Gli inediti di Botero per la prima volta a Roma
Comunicato stampa
Alcuni inediti di Botero per la prima volta a Roma a Palazzo Bonaparte. 120 capolavori in esposizione dal 17 settembre 2024 al 19 gennaio 2025 tra cui diversi inediti mai esposti prima al mondo, tra cui la Menina (After Velazquez) e Omaggio a Mantegna, che si riteneva perduto.
Con la prima e più̀ completa mostra di pittura mai realizzata in Italia a un anno dalla sua scomparsa, Palazzo Bonaparte a Roma vuole rendere omaggio a uno degli artisti più̀ amati dal grande pubblico internazionale, Fernando Botero.
Autore di opere iconiche e nell’immaginario di tutti, Botero, nato in Colombia nel 1932, inizia a dipingere da giovanissimo, quando lascia la scuola per matador per diventare un artista, ma si impone sulla scena artistica internazionale a partire dal 1961, quando il Museum of Modern Art di New York decide di acquistare il suo Monna Lisa all’età̀ di dodici anni (1959), momento in cui comincia un tour di successo in giro per il mondo e la sua fama cresce in modo esponenziale.
Le forme monumentali dei suoi soggetti e le fisicità̀ corpulente sono da sempre il suo marchio iconico, ciò̀ che ha reso il suo stile unico e immediatamente riconoscibile: Botero rappresenta sulle sue tele l’opulenza delle forme, il volume insieme all’uso iperespressivo del colore, quell’abbondanza che è anche positività̀, ricchezza e vita.
Gli inediti di Botero a Roma
La mostra, che racconta oltre 60 anni di carriera artistica, è curata da Lina Botero, figlia dell’artista, e Cristina Carrillo de Albornoz, grande esperta della sua opera.
Oltre 120 opere tra dipinti, acquerelli, sanguigne, carboncini, sculture e alcuni straordinari inediti, prestati eccezionalmente solo per questa mostra, saranno esposte nelle prestigiose sale di Palazzo Bonaparte.
Opere di grandi dimensioni che rappresentano la sontuosa rotondità dello stile di Botero, restituito con effetti tridimensionali e colori accesi e vibranti. Un universo inventato e poetico completamente nuovo, che affonda le radici nella sua Colombia.
La mostra, che esplora anche la straordinaria relazione tra Botero e l’Italia, si apre con un’opera importantissima e mai esposta prima: Omaggio a Mantegna (1958), prestito straordinario proveniente da una collezione privata degli Stati Uniti e che, dopo decenni, è stato recentemente scoperto da Lina Botero tramite Christie’s.
Affascinato da uno dei capolavori del Rinascimento, la “Camera degli sposi” di Mantegna nel Palazzo di Mantova, Botero decise di rendere omaggio al maestro italiano dopo il suo viaggio in Italia e scelse l’affresco della parete nord, la scena della corte dei Gonzaga in cui Ludovico è raffigurato seduto mentre riceve una lettera dal suo segretario, Marsilio Andreasi. Intorno a lui ci sono i suoi parenti: una scena che Botero trasformò in un’opera tutta sua, in cui esaltò la monumentalità̀ e il colore eccezionale, vincendo con questo quadro il primo premio al Salone Nazionale di Pittura della Colombia nel 1958.
Le versioni di Botero delle opere più celebri
Non mancheranno le versioni di capolavori della storia dell’arte, come la “Fornarina” di Raffaello, il celebre dittico dei Montefeltro di Piero della Francesca, i ritratti borghesi di Rubens e “Ritratto dei coniugi Arnolfini” di Van Eyck fino ad arrivare alle ultime opere che Botero realizzò nel 2023 come il grande acquerello dell’Odalisca.
Altra opera fondamentale tra gli inediti di Botero mai esposta al pubblico – perché da sempre appesa nello studio parigino di Botero – è una versione dell’infanta da “Las Meninas” di Velázquez, pittore che Botero copiò durante il suo apprendistato al Prado da giovane studente. Nel corso della sua vita Botero realizzerà̀ numerose versioni dell’opera, in particolare quella dell’Infanta Margarita d’Austria. Mantenendo la stessa aura di grandezza e maestosità̀, la Menina di Botero è più̀ di una semplice versione, è un’opera nuova, un Botero autentico.
“Questa è una mostra eccezionale perché è la prima grande esposizione di pitture dedicata a Fernando Botero dopo la sua morte. È anche una visione diversa del suo lavoro, che mette in evidenza la maestria con cui Botero ha lavorato con tecniche diverse nel corso della sua carriera artistica”, afferma Lina Botero, che conclude: “È un’occasione straordinaria per celebrare il primo anniversario della morte di mio padre in Italia, un Paese che ha significato molto per lui e per il suo lavoro”.
Cristina Carrillo de Albornoz aggiunge: “In Italia, a 20 anni, quando si confrontò con i capolavori del Rinascimento italiano, in particolare Piero della Francesca, Paolo Uccello e Masaccio, con forme massicce e colori straordinari, avvenne la sua “metamorfosi”. Botero si è sempre interessato al volume, fin dai suoi inizi, in modo inconsapevole, ma ha capito la sua trascendenza nell’arte studiando i maestri del Quattrocento italiano”.
Col patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio e del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la Fernando Botero Foundation e in partnership con la Fondazione Terzo Pilastro Internazionale e Poema.
La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, partner Atac eFrecciarossa Treno Ufficiale, media partner Urban Vision e la Repubblica, hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville e sponsor tecnico Cantine Ferrari Trento
Catalogo edito da Moebius.
Foto di copertina: Botero, El-bano-del-Vaticano-2006
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