Alexander e Sasha Brodsky: Piazza senza nome
Comunicato Stampa
La Fondazione Galleria Milano
Alexander e Sasha Brodsky “ Piazza senza nome” è la mostra prorogata fino al 7 settembre 2024 che ha aperto il nuovo spazio di Fondazione Galleria Milano, dedicata a un progetto nato dal dialogo tra l’architetto-artista russo Alexander Brodsky e il figlio Sasha Brodsky, artista visivo, stampatore e musicista che vive e lavora a Brooklyn, New York.
Lo spazio espositivo della Fondazione ospita una grande installazione in terra cruda, alla quale il visitatore puòaccedere solo attraverso le finestre presenti sulle pareti dell’installazione stessa. Questa l’ambientazione: in unoscenario urbano, in una grande piazza anonima, si stagliano uno in fila all’altro tre alti obelischi. Intorno una folladi persone fa riflettere sulla solitudine all’interno di un contesto collettivo solo all’apparenza, perché non fa altroche disvelare il solipsismo dell’individuo. Alle pareti dello spazio espositivo sono presenti disegni e incisioni indialogo con l’installazione, in un incontro e compenetrazione tra arte visiva e architettura che è la cifra distintiva della ricerca di entrambi gli artisti.
Alexander e Sasha Brodsky “ Piazza senza nome”
Si tratta di un gioco di scatole cinesi, un’architettura a matrioska che presenta un gioco di prospettive quasivertiginoso: uno spazio (la città immaginata dagli autori) dentro a un altro spazio (l’installazione in terra cruda)dentro a un altro spazio, quello della Fondazione. A sua volta la Fondazione, le cui ampie finestre invitano subitolo spettatore a guardare all’interno, si trova all’interno di uno spazio connotato, quello di un classico cortilemilanese, che nelle sue caratteristiche dialoga con il quartiere e la città in cui si trova, in un momento di fortecambiamento ed espansione.
Un cambiamento che è globale, perché riguarda l’epoca storica veloce e contraddittoria nella quale viviamo, contraddizione di cui i Brodsky, tra Russia e New York, rappresentano una evidente incarnazione; che è specifico, della città di Milano, la cui “invenzione” comunicativa, citando Lucia Tozzi, ha acuito la forbice sociale. E infine è personale, perché la Fondazione Galleria Milano vive un passaggio volto alla conservazione del passato e dell’operato di Carla Pellegrini e Toni Merola, ma guarda al futuro, alla ricerca e alla sperimentazione con impegno.
La Fondazione Galleria Milano
La Fondazione ha aperto le porte della sua nuova veste il 18 marzo 2024, dopo quasi due anni di lavoro e preparativi, e si pone ora una doppia finalità: da una parte la tutela e valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della storica Galleria Milano; dall’altra, la promozione di ricerche contemporanee, nazionali e internazionali, attraverso mostre, performance, momenti di incontro e approfondimento, oltre ad attività educative e formative.
Questo doppio approccio è rispecchiato anche dall’architettura della sede, collocata in un cortile di un classico palazzo di Milano Sud, in un quartiere in grande espansione dove si trovano altre realtà artistiche e culturali di rilievo. Strutturata su due piani, il piano superiore ospita un ampio spazio espositivo illuminato da grandi finestre in legno, mentre al piano inferiore si trova un’ulteriore saletta espositiva, una vasta biblioteca, l’archivio storico della Galleria Milano e una raccolta di materiali di più di mille artisti che hanno fornito e condiviso nei decenni documentazione e cataloghi inerenti alla propria attività.
La Fondazione non limiterà i suoi obiettivi alla conservazione dell’archivio preesistente, ma si impegnerà nell’offrire competenze e servizi per la conservazione e promozione di ulteriori archivi di artisti e di realtà legate all’arte contemporanea attraverso il progetto Archivi Riuniti.
A distanza di quasi due anni dalla sua chiusura, la Fondazione Galleria Milano, grazie alla volontà di NicolaPellegrini insieme a Bianca Trevisan e Giovanni Oberti, raccoglie questa ampia eredità, proponendosi come unpunto di riferimento per la produzione culturale e la ricerca. Il legame con la città di Milano e il suo territorio rimane saldo, impegnandosi in un dialogo costruttivo con le istituzioni, grazie al confronto con i musei, altre realtà culturali, Università e Accademie di Belle Arti.
La Fondazione Galleria Milano è un ente non-profit privato.
Chi sono i Brodsky
Alexander Brodsky (Mosca, 1955) è un artista e architetto russo, riconosciuto a livello internazionale per il suo ruolo centrale nella cosiddetta “architettura di carta” del concettualismo moscovita. I suoi progetti, spesso utopici, sono riconosciuti anche come “architettura dell’immaginazione”.
Tra le mostre personali si ricordano, tra le altre, quelle al Museo MACRO di Roma(2023-2024), alla Pushkin House (2017) e alla Calvert 22 Gallery (2013) diLondra (2017), al RISD Museum della University of Rhode Island di Providence (2016) e allo Strelka Institute diMosca (2012). La Galleria Milano gli ha dedicato personali nel 2002, nel 2006 e nel 2010. Tra i numerosi premi ericonoscimenti, il Premio Innovazione (2012), il Premio Kandinskyj (2010), il Premio Milano, Museo del Presente,Milano (2001) e, con Ilya Utkin, il concorso di design East Meets West, Jacob K. Avits Convention Center, NewYork.
Sasha Brodsky (Mosca, 1995) è un artista visivo, stampatore e musicista che vive e lavora a New York sin dai suoi studi alla School of Visual Arts (2014-2018). Brooklyn, in particolare, è al centro del suo immaginario: i suoi personaggi sono spesso solitari, complessi, inseparabili dall’architettura che circonda e plasma le loro vite. Ha avutomostre personali alla Galerie Lazarew di Parigi (2023), alla Triumph Gallery (2021) e alla Roza Azora Gallery (2019 e 2017) di Mosca, alla Sunny’s di New York (2018).
Alexander e Sasha Brodsky “ Piazza senza nome” è visitabile da giovedì a sabato, dalle ore 12.00 alle ore 19.00, o su appuntamento
0 Comments