Il disagio interiore in Off the pain di Silvia Giambrone


Al Museo Casa di Goethe è possibile apprezzare l’opera dell’artista italiana all’interno della mostra Viaggio in Italia XXI – lo sguardo sull’altro
Violenze e femminicidi
Off the pain di Silvia Giambrone è un’opera realizzata nel 2022 in cui l’artista parla alla società attraverso un linguaggio estetico ricercato ma diretto.
Silvia Giambrone dà vita alla sua opera prendendo spunto da un fatto personale e dalla nostra società, quella italiana, nella quale negli ultimi anni si consumano delitti ignobili nei confronti delle donne. L’opera, Off the pain, realizzata in occasione della mostra organizzata al Museo Casa di Goethe, sintetizza e testimonia un disagio e una sofferenza troppo spesso taciuta.
In una piccola cornice che sembra evocarci alla mente l’ambiente asfittico della casa in cui molto spesso hanno origine le violenze, non solo fisiche ma anche verbali, si alternano frasi e immagini significative.
L’ambiente familiare, che dovrebbe essere luogo di amore e protezione, si trasforma in alcuni casi in prigione e tortura per chi non ha forza di reagire e di chiedere aiuto.
Silvia Giambrone, un’artista sempre attenta al legame tra l’Io e la società, esplora il terreno dei turbamenti interiori e ne ricava un’opera di grande impatto visivo. Poche righe di disperazione e di aiuto su fogli bianchi a righe riciclati, sistemati in una piccola cornice. Poche frasi che evocano drammi profondi e tante storie personali.

Off the pain di Silvia Giambrone
L’opera dell’artista occupa un’intera parete del Museo casa di Goethe. Dieci cornici bianche 20X30 che ci riportano alla mente storie di disagio e sottomissione. Emblematiche sono le scatole di alcuni medicinali che campeggiano al centro dei quadretti, senza una riga, senza una spiegazione, perché parlano da sole. Farmaci anti-depressivi e per gli attacchi di panico come il Lexotan, il Fluoexitin o il Rivotril fotografano la nostra società e ci riportano prepotentemente alle nostre vite ammaccate e a quelle di amici e conoscenti turbate da disagi interiori.
Questo è stato anche ciò che ha ispirato il lavoro di Silvia Giambrone, che ha cercato con la sua opera di raccontare una storia, la storia di una sua amica, che si è poi uccisa qualche mese dopo la loro chiacchierata.

Usiamo farmaci contro il disagio per tornare alla nostra vita di tutti i giorni come se niente fosse, soffocando il dolore e il bisogno di aiuto che abbiamo, occupando il tempo necessario per fare chiarezza dentro noi stessi e risalire alle cause delle nostre ansie, dei nostri dolori e paure.
Silvia Giambrone è nata ad Agrigento nel 1978. Nelle sue opere, che indagano le forme più sotterranee di assoggettamento, l’autrice utilizza linguaggi diversi come performance, sculture, video e installazioni. Nel suo lavoro la Giambrone opera una ricognizione sul domestico e sulle sue tensioni più profonde. Secondo l’artista, infatti, la violenza è un vero e proprio linguaggio, e proprio l’ambiente domestico è il luogo in cui primariamente si viene addomesticati alla possibilità della violenza stessa.
L’artista ha esposto in diversi musei italiani come il MAXXI, il Museo del Novecento a Firenze e il MART di Rovereto.
Off the pain di Silvia Giambrone è visibile fino al 9 aprile 2023 al Museo casa di Goethe a Roma insieme alle altre opere della mostra Viaggio in Italia VVI – Lo sguardo sull’altro.
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