La crocifissione bianca di Chagall a Roma

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La crocifissione bianca di Chagall a Roma si può ammirare gratuitamente nelle stanze di Palazzo Cipolla. Il dipinto, proveniente dall’Art Institute di Chicago, ed esposto in occasione del Giubileo 2025, è stato realizzato dai uno dei più importanti artisti ebrei del XX secolo: Marc Chagall (1887-1985).

Il quadro è stato dipinto nel 1938, dopo la notte dei cristalli, quando l’ondata antisemita dei nazisti si scatenò sulle abitazioni, sui negozi e nelle sinagoghe ebraiche.

L’opera colpisce per la visione drammatica della scena nella quale elementi dell’iconografia cristiana si accompagnano a quelli ebraici, a cominciare dalla croce, a forma di tau. Altri elementi che ci rimandano all’iconografia ebraica sono certamente l’assenza della corona di spine sul capo di Gesù, il tallit ( lo scialle di preghiera) che gli ricopre i fianchi, e la menorah (la lampada a olio a sette bracci) ai piedi della croce.

La crocifissione bianca di Chagall a Roma

La scena è drammatica e richiama l’ondata di odio, la distruzione e la conseguente desolazione dei luoghi e dell’anima. A sinistra, una sinagoga viene data alle fiamme dai nazisti (si nota la divisa); una donna tiene stretta il suo bimbo con il viso colmo di orrore mentre uomini a destra e sinistra del quadro scappano con quel poco che riescono a racimolare, metafora della condizione errante dell’ebreo; case bruciate a sinistra e una barca di profughi che cerca una via di salvezza da una notte di orrore.

Il dipinto è sogno e visione, come tutte le opere di Chagall, che è sempre stato un pittore lontano dalle correnti artistiche del tempo, che ha dato vita a un’arte libera da condizionamenti estetici e che ha sviluppato uno stile unico e originale. Nei suoi quadri emergono prepotenti numerosi motivi che rimandano alle tradizioni popolari ebraiche e alla sua pittura, e campeggiano colori saturi che ci ricordano il mondo fiabesco che pervade tutte le sue opere. Lo stesso Chagall a tal proposito dirà:

“ il quadro deve fiorire come qualcosa di vivo, deve afferrare qualcosa di inafferrabile: il fascino e il profondo significato di quello che ci sta a cuore”

Nonostante il senso di devastazione che avvolge l’intero dipinto, il pittore russo ha inserito anche un messaggio chiaro di speranza, intrinseca nel titolo del dipinto e che si riferisce alla luce bianca, la luce divina, visibile nella parte alta del quadro, che lo squarcia fino al basso. La luce divina, quindi, inonda con un bagliore la stessa terra devastata dal grigiore dell’odio. La Speranza è qui evidente, viene dall’alto e illumina anche la terra che gli uomini stravolgono con la loro violenza.

Fondazione Roma

L’iniziativa è stata promossa da Fondazione Roma che ha dato vita al Museo del Corso – Polo museale, un nuovo spazio per il pubblico, di grande valore storico e architettonico.

Il nuovo polo museale su Via del Corso unisce palazzo Sciarra Colonna e Palazzo Cipolla, uno difronte all’altro. Vi consiglio la visita a Palazzo Sciarra Colonna, all’interno del quale potrete ammirare la collezione permanente dal ‘400 a oggi, mentre Palazzo Cipolla continuerà a ospitare le mostre temporanee (a febbraio ci sarà Picasso e ottobre 2025 Salvador Dalì). 

Per Palazzo Sciarra prenotate quanto prima perché al momento è tutto esaurito fino al 09 febbraio 2025!

La crocifissione bianca di Chagall a Roma, infine, è corredata da numerosi pannelli esplicativi nelle diverse stanze, per un percorso di approfondimento sul dipinto che comprende anche numerose informazioni sulla vita e la poetica del pittore.

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