Il realismo di Silvestro Lega ci accompagna per mano nei suoi quadri
Il dipinto la Visita di Silvestro Lega è considerato un altro capolavori del purismo italiano. Il realismo di Lega ci fa entrare nelle sue storie e ce le fa vivere
Il realismo di Silvestro Lega
Non esagero secondo me quando dico che Silvestro Lega ci accompagna per mano nei suoi quadri. Seguitemi in questo breve viaggio alla scoperta della Visita (1868), e noterete che non sono l’unica a “vivere” le sue tavole. Parlo di tavole perché Silvestro Lega, come molti altri Macchiaioli, specialmente G.Fattori, era solito dipingere anche direttamente su tavole di legno, non trattate, per sfruttare le venature naturali del legno e conferire al dipinto effetti sempre diversi.
Facciamo riferimento al post sul Il canto dello stornello (1867), per continuare il nostro viaggio nel realismo dei quadri di Silvestro Lega. Questa volta osserviamo insieme La Visita (1868), un altro quadro meraviglioso e proviamo non ad analizzarlo, ma a “sentirlo”, a “viverlo“. Il quadro è stato dipinto in un momento particolarmente felice per Silvestro Lega. E’ il periodo che coincide con il suo soggiorno a Pergentina, campagna fiorentina, tutta orti e giardini, che permette al Lega di godere in solitudine le bellezze della natura. Lega è ospite della famiglia Battelli, accanto alla quale, dopo qualche anno,si trasferiscono esponenti di spicco dei macchiaioli (Odoardo Borrani, Beppe Abbati, Raffaello Sernesi Telemaco Signorini). I giovani artisti iniziano a frequentarsi, e nel 1863 formano la scuola di Pergentina, una scuola di giovani artisti che subiscono il fascino della campagna circostante, musa ispiratrice dei loro dipinti.
La Visita di Silvestro Lega
Oggi “viviamo” La Visita, mentre nel prossimo post, faremo lo stesso con Il pergolato. Vi invito ad osservare la tela con me per attimo. Fissate l’immagine e ditemi se non vi sembra di essere nella scena. Siete lì, difronte alle due donne e le guardate mentre si salutano. Osservatele bene e ditemi se non sentite anche voi il profumo della loro pelle mentre si baciano. Io riesco a percepirlo; così come sento il calore delle loro mani mentre se le stringono dolcemente.
Il corpo leggermente flesso della donna sulla destra le dona una tale naturalezza che mi aspetto da un momento all’altro che si giri e mi inviti ad avanzare per salutarla. Sono timida, resto impalata sui sampietrini che mi pigiano fastidiosi sotto la pianta del piede, “sento” anche quelli. Sono lì ferma con le mani giunte in grembo come la giovane donna un po’ in disparte in fondo al quadro, dietro le giovani donne. Lei non aspetta il suo turno come me, è la domestica della famiglia e si limiterà ad un cenno col capo alla padrona di casa prima di accomodarsi all’interno. Lo stesso atteggiamento Lega lo riprende nel dipinto La visita alla balia (1873) nel quale è visibile la giovane domestica in abiti semplici che osserva a distanza la sua padrona mentre accarezza dolcemente il bambino della donna a cui è andata a fare visita.
Ritorniamo al nostro dipinto e osserviamo le due donne arrivate in visita. Sono certamente sorelle perché portano lo stesso abito come voleva la moda del tempo. La prima potrebbe essere la maggiore che forse si è trascinata dietro la sorella più piccola, che appare decisamente poco entusiasta di quell’uscita. Mi guardo attorno. Dall’uscio aperto sento l’odore dei biscotti appena sfornati per l’occasione. L’aria è frizzantina, un po’ umida a quell’altezza. La visita durerà qualche ora, poi la padrona di casa inviterà le sue ospiti per pranzo a godere dei cibi freschi dell’orto, ma queste rifiuteranno garbatamente per un altro impegno già programmato.
La tematica sacra della “visitazione”
La critica considera la Visita (1868), attualmente alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma, un capolavoro di purismo e uno dei più importanti quadri della scuola dei Macchiaioli. Lega reinterpreta, trasla diciamo così, la tematica sacra della “visitazione” in un ambiente comune, di intimità quotidiana. La visitazione è una festa ecclesiastica che ricorda un episodio del vangelo di Luca (1,39-56) nel quale si narra di Maria che va a fare visita alla cugina Elisabetta per felicitarsi della notizia dell’attesa di un figlio, il futuro S.Giovanni Battista. La storia del Vangelo si svolge in una città montana della Giudea, Silvestro Lega, fa svolgere la sua in una casa di campagna dalla quale si scorgono le colline e i paesini in lontananza.
Nel prossimo post “guarderemo” un altro dipinto di Lega, il Pergolato, una straordinaria istantanea di vita…
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