La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico

La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico

La nostalgia per il passato può essere un vero e proprio cappio al collo, un anestetico che ci impedisce di guardare avanti come ci narra La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico

Una vita immaginaria fatta di ricordi

La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico edito da Morellini è un libro carico di emozioni, tenero, ma allo stesso tempo spietato, perché mostra le fragilità dei personaggi che a volte arrivano anche ad azioni estreme. 

Ed è proprio la fragilità il fil rouge che accomuna le vicende di tutti i protagonisti della storia emozionante e delicata raccontata da Roberta Zanzonico. L’autrice, infatti, parte da un tema a me molto caro, la perdita della memoria della signora Chiara, che la Zanzonico tratta con grande umanità, realtà e dolcezza. La storia è molto commovente e i personaggi sono delineati meravigliosamente nelle loro incongruenze, timori e aspirazioni. 

Il racconto inizia con la demenza improvvisa della signora Chiara. La gente di Filaccione si stringe attorno a lei, perché tutti le vogliono bene. Improvvisamente, però, si innesca un meccanismo perverso. Qualcuno scopre che con la signora Chiara si può conversare amabilmente, quotidianamente, di ciò che la gente hanno perso (un marito, un figlio), come se l’evento doloroso non fosse mai avvenuto. 

Nella bella intervista che l’autrice mi ha rilasciato qualche tempo fa, emerge il desiderio inconscio di ognuno di noi di aggrapparci e far rivivere nel nostro immaginario ciò che non abbiamo più, anestetizzando la nostra mente al dolore. 

[…] Torna da tuo figlio e perdonalo per non essere quello che avresti voluto, accoglilo, lui e la sofferenza che ti porta, che sarà meglio di questa farsa. Te lo assicuro.

La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico

Roberta  Zanzonico è una psichiatra e nel corso della sua esperienza professionale si è ritrovata moltissime volte ad avere a che fare con persone che cercano, attraverso i ricordi, di sfuggire dalla realtà per non soffrire. Un atteggiamento comprensibile, che l’autrice indaga nel libro con grandissima empatia, portando alla luce le fragilità di ognuno di noi.

L’autrice, però, da medico, avverte: tale atteggiamento può avere risvolti molto negativi, perché, di fatto, porta le persone in una realtà immaginaria, impedendo loro di vivere la vita vera. 

Ad un certo punto, nella bellezza rimasta di Roberta Zanzonico, tutti i personaggi che gravitano attorno alla signora Chiara, prendono consapevolezza del mondo di carta che si stavano costruendo per scampare al dolore e reagiscono nella maniera più violenta che si possa immaginare. 

Il Signor Morbidelli ha un figlio pazzo e guercio che ama alla follia e la vedova Rinaldi un marito di cui sente tremendamente la mancanza. Con la signora Chiara, ogni giorno, ognuno di loro può parlare del proprio figlio sano e dei suoi progetti per il futuro oppure del proprio marito che torna a casa sempre più innamorato. Ma, si sa, le bugie hanno le gambe corte e la verità viene presto a galla nell’animo di chi le ha costruite (non si ritorna dove ci hanno spezzati. Si ricomincia.)

Riuscirà il signor Morbidelli ad accettare e far accettare alla comunità di Filaccione quel figlio ormai diventato pazzo che si battezza con l’acqua del primo gabinetto che trova? Riuscirà la vedova Rinaldi ad ammettere con se stessa che in realtà il marito non l’ha mai davvero amata?

La bellezza rimasta di Roberta Zanzonico è un libro molto intenso, una storia che si legge con piacere ma che inevitabilmente ci porta a fare delle lunghe pause di riflessione e ad abbracciare le nostre fragilità. Il libro, però, vuole anche sottolineare la forza che ognuno di   noi deve trovare per prendere consapevolezza e contrastare i risvolti negativi che possono avere le fragilità nella nostra vita quando prendono il sopravvento e la intossicano. 

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