Fidia: il mito del più grande scultore dell’età classica

Fidia grande scultore dell’età classica

Leggende e mistero attorno alla figura di Fidia, uno dei più grandi scultori dell’età classica, che è possibile ammirare nella mostra ai Musei Capitolini fino al 09 giugno 2024

Una vita, un mistero

Fidia (490 -430 a.C)è un grande scultore dell’età classica, certamente tra i più grandi. Un pezzo importantissimo della storia che avete la possibilità di ammirare fino al 09/06/2024. Affrettatevi dunque! La mostra è allestita a Villa Caffarelli (Musei Capitolini) nel cuore del Campidoglio, a due passi dalla spettacolare piazza michelangiolesca. 

Fig. 1_Zeus di Olimpia

Vi godrete un percorso unico nella vita e nell’arte di Fidia, il più grande scultore dell’antichità, un mito già ai suoi tempi e che è rimasto tale fino ad oggi. Purtroppo, le opere giunte fino a noi sono andate quasi tutte perdute. La sua grandezza e la sua popolarità ci sono note grazie alle innumerevoli copie delle sue opere che erano di gran moda durante tutto l’Impero Romano. 

L’esposizione mostra per la prima volta una serie di reperti tra i 100 esposti lungo il percorso di visita. Qui potrete ammirare reperti archeologici, manoscritti, dipinti, sculture e disegni.

Fidia era ateniese ed è stato l’artista che meglio ha interpretato gli ideali della classicità greca. La sua caratteristica principale è l’armonia della composizione e un evidente equilibrio plastico, arricchito di tensione espressiva. 

Atena Parthenos

Perché Fidia è considerato uno dei più grandi scultori dell’antichità? Perché l’artista ha concluso il processo avviato da Policleto, volto a superare la posa idealizzante ed immobile della figura umana. Fidia, infatti, ha donato alle sue statue la torsione morbida dei corpi, che con lui diventano un tutt’uno con lo spazio che li circonda.  

Chi era Fidia, il più grande scultore dell’età classica

Sulla vita di questo straordinario artista, però, c’è molto mistero e tante leggende. Le notizie sulla vita sono scarse e la fine della sua carriera è avvolta nel mistero. Si tramanda, infatti, che l’ultimo periodo della sua attività, si sia concluso con una macchia indelebile. Si racconta, che fu accusato del furto dell’oro affidatogli per la costruzione della statua di Athena Parthenos e poi di comportamento sacrilego per il quale fu processato e forse incarcerato. 

Ma facciamo un passo indietro. Fidia ha vissuto nell’epoca di Pericle (461-429 a.C), il periodo più felice e rigoglioso per la città di Atene. E fu proprio l’illuminato Pericle che gli affidò un progetto importantissimo: la ricostruzione dei monumenti dell’Acropoli, distrutti ad opera dei Persiani nel 479 a.C. Fidia divenne, quindi, il sovraintendente ai lavori. A lui si devono i rilievi dei fregi, la grande statua di Atena (protettrice della città) ricoperta di oro e di avorio, posta all’interno del Partenone e tanto altro. 

Fidia è passato alla storia per aver realizzato la decorazione del Partenone, per aver raggiunto la perfezione nel corpo umano, e per aver scolpito in misura colossale le immagini degli dei.

Cosa troverete nella mostra “FIDIA”

FIG. 2_ testa di Atena Lemnia

Tra le prime opere del giovane Fidia c’è l’Apollo in bronzo, detto Parnòpios, che conosciamo grazie al grande numero di statue romane a testimonianza della fama che ebbe nell’antichità. Potete ammirarne una copia al centro di una delle prime sale.

Fidia, aveva inoltre lavorato per ben 9 anni ad un’altra opera, l’Atena in bronzo. Si tratta di una statua monumentale chiamata Pròmachoos (alta quasi 10 metri, [FIG in copertina]) la cui tecnica di costruzione è illustrata nella sala dedicata.

Dell’arte di Fiadia è sopravvissuto molto poco ma riusciamo a farci un’idea delle sue creazioni grazie al successo che i suoi modelli ebbero nel mercato delle copie romane. E’ stato possibile così, ricostruire la statua di Atena Lemnia (esposta in gesso colorato al centro della sala dedicata [FIG.2]). L’iconografia tradizionale della dea guerriera è stata rivoluzionata da Fidia: Atena ha deposto le armi. L’elmo non è sul capo ma sulla mano destra e la corazza con la testa di Medusa è indossata come un accessorio di moda. Tra le curiosità, vanno menzionati gli occhi della statua. In origine non erano affatto come li vediamo oggi, cioè vuoti, bensì riempiti con pasta vitrea o pietre colorate.Le fonti, infatti, riportano che la statua di Atena avesse gli occhi cerulei!

Queste sono solo alcune delle bellezze che potrete ammirare nella mostra oltre allo Zeus di Olimpia (alto più di 12 metri!!) [FIG. 1], una delle sette meraviglie del mondo antico, realizzata in oro, avorio e pietre preziose; di quest’opera non esiste copia, ma è stata ricostruita ed è ben visibile nel giardino di Villa Caffarelli, all’entrata della mostra.

Sottolineo, inoltre, che l’esposizione è stata realizzata con numerosi prestiti provenienti dai più importanti musei del mondo e da importanti istituzioni italiane (Museo Archeologico di Bologna, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna, il Museo Archeologico di Napoli e l’Archivio Cambellotti).

Uno dei reperti che mi ha emozionata di più è stato il vaso con incisa la scritta “Pheidiou eimi” (Sono di Fidia) che proviene dal Museo Archeologico di Olimpia e rappresenta uno dei rari oggetti personali appartenuti a Fidia, uno dei più grandi scultori dell’antichità.

tazza di Fidia

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