L’architetto Giuseppe Bove e il Teatro Bol’šoj

L’architetto Giuseppe Bove, come accennato in articoli precedenti, è ricordato innanzitutto per aver ridato un volto architettonico alla città di Mosca, distrutta dall’incendio del 1812

il Teatro Bol’šoj

Giuseppe Bove, che faceva parte della cosiddetta “Spedizione per il Cremlino”, ristrutturò e progettò alcuni degli edifici più belli di Mosca tra cui il Teatro Bol’šoj. L’idea di costruire un nuovo teatro dove un tempo era sorto quello di Pietro in Grande (distrutto da un incendio), venne in mente al governatore di Mosca nel 1820. Il progetto del nuovo teatro venne affidato all’Accademia di Belle Arti di S.Pietroburgo che presentò al governatore 5 progetti , tra cui quello di 3 italiani: Bove, Lamoni e Beretti.

Il governatore di Mosca scelse quello di Giuseppe Bove che iniziò subito una febbrile attività di costruzione. I lavori durarono 5 anni, e il 18 gennaio del 1825, si inaugurò il Teatro tra l’entusiasmo e gli applausi dei presenti.  

Mosca dopo l’incendio

Il Teatro Bol’šoj di Giuseppe Bove si inserisce un progetto ben più ampio pensato per l’intera città di Mosca. Il fuoco dell’incendio aveva creato ampi spazi che avrebbero consentito una costruzione all’europea e permesso di realizzare con molti edifici nell’imponente stile neoclassico. Si decise di stravolgere completamente la Piazza Rossa: i chioschi che la caratterizzavano e che le davano la percezione di uno spazio chiuso (quello del mercato) sparirono a beneficio di uno spazio più grande e sgombro. La maggior parte delle stradine furono demolite per far spazio a strade più larghe e dritte. Una di queste strade fu proprio quella della piazza del Teatro con il Bol’šoj al centro. In breve tempo Mosca cambiò volto, e accanto a molte delle strade centrali ricostruite, apparvero nuove dimore, prevalentemente private (ville e giardini).

Poca fortuna

Sul teatro Bol’šoj sembrava che aleggiasse un’aria di disgrazia e anche Giuseppe Bove poté fare poco.  Purtroppo, infatti, un incendio nel 1853 distrusse il Teatro e del suo aspetto originario ne resta qualche traccia solo in rare incisioni antiche. Anche per il nuovo edificio si scelse un architetto italiano, Alberto Cavos che decise di lasciare intatto il progetto dell’imponente facciata realizzata da Giuseppe Bove. Faceva bella mostra di sé un portico con ben otto colonne sormontate da Apollo su un carro trainato da tre cavalli che guarda la piazza.

Oggi il teatro gode di ottima salute ed è uno dei più importanti del mondo, grazie, soprattutto a due grandi architetti italiani.

Fonti:

Ettore Lo Gatto,Gli artisti italiani in Russia,Libri Scheiwiller, Milano

Orlando Figes, La danza di Nataša

https://www.culture.ru/persons/8397/osip-bove

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