Passeggiate al Pincio: l’attività preferita di Sienkiewicz a Villa Borghese


L’Italia era la sua seconda Patria
Henryk Sienkiewicz (1813-1896) è stato uno scrittore e giornalista polacco. Il mio viaggio alla ricerca di tracce che ne ricordino la memoria continua. Dopo il mezzobusto presente nella Chiesa di Santa Maria delle Piante, ci spostiamo in uno dei luoghi preferiti dello scrittore polacco: il Pincio.
E non è un caso che proprio a Villa Borghese ci sia una grande statua in bronzo che lo ricordi.

Il monumento è posizionato proprio davanti alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea in un dialogo perenne con la cultura a 360°. Lui che amava in modo viscerale l’arte (specialmente quella classica, dell’antica Roma), adesso potrà continuare nel suo dialogo imperituro con ciò a cui si è ispirato per tutta la vita. Ricordo, infatti, che per il suo romanzo più famoso, Quo Vadis? Sienkiewicz si era ispirato a personaggi e fatti dell’antica Roma al tempo dell’imperatore Nerone.
Insieme all’amico e pittore polacco che gli fece da cicerone, Henryk Siemiradzki, lo scrittore girò Roma in lungo e in largo. Gli piaceva sostare tra le rovine dei Fori e abbandonarsi all’immaginazione. Forse rievocava gli antichi fasti, forse stava immaginando già le ambientazioni dei suoi prossimi romanzi. Fatto sta, che le sue passeggiate al Pincio e nella vasta Villa Borghese gli riempivano il cuore, come affermavano i suoi amici.
In una delle sue Lettere da Roma dirà:
“ogni uomo ha due patrie: la prima è la sua propria e l’altra l’Italia”.
Il monumento di Villa Borghese
Per quanto riguarda il monumento in bronzo, quest’ultimo è un po’ nascosto, la vegetazione la fa da padrona, e quindi non è sempre facile da individuare, dipende da dove arrivate.
Se avete programmato una visita alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, questa è un’ottima opportunità per ammirare e fotografare la statua di Sienkiewicz.

Il monumento è stato realizzato nel 2006 e celebra lo scrittore, Premio Nobel proprio per il suo romanzo Quo Vadis?Noterete che la statua è molto alta, misura circa 3 metri, si trova in Piazza Ferdowsi, ha alcune iscrizioni sui diversi lati della base ed è stata realizzata dallo scultore polacco Czeslaw Dźwigaj.
Una delle iscrizioni ricorda che il monumento è stato realizzato grazie all’Associazione Arcieri Confraternita di Tiro a segno di Cracovia. Un’altra, invece, specifica che, oltre a diverse personalità politiche e culturali, un apporto decisivo è arrivato dall’Ambasciata della repubblica di Polonia in Roma sotto il patrocinio onorario del quotidiano “dziennik polski” di Cracovia.
Noterete, infine, che Sienkiewicz è raffigurato con una corona di alloro tra le mani, simbolo da sempre di vittoria, saggezza e gloria, tutti concetti collegati al Premio Nobel del 1905.
L’alloro era una pianta sacra al dio Apollo, che nell’antichità simboleggiava merito e trionfo, e che nel tempo è stata associata al mondo accademico e intellettuale.
Sienkiewicz, oltre ad essere laureato in Lettere, era un appassionato giornalista (corrispondente di diverse testate polacche) e uno scrittore instancabile. Mai premio fu più meritato!

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