Breve storia del romanzo poliziesco di Leonardo Sciascia

Breve storia del romanzo poliziesco di Leonardo Sciascia

Riabilitazione del genere giallo: Breve storia del romanzo poliziesco di Leonardo Sciascia

Il Giallo: genere di serie B

Breve storia del romanzo poliziesco di Leonardo Sciascia edito da graphe.it è un tour delizioso nel genere giallo con una guida d’eccezione.

Il libro contiene due brevi saggi scritti da Sciascia nel 1975, confluiti poi in due raccolte separate. Una bellissima introduzione di Eleonora Carta ci anticipa le intenzioni dell’autore. Scascia ci traghetta nel cuore del genere “giallo” attraverso l’analisi di alcuni dei personaggi più famosi della letteratura mondiale.

Sciascia è stato un grande divoratore di libri gialli fin dall’infanzia. In questi brevi saggi ce lo dimostra, sviscerando alcune figure memorabili, nate dalla penna di grandi scrittori.

In Breve storia del romanzo poliziesco, Leonardo Sciascia vuole innanzitutto riabilitare il genere  giallo che ai suoi tempi era considerato di “serie B”. Il giallo era un sottoprodotto della letteratura, eventualmente una passione da coltivare in segreto e che invece, secondo Sciascia, ha dato vita a personaggi e storie immortali.

Leonrdo Sciascia, ritratto a pag. 16 di Giacomo Putzu

Si esprimevano negativamente sul genere giallo anche due scrittori che Sciascia stimava particolarmente:

“Orribilmente mediocri e alla portata di tutti”, accostandoli idealmente alla riviste pornografiche (Vitaliano Brancati)

“(I gialli) soddisfano gli istinti più bassi dell’uomo” in quanto “acceleratori di volgarità” (Alberto Savinio)

A queste considerazioni si opponeva Leonardo Sciascia, che invece il giallo lo amava particolarmente. Anzi, lo amò a tal punto da dare al genere maggiore respiro con un tocco personale. Come ci ricorda Eleonora Carta, Sciascia inaugurò una nuova stagione, codificando il giallo problematico o intellettuale, che trovò in lui “profondità in attese, respiro filosofico, spessore erudito e una dimensione che rimanda più volte a una nuova metafisica”.

Con Sciascia, infatti, nasce il concetto di responsabilità dello scrittore che si focalizza non solo sull’inchiesta ma sulla Verità stessi.

Il contesto in cui si muovono i personaggi di Sciascia è la nostra società, e la nuova connotazione del giallo è decisamente politica. L’obiettivo di Leonardo Sciascia era chiaro: trasformare il classico romanzo giallo in un genere dove non è il concetto di passatempo che deve dominare, bensì quello orientato a insinuare inquietudine e stimolare il pensiero critico.

Breve storia del romanzo poliziesco di Leonardo Sciascia

Dopo aver letto questi due brevi saggi non avrete più dubbi sul ruolo della “spalla” di figure come il dottor Watson, Archie Goodwin o Della Street. Sciascia ci parla del suo punto di vista sul ruolo del lettore ideale di gialli, sul perché questo non dovrebbe mai entrare in competizione con l’investigatore e perché quest’ultimo, nella stria del giallo, è sempre solitario, mai sposato, perennemente accigliato e scostante.

Nell’analizzare la storia del genere giallo, Sciascia parte addirittura dalla Bibbia, citando il profeta Daniele per approdare poi alla ben nota storia di Caino e Abele. Ma è l’investigatore il cuore pulsante di ogni giallo, è intorno a lui che prendono vita congetture, intrighi e rompicapo. Ma non tutti gli investigatori sono uguali.

Dalla penna di Edgar Allan Poe nasce Charles Auguste Dupin, brillante e sagace proprio come il suo autore. Diretto discendente di Dupin è Sherlock Holmes, personaggio nato dalla penna di Sir Arthur Conan Doyle. Un tipo strano, scostante e antipatico che fa largo uso di cocaina e morfina quando è depresso. Alle sue indagini Sherlock Holmes applica il metodo scientifico per analizzare  le prove, cercare indizi e concludere il mistero. 

Di ben altra pasta è Philo Vance, l’investigatore di S.S.Van Dine, personaggio colto e raffinato, un aristocratico che mal si adatta alla vita delle persone comuni. 

Più simpatico di Holmes e di Vance è certamente Hercule Poirot che la sua ideatrice, Agatha Christie, descrive come una figura comica, specialmente nel modo in cui parla e si presenta. 

Sciascia sembra apprezzare particolarmente il genio di Agatha Christie che ha saputo dare grande spessore alle sue trame con colpevoli inimmaginabili. Amabile è anche un altro suo grandissimo personaggio, la docile e vivace Miss Marple che ancora oggi è uno dei personaggi più letti e amati della storia del giallo. 

E poi c’è l’investigatore Sam Spade creato da Dashiell Hammett, Philip Marlowe alter-ego dello scrittore Raymond Chandler, Mike Hammer creato dallo scrittore Mickey Spillane e poi l’amato Nero Wolfe di Rex Stout e Perry Mason di Erle Stanley Gardner. Sciascia non poteva mancare anche di descrivere le peculiarità di un altro investigatore molto apprezzato dal pubblico, il commissario Jules Maigret, l’amatissimo investigatore nato dalla penna di Simenon che è un tutt’uno dice Sciascia con il suo ideatore:

Breve storia del romanzo poliziesco di Leonardo Sciascia è certamente un saggio da tenere nella vostra libreria. Sono sicura che non rimarrete indifferenti alle descrizioni di Sciascia e sono certa che anche voi, come me, approfondirete almeno uno degli scrittori citati da lui citati. Per le mie vacanze ho scelto un giallo di Raymond Chandler!

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