La ceramica di Guerrino Tramonti alla Casina delle Civette a Roma

Una mostra suggestiva che racconta il percorso intimo dell’artista Guerrino Tramonti con la materia che compone le sue opere

Alchimie di terra e di luce, i mille volti della ceramica di Guerrino Tramonti

La ceramica di Guerrino Tramonti (Faenza 1915-1992) è in mostra a Villa Torlonia fino al 27 settembre. L’esposizione, organizzata dalla Fondazione Guerrino Tramonti in collaborazione con la Cooperativa Sociale Apriti Sesamo e la Galleria Sinopia, è stata curata da Maria Grazia Massafra, Raffaella Lupi e Stefania Severi.

E’ un percorso magico quello che attende il visitatore. Magico, perché era magico l’ incontro di Guerrino Tramonti con la materia che dava vita alle sue opere; magico, perché è magico il luogo scelto per l’esposizione dei suoi lavori.

 Il titolo della mostra, Alchimie di terra e di luce,è un viaggio quasi esoterico che accompagna il visitatore alla scoperta di un artista che ha fatto del suo lavoro una continua sperimentazione alla ricerca di forme preziose e di magiche sfumature cromatiche. I suoi lavori quindi ben si collocano nella Casina delle Civette, luogo magico, dove i giochi di colore e luce delle splendide vetrate e dei vetri opalescenti delle porte, dialogano con le superfici policrome e luccicanti delle ceramiche di Tramonti.

Perché vetro e ceramica dialogano? Perché entrambe sono frutto del magistrale lavoro dell’artista che, come un alchimista, trasforma. E l’artista trasforma la terra in luce, cuocendo la sabbia silicea proprio per realizzare il vetro (il dialogo con le splendide vetrate della Casina delle Civette) e sfrutta gli ossidi delle terre cotte per dare vita a superfici traslucide (le ceramiche di Tramonti). Da qui il nome della mostra, Alchimie di terra e di luce, che accompagnerà il visitatore in un viaggio magico, esoterico, appassionante ed emozionante.

L’emozione è indispensabile alla nostra vita. Un’esistenza piatta senza passioni, diventa insopportabile. La scultura in terracotta e il fare ceramica hanno per me questo scopo: suscitare emozioni. Se viviamo in uno spazio che ci emoziona, la nostra vita cambia in meglio (Guerrino Tramonti).

L’approccio globale di Guerrino Tramonti

Negli anni Sessanta, Guerrino Tramonti si dedicò quasi esclusivamente all’arte vasaria, realizzando opere in grès porcellanato le cui forme e superfici si richiamavano molto all’arte dell’Estremo Oriente. Ed è proprio al Giappone che l’artista guardò per lungo tempo. Nei suoi lavori, Guerrino Tramonti si ispirò alle raffinate ceramiche giapponesi, prediligendo tinte piante e utilizzando solo quattro basi per i suoi colori, proprio come nella ceramica giapponese: colori  brillanti (rosso), colori freddi (blu), colori della luce (bianco) e colori dell’ombra (nero).

Malinconico, solitario ed eccentrico, Guerrino Tramonti diventa una sorta di alchimista, chiuso nel suo laboratorio intento a realizzare forme raffinate e belle come sculture attraverso un materiale estraneo alla tradizione.

Quando faccio una forma io penso ad una scultura, niente affatto a un contenitore tradizionale  (Guerrino Tramonti).

L’approccio di Guerrino Tramonti alle arti è un approccio globale e lo captiamo proprio nella seconda parte della mostra. L’esposizione, allestita nella Dipendenza, evidenzia proprio l’aspetto eclettico dell’artista che attraverso la pittura, la tessitura e le ceramiche, realizzò opere originali e di grande pregio. L’approccio globale dell’artista è evidente specialmente nei piatti invetriati, nei quali le immagini raffigurate sono “catturate” in cristalli luminosi proprio come farebbe un pittore con la propria tela. Immagini ripetitive come gatti, pesci, e bottiglie, rimbalzano dalla ceramica alla pittura con fare quasi ossessivo a generare una sorta di simbolismo. Un Simbolismo che traspare anche dalla tecnica decorativa propria del Tramonti che alla pittura ad olio mescola materie ceramiche, e sulla terracotta smaltata aggiunge uno spesso strato di cristallina. Il risultato sono figure magiche che sembrano galleggiare, senza né spazio né tempo.

Ricordiamo infine che la mostra è stata promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con il patrocinio dell’Associazione Italiana Città della ceramica (AICC), del Comune di Faenza e del Museo Internazionale delle Ceramiche (MIC)

grandi dischi decorativi con cristallina a grosso spessore (1969-1970)

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