Le storie che mi piacciono: Binocoli a gettoni di Antonio Laurino


Binocoli a gettoni di Antonio Laurino va assaporato in silenzio, con la mente sgombra e con la consapevolezza di prender parte per 68 pagine ad altre vite
Vedere le cose per quello che sono
Binocoli a gettoni di Antonio Laurino edito da Scatole Parlanti mi ha colpito fin dalla prima pagina. All’inizio di ogni storia la curiosità ha il sopravvento. Ma dove vuole andare a parare l’autore? Mi piace questo personaggio, fammi un po’ vedere che succede…E poi così, avanti, fino a quando il finale della storia ti spiazza sempre. Pensi di aver capito il meccanismo e poi invece ti rendi conto che la storia ha un finale inaspettato, perché Antonio Laurino non termina mai la storia come l’hai immaginata, ti spiazza sempre con una chiusura diversa, eppure sempre uguale: i protagonisti prendono consapevolezza.
Binocoli a gettoni di Antonio Laurino si compone di 18 racconti brevi e brevissimi. Sono tutti belli, ma io ho i miei preferiti che, guarda caso, sono gli stessi dell’autore (e anche qui direi che c’è la “consapevolezza” da parte di Laurino di aver dato in questi il massimo di se stesso).

In una recente intervista che gli ho fatto per Cinquecolonne Magazine, l’autore ci ha detto di amarne 5 in modo particolare: Il rifiuto, Freni e refrain, Parole, colori e città, Desideri rurali.
La bellezza delle storie non è solo nella trama ma nella delicatezza e profondità con cui l’autore tratta temi che vanno “maneggiati con cura”. Il mio preferito è Il rifiuto, perché lo sento particolarmente affine per tematica al mio racconto “Il Ponte Carlo” con cui ho vinto 2 concorsi letterari e che tratta un argomento molto delicato: la perdita di un figlio piccolo.
Anche sugli altri sono perfettamente in linea con l’autore. Questi 5, più degli altri, hanno il pregio di trasportare il lettore nella storia. Non vediamo i protagonisti che agiscono, siamo i protagonisti. E’ rara la capacità degli scrittori di far emozionare i lettori. Ci riesci solo quando sei sincero, cioè quando decidi di scendere negli inferi insieme ai tuoi personaggi e grattare il fondo del barile con loro, quando cioè ti spogli dei tuoi pregiudizi e delle tue esperienze e vivi la sofferenza (o la gioia) dell’altro, estraniandoti da te stesso. Ecco, secondo me Antonio Laurino ci è riuscito in pieno.
Binocoli a gettoni di Antonio Laurino

Sfogliando le pagine di Binocoli a gettoni di Antonio Laurino non si può restare indifferenti alla sorpresa di un adolescente che per la prima volta “scopre” suo padre, né tanto meno l’amaro che ci lascia in bocca il protagonista di Freni e refrain, che mi ha riportata indietro nel tempo ad appellativi che avevo rimosso (pare o’ pesce) e a situazioni analoghe che continuo a rimuovere. E poi il dolcissimo e impietoso Desideri rurali, una linea di demarcazione netta da segnare coraggiosamente per staccarci da un cordone ombelicale che è tempo di recidere e dal quale è sempre un dolore staccarsi.
Binocoli a gettoni di Antonio Laurino non arriva neanche a cento pagine. Va assaporato in silenzio, con la mente sgombra e con la consapevolezza di prender parte ad altre vite, che magari, con nuove riflessioni, arricchiranno un po’ anche la nostra.
Antonio Laurino è nato nel 1986 a Napoli. Si è laureato in Scienze della comunicazione e si è specializzato in Semiotica quando si è traferito a Bologna. È docente a contratto di scrittura funzionale all’Università di Bologna e all’Università di San Marino e tutor di digital marketing all’Università “Uninettuno” di Roma. Suoi scritti sono apparsi in antologie, riviste e blog letterari.
Buona lettura!
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