Marilyn Monroe, dai sorrisi alla barella: i collage di Peter Blake
Un’opera molto intensa quella di Peter Blake su Marilyn che, insieme a molte altre su diversi temi, animano le sale della Galleria Mucciaccia
Marilyn Monroe
Peter Blake (1932), artista inglese definito “il Padre della Pop-Art Britannica” è in mostra alla Galleria Mucciaccia di Roma con With Love. Peter Blake visibile fino al 18 gennaio 2024. Il titolo dell’esposizione pone l’accento sul profondo affetto dell’artista verso tutti i soggetti umani a prescindere dall’estrazione sociale.
Peter Blake, oggi novantunenne, ha ritratto divi del cinema e della musica, ma si è dedicato anche alla raffigurazione di soggetti più umili e poveri con affetto e rispetto, in ricordo anche della propria storia familiare.
La mostra, a cura di Jonathan Watkins, ripercorre la lunga carriera di Peter Blake con numerose opere datate dal 1956 al 2023 e realizzate con tecniche miste, collage su carta e su legno, tele e sculture.
Il visitatore ha modo di apprezzare la varietà dei soggetti dell’artista e l’approccio, diverso volta per volta a seconda del soggetto trattato, è ironico, allegro, spensierato, intenso o coinvolgente come nel caso del collage su Marilyn Monroe. Peter Blake la ritrae in numerose opere, ma quella presente nella copertina dell’articolo è forse la più amara. Blake sembra soffrire con noi davanti ad una stella che luccica al suo pubblico con sorrisi affascinanti per poi spegnersi e terminare la sua corsa su una barella diretta all’ospedale. Stringe il cuore. Il collage rigorosamente in bianco e nero, è intitolato con il vero nome dell’attrice seguito dalle date di nascita e morte: Norma Jean Baker1926 – 1962 (1988). Su uno sfondo nero termina la vita e la carriera di una stella del cinema, ricoperta da un lenzuolo bianco e trasportata via, lontano dal suo pubblico.
Chi è Peter Blake
Peter Blake (1932) è nato a Dartford, nel Kent. Fin dall’inizio della sua attività artistica inizia a sperimentare il collage utilizzando immagini tratte dalla pubblicità, dall’intrattenimento, dalle music hall. Ed è proprio con la musica che Blake ha avuto il maggior feeling artistico. Tra i suoi lavori più noti, infatti, ci sono numerosissime copertine di album tra cui Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (1967) dei Beatles. Per la realizzazione della copertina Blake creò una serie di sagome a grandezza naturale da cui poi è stata tratta la fotografia per l’album.
Negli anni’70 la sua arte inizia a cambiare leggermente e a orientarsi verso altri soggetti, verso le proprie radici. E’ in questo periodo, infatti, che inizia a lavorare su scene della tradizione popolare inglese e su personaggi shakaspeariani.
Dopo questa parentesi durata quasi 10 anni, Blake torna alle sue vecchie creazioni e si dedica con lena alla realizzazione di copertine di album musicali tra cui quello più importante degli Oasis: Stop the Clocks.
Le opere in mostra
La maggior parte delle opere in mostra sono caratterizzate da un particolare tipo di tecnica: quella del collage su diversi materiali. Blake recupera oggetti vintage, antichi biglietti di partite di football, tappi, conchiglie, sassi, ritagli di giornale, insomma, tutto è utile per esprimere se stesso e l’umanità intera attraverso le proprie opere. “Riciclati” sono anche gli ufficiali di legno, la serie Generals del 2012. Si tratta di piccole sculture che con umorismo vogliono rappresentare soldati, con una palla di bowling al posto della testa e medaglie costituite da monete o tappi di bottiglia.
E’ facile notare, aggirandosi tra le opere in mostra, che Blake richiama spesso la parola LOVE. Sono lavori che sembrano evocare al famoso brano dei Beatles “All you Need is Love” ma che comunque per l’artista ha un grande valore:
“la parola amore racchiude tutti i tipi di amore, è la parola principale,
è il simbolo principale, il messaggio principale.
Si può andare dappertutto nelle relazioni e addentrarsi in aree
Incredibilmente complesse, ma si torna sempre alla parola amore.
Un’altra serie interessante è la Joseph Cornell’s Holiday, piccole opere su carta create tra il 2017 e il 2019 che hanno l’intento di omaggiare l’intera pratica artistica del collage partendo dal suo pioniere, Joseph Cornell (1903 -1972), un famosissimo artista statunitense, considerato l’esponente americano più importante del surrealismo. Attraverso queste opere Blake ne ripercorre la storia umana e artistica, immaginando di fare amicizia con lui e di viaggiare insieme attraverso l’Europa.
Concludono il percorso espositivo gli acquerelli su carta Studies for ‘Party’ (2018) che raffigurano volti di bambini puntellati da coriandoli. Alcuni sono allegri, altri spensierati, altri malinconici. Blake sembra attratto da loro e ne richiama la gaiezza e l’ingenuità a lui tanto care.
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