Iscrizione a piazza di Spagna

Iscrizione a piazza di Spagna

L’iscrizione a Piazza di Spagna ricorda ai trasgressori incivili le pene per chi non rispetta il decoro cittadino

Epoca che vai, incivili che trovi

“[…] si proibisce ad ogni persona di qualsivoglia stato, grado e condizione di fare danno alcuno agli alberi di olmo esistenti in questa salita alla strada gregoriana né buttarci immondizie né farci i suoi bisogni né altre simili sporcizie ne pascerci animali sotto la pena di scudi 25 e altre pene  corporali da applicarsi secondo gli editti pubblicati il 26 maggio del 1664”

L’iscrizione a piazza di Spagna sulla facciata di una stanza del Royal Suit non è l’unica, Roma ne è piena. Ogni angolo della città riporta tavole marmoree che ricordano agli abitanti e ai forestieri di mantenere pulita la città. Mi sono imbattuta in moltissime di queste ammonizioni,  ma l’iscrizione di Piazza di Spagna mi ha colpita particolarmente non solo perché parla di pene corporali, ma perché parla di olmi. 

Al posto della scalinata quindi c’erano degli olmi…

L’iscrizione fa riferimento ad una legge promulgata nel 1664. Al tempo la scalinata di piazza di Spagna non esisteva. C’erano solo sentieri alberati che portavano al Pincio e la zona era spesso luogo di sosta per vetture e cavalli con i viaggiatori che accedevano alla città da piazza del Popolo.  Da questa bella incisione di G.B Falda (1643-1678) si può notare come era la “scalinata” nel periodo barocco: una piccola collinetta sterrata ricca di vegetazione!

Tornando alla nostra iscrizione, probabilmente, dietro al palazzo dell’attuale Keats-Shelley House (che già esisteva come si vede dalla foto), c’erano diversi alberi che ,con molta probabilità, rinfrescavano i proprietari della “casina rossa” nei mesi più torridi. Qualcuno deve aver protestato, non faceva certo piacere respirare i cattivi odori provenienti da immondizia e da escrementi animali o cristiani. 

Iscrizione a piazza di Spagna e meretricio

All’epoca dell’editto quindi, la scalinata di Piazza di Spagna non esisteva. Essa fu costruita tra il 1723-26 dall’architetto Francesco De Sanctis che realizzò una delle opere più celebri al mondo. Inizialmente, e fino al XVII sec, la piazza si chiamava Piazza di Trinità (dal nome della chiesa della Santissima Trinità dei Monti) e solo successivamente piazza di Spagna, in virtù del fatto che proprio lì risiedeva l’ambasciatore spagnolo.

In quest’altra foto, un dipinto di Wittel del XVII secolo, il pittore ritrae la strada che porta al Pincio Intuiamo che tutta la discesa, quella che poi diventerà la scalinata, era costeggiata da alberi a destra e a sinistra. 

dipinto di Wittel del XVII sec. (wikipedia)

La fitta vegetazione inoltre, pare, che facilitasse incontri amorosi. In breve tempo Piazza di Spagna e dintorni divenne un attivo centro di prostituzione e tale rimase ben oltre l’800! In zona come abbiamo visto sostavano numerosi viaggiatori e pellegrini, solitamente uomini adulti, e poiché in breve tempo la zona si popolò di botteghe, locande e alberghi, anche il meretricio divenne un bell’affare. 

Chiudo con un sonetto di Gioacchino Belli (1791-1863), poeta italiano che componeva in vernacolo romanesco. Nel sonetto, il poeta si riferisce all’ editto che vietava alle prostitute di adescare gli uomini dalle finestre:

LA GIURISDIZZIONE
È un gran birbo futtuto chi sse lagna
de le cose ppiú mmejjo der Governo.
Come! ner cor de Roma cuel’inferno
de le puttane de Piazza de Spagna?!
S’aveva da vedé ’na scrofa cagna
d’istat’e utunno e pprimaver’e inverno,
su cquer zanto cuscino, in zempiterno
a cchiamà li cojjoni a la cuccagna?
Hanno fatto bbenone: armanco adesso
se fotte pe le case a la sordina,
e ccor prossimo tuo come te stesso.
Mo ttutto se pò ffà ccor zu’ riguardo
co cquella ch’er Zignore te distina;
e ar piuppiú cce pò uscí cquarche bbastardo.
Roma, 5 dicembre 1832
.
Versione. E’ un gran birbante fottuto chi si lamenta dei migliori provvedimenti del governo. Ma come, nel cuore di Roma quell’inferno delle puttane di piazza di Spagna? Si doveva vedere una scrofa sordida d’estate, autunno, primavera e inverno, su quel santo cuscino tutto il tempo, a chiamare i clienti alla cuccagna? Il governo ha fatto benone: almeno adesso si fa sesso per le case silenziosamente, con il prossimo tuo come con te stesso. Ora si può fare tutto col dovuto riguardo con tua moglie, e al massimo potrà venire fuori qualche bastardo.

Testo e versione di mondodelbelli.blogspot.com

Fonti: 

Le strade di Roma, Newton Compton Editori

Roma, Touring clud italiano 

https://mondodelbelli.blogspot.com/2010/10/il-quartiere-delle-luci-rosse-piazza-di.html

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