La festa del Salvatore del miele: riti e usanze russe
Miele, papaveri, battesimo, digiuno e sette fratelli sono i simboli di questa giornata. Scopriamo insieme perché
La triade di agosto
La festa del Salvatore del miele è la prima delle tre feste che i Russi celebrano nel mese di agosto. Una triade molto sentita che si festeggia in tre giorni precisi del mese: Il Salvatore del miele (Медовый Cпас, medovyj Spas) si celebra il 14 agosto, il Salvatore delle mele (Яблочный Cпас) il 19 agosto e il Salvatore delle noci (Ореховый Cпас) il 29 agosto.
La festa del Salvatore del miele è la prima festa che preannuncia l’autunno, caratterizzata dalla tradizionale raccolta del miele da parte degli apicoltori. In questo periodo infatti gli alveari sono ricchissimi del gustoso nettare, ed è il momento giusto per raccoglierlo e portarlo in chiesa per la benedizione. Questa usanza è legata ad una antica credenza che attribuiva al miele un potere curativo che si sviluppava proprio dopo la benedizione. Molta gente quindi portava il miele fresco appena raccolto in chiesa per farlo benedire dal prete e solo a quel punto era pronto per essere mangiato.
Sull’origine del nome della festa ci sono diverse ipotesi. Quella più accreditata sostiene che derivi dal verbo спасаться (salvare) e dal verbo запасаться (accumulare). Probabilmente poiché ad agosto miele, noci e mele ce n’erano in quantità, era il momento giusto per accumularle e salvarle dall’imminente freddo.
…ma anche festa del Salvatore bagnato
La festa del Salvatore del miele viene chiamata anche del Salvatore bagnato (Мокрый Cпас, mokryj Spas) perché, proprio il 14 agosto del 988, il principe Vladimir si convertì al Cristianesimo, introducendo la nuova religione in tutta la Rus’ di Kiev e distruggendo i simboli delle ormai vecchie divinità pagane. Il 14 agosto il principe Vladimir si battezzò nelle acque del Dnepr e ordinò al popolo di fare lo stesso.
L’evento è stato assurto a simbolo dell’introduzione del cristianesimo nello Stato della Rus’ di Kiev, ed è per questo motivo che il popolo le attribuisce una forte valenza purificatrice. L’acqua inoltre, specialmente quella prelevata il 14 agosto, non solo purifica il corpo e l’anima, ma protegge anche dalle malattie. In passato, non di rado, era possibile scorgere i contadini che, proprio in quel giorno, portavano il bestiame nei fiumi e nei laghi per allontanare da questi i malanni. La bellissima Benedizione dell’acqua di Syčkov racconta proprio questo importantissimo evento.
…ma anche festa dei Maccabei
La festa del Salvatore del miele coincide anche con la festa dei Maccabei (Маккавеев )una festa Cattolica e Ortodossa che celebra i sette fratelli cristiani Avim, Antonino, Guria, Eleazar, Eusebon, Alim e Markelles. Nel 166 a.C i sette fratelli, al cospetto del re siriano Antioco Epifane, si rifiutarono di adorare gli dei pagani. Il re allora decise di ucciderli uno ad uno davanti agli occhi della madre. Distrutta dal dolore e incapace di continuare a vivere, la donna morì poco dopo. La Chiesa con questa ricorrenza ricorda il martirio dell’intera famiglia dei Maccabei.
…e perché no, anche festa del papavero!
La versione pagana della festa invece, vuole che il nome maccabei derivi dalla parola mak (мак), papavero che è rigoglioso proprio in questo periodo. Durante il la festa dei maccabei, sulle tavole dei russi non mancano pasticcini magri e bliny con semi di papavero e miele. I pasticcini devono essere magri, perché la festa dei Maccabei coincide con il Digiuno della Dormizione (Успенский пост, uspenskij post) che dura dal 14 al 27 agosto. Il dolce tipico di questa festa sono biscottini magri al miele e i šuliki, una sorta di focaccia dolce ricoperta di abbondante miele e semi di papavero. Dalla tavola sono esclusi rigorosamente alcool, cibi grassi e carne.
Un’usanza tipica di questa giornata riguarda il tono della voce. In questo giorno in cui ci si raduna tutti attorno alla tavola, bisogna mantenere il tono della voce sommesso, perché il digiuno e il silenzio sono un momento di comunione con Dio che consente all’anima di purificarsi più velocemente. La versione pagana e contadina di questa prescrizione invece, suggerisce di festeggiare senza tanto rumore, altrimenti le api si spaventano e non fanno il miele per l’anno successivo!
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