Nuova casa per l’Archivio Flamigni: la memoria storica del nostro Paese

L’Archivio Flamigni è un centro di informazione documentale, importantissimo per approfondire molti eventi della storia d’Italia

L’Archivio Flamigni si trasferisce alla Garbatella

L’ Archivio Flamigni è uno dei centri documentali più importanti del nostro Paese, che raccoglie informazioni cruciali sulla nostra storia. Argomenti scottanti e bui, come il caso Moro, le stragi di piazza Fontana e del treno rapido 904, possono essere approfonditi consultando la documentazione presente nell’Archivio Flamigni.

L’Archivio, dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio, è stato in più occasioni supportato da quest’ultimo per interventi volti alla tutela e alla conservazione del suo patrimonio documentale.  Recente, è la misura sostenuta dalla Regione Lazio per assegnare una nuova dimora all’ Archivio Flamigni, che a breve si trasferirà nel quartiere della Garbatella a Roma, in uno spazio dell’Ater accessibile a tutti i cittadini.

«È bene che i giovani possano costruire il futuro dell’Italia valendosi della memoria e della conoscenza del passato onde evitare le tragedie causate dal fascismo, dalla guerra e dal terrorismo. La memoria storica può costituire un patrimonio di sapienza e di forza per i giovani che intendono operare e lottare per un futuro in cui sia possibile conquistare pace e lavoro nello sviluppo della democrazia». Sergio Flamigni

Il valore della memoria

L’ Archivio Flamigni è frutto di un lungo lavoro di ricerca e di studi realizzati da Sergio Flamini (1925), che nel 2005 culminò con la fondazione del Centro di documentazione  Archivio Flamigni. L’importanza e la necessità della conservazione delle testimonianze documentali, nacque nel 1944 quando a Sergio Flamini venne  affidato il compito di conservare i documenti della brigata di cui era il commissario politico.   

Sergio Flamini ha un lungo passato di militanza politica, prima nella resistenza poi, solo per citare un paio degli innumerevoli incarichi assunti, è stato al fianco di Berlinguer e successivamente è diventato segretario della Federazione forlivese del Pci. Dalla fine degli anni Sessanta fino agli anni Ottanta, Flamini iniziò a partecipare ad una serie di lavori in Commissione parlamentare che lo videro impegnato sul fronte della mafia in Sicilia, sul sequestro Moro, sulla strage di Via Faini, sul terrorismo in Italia e sulla loggia massonica P2.

Non vi nascondo che oggi è stata una vera emozione per me camminare con Sergio Flamigni, che ha raccolto tutto questo, tra i tanti volumi del suo immenso archivio: è stato come attraversare decenni di storia del nostro Paese. Per questo voglio dire grazie a Sergio ed Emilia, non potevamo non accogliere la loro richiesta di tenere vivo un patrimonio grande. Anche così si rendono più ricche le nostre città e le nostre vite” –parole del presidente, Nicola Zingaretti.

L’ Archivio Flamigni comprende non solo l’archivio del suo fondatore, ma anche fondi donati da privati (l’ archivio di Emilia Lotti, di Piera Amendola, di Giuseppe Zupo, di Angelo La Bella e della famiglia di Aldo Moro).

Infine, una ricca banca dati, un canale dedicato you tube e un portale di consultazione sempre aggiornato, consentono di reperire informazioni importantissime legate al terrorismo, allo stragismo e alla criminalità organizzata. Informazioni da tutelare e conservare per meglio conoscere il passato e vivere il futuro.

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