Paraskeva Pjatnica, la bambola russa di novembre nella tradizione popolare


Paraskeva Pjatnica intermediaria tra il regno dei vivi e quello dei morti
Protettrice delle filatrici
Paraskeva Pjatnica, la bambola russa di novembre è una delle 12 bambole della tradizione popolare, che le donne russe realizzavano nel mese di novembre. Chi mi segue, sa che ho dedicato alla tradizione delle bambole russe diversi articoli che raccontano perché e come venivano costruite, e cosa simboleggiavano (qui trovate passo passo le istruzioni per creare una tipica bambola russa).
Oggi vi racconto perché si realizzava la bambola di novembre chiamata Paraskeva Pjatnica. Il nome deriva da una divinità pagana, la dea russa che fila, la dea del venerdì, Pjatnica appunto, a cui il popolo nel corso del tempo affiancò la martire Paraskovija, uccisa durante il regno dell’imperatore Diocleziano. La cultura pagana popolare e contadina tendeva a sovrapporre le feste religiose canoniche con festività pagane legate al ciclo della natura e viceversa (dvoeverie, doppia fede). L’immagine della martire si diffuse così tanto tra il popolo che nell’immaginario collettivo si trasformò, diventando di fatto la personificazione di un giorno della settimana, il venerdì appunto, ossia la divinità Pjatnica, da qui Paraskeva Pjatnica.
A Paraskeva Pjatnica, considerata la protettrice delle filatrici, era dedicata una festa in un preciso giorno dell’anno, il 10 novembre secondo il calendario gregoriano. In questo giorno le donne si riunivano e realizzavano una bambola, una sorta di amuleto a cui si appendevano tutta una serie di oggetti che rappresentavano i tipici lavori femminili. Vi si attaccavano, bottoni, fili di stoffa, piccole forbicine, rocchetti interi, fibbie, nastri, pizzi e ricami. In questo modo chiedevano alla Santa Paraskeva di benedire il loro lavoro.
La bambola era posizionata in casa, in genere vicino al cucito, e rimaneva lì fino alla primavera. Se al posto della gonna si realizzavano dei tasconi, poteva essere usata anche per conservare filo, bottoni e spilli.

Paraskeva Pjatnica, la bambola russa di novembre: fertilità e regno dei morti
Con l’ arrivo della primavera, la bambola lasciava la casa e veniva adagiata sulle acque del fiume più vicino al villaggio. In questo modo si rendeva omaggio all’antica divinità, che era anche associata all’acqua, simbolo di fertilità.
L’associazione con l’acqua, intesa come simbolo di fertilità, non era un caso. La bambola Paraskeva Pjatnica, infatti, aveva un forte valore simbolico e veniva donata alle coppie di sposi.
La bambola, oltre ad essere un antico simbolo di procreazione, era anche un tramite tra il mondo dei vivi e regno dei morti, per questo era la protettrice delle filatrici: tesseva i fili del destino ed era un tramite con il regno dei morti.
Questo aspetto era strettamente legato alla figura della divinità Pjatnica che, nel corso dei secoli, era stata accomunata all’antichissima divinità Mokoš’, simbolo di fertilità, una sorta di alter ego femminile del dio Perun.
Le caratteristiche simboliche di Paraskeva Pjatnica dovevano quindi essere rigorosamente rispettate quando si decideva di realizzare la bambola. Per prima cosa, bisognava recuperare un fuso per creare la struttura del corpo. Il fuso è il tipico strumento che permette di filare a mano. Inoltre, poiché una caratteristica della dea Mokoš’ erano i suoi lunghi capelli, anche la bambola doveva avere lunghi fili di lana o di cotone che richiamavano la capigliatura. Inoltre, poiché Paraskeva Pjatnica era un tramite con il mondo dei morti, sulle braccia delle bambole si doveva avvolgere un filo rosso che simboleggiava il ricorso degli uomini agli antenati e un filo blu che simboleggiava il ricorso agli dei. Alcune bambole avevano un ricamo sulla mano che rappresentava un uccello, perché anche questo animale era considerato un tramite con il regno dei morti.
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Fonti:
Slovar’ slavjanskoj mifologij, Russkij Kupez, 1995
https://www.rukukla.ru/article/trya/kukla_parackeva.htm
https://www.krupenichka.ru/tryapichnie-kukli/paraskeva.html
https://ochumelkino.ucoz.ru/load/nashi_raboty/narodnye_oberegovye_kukly/makosh/66-1-0-544
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