomini. Il Signore, però, li lasciò senza le “istruzioni per l’uso”. Nessuno sapeva cosa fare, come comportarsi, cosa organizzare, insomma era tutto un subbuglio: c’era chi murava, chi tesseva e sbagliava, chi scavava e via dicendo.
A complicare le cose c’erano poi quelli “scarsi”, che intralciavano il lavoro altrui dicendo cosa fare e cosa non fare, i cosiddetti “saputelli”. I più scaltri, che avevano capito perfettamente cosa c’era da fare e che volevano lavorare in pace, iniziarono a mandare questi creduloni in giro a cercare cose prive di utilità pur di toglierseli dai piedi per un po’. Pare quindi che l’usanza del pesce d’aprile sia nata proprio da questa credenza!

Oltre all’interessantissimo testo dell’autore che raccoglie le burle di tutta Europa, la Breve storia del pesce d’aprile di Giuseppe Pitrè è corredata da una spassosa appendice di Roberta Barbi che ha fatto una sintesi di tutte le beffe più riuscite dall’antichità ad oggi.
Il libro inoltre è arricchito da diverse vignette a tema, da numerosi proverbi sui mesi di marzo e aprile e da tante storie curiose. Personalmente, una delle parti che ho trovato deliziosa è la storia del cuculo. Cosa c’entra un pennuto con il pesce di aprile direte voi? Tanto, perché è proprio a fine marzo che arriva il cuculo, ma quale sia il collegamento non ve lo svelo, vi toglierei il piacere di una delle parti più curiose del saggio!
Se il post ti è piaciuto, metti “mi piace” sulla mia pagina facebook o “like” su questo articolo. Grazie!
Seguitemi anche su:
Instagram: https://www.instagram.com/sguardoadest/
Twitter: https://twitter.com/Sguardoadest1
Pinterest: https://www.pinterest.it/SguardoAdEst/_saved/
Linkedin: https://www.linkedin.com/in/sguardo-ad-est-blog-47545b1ab/detail/recent-activity/
Telegram: https://t.me/Sguardo_Ad_est
Facebook: https://www.facebook.com/sguardoadest
Facebook: https://www.facebook.com/duck.amelia
YouTube. https://www.youtube.com/channel/UCRltYIZk55MiHbw45taqHhg
0 Comments